The Legend Of Zelda: Breath Of The Wild rappresenta il primo approccio di Nintendo all’open world “moderno” e ciò comporta tutte le difficoltà di sviluppo del caso. Non è così sorprendente dunque che l’esperienza di Monolith Soft nel campo sia tornata utile in quel di Kyoto in quest’occasione.
Già l’anno scorso Tetsuya Takahashi e Genki Yokota di Monolith avevano dichiarato che il loro team avrebbe volentieri messo a disposizione la loro esperienza nello sviluppo di un open world e aiutato Nintendo con lo sviluppo di Zelda. Ciò non era sembrato troppo sorprendente, perché Monolith Soft aveva già lavorato sulla saga di Zelda, precisamente su Skyward Sword.
Durante un’intervista all’E3 2016 con Gameinformer, Shigeru Miyamoto ha confermato che il team di Aonuma si è avvalso dell’aiuto esterno di parecchi memebri di Monolith:
Sì, sono coinvolti nello sviluppo di questo Zelda. Persone di Tokyo e Kyoto stanno lavorando insieme sul progetto. C’è un team di oltre 100 unità al lavoro e il loro supporto si sta rivelando preziosissimo.
Visti gli ottimi risultati ottenuti dalla software house giapponese con Xenoblade Chronicles X, è d’altronde abbastanza scontato che Nintendo avrebbe chiesto loro una mano: di sicuro il risultato finale ne gioverà in maniera sostanziosa.