In un’intervista appena concessa al TIME, Reggie Fils Aime, il presidente di NOA, ha descritto la ricetta di Nintendo su Smartphone e a quanto pare non include i fratelli Mario.
Sfortunatamente c’è un pensiero troppo semplicistico secondo il quale creare un Mario per device mobile sia la ricetta per stampare denaro. In realtà non lo è. Semplicemente non lo è. La mentalità in quel di Kyoto è che qualsiasi cosa faremo deve essere un’esperienza meravigliosa per gli utenti.
Sappiamo che per Mario, le abilità di correre e saltare, di trasformarsi grazie agli strumenti, c’è stata un’ottimizzazione dei controlli che semplicemente non esiste su smartphone. E per noi la risposta non è semplicemente quella di prendere e portare i giochi su smart device. La nostra risposta è quella di creare nuove esperienze che sfruttino al massimo gli smart device.
Le parole del presidente di Nintendo of America fanno eco a quelle di Kimishima sull’importanza di Miitomo:
Pensiamo che [Miitomo] sia qualcosa che spingerà le persone, tramite l’uso dei conosciutissimi Mii, parlare e comunicare con i loro amici quando staranno usando Miitomo. Sarà molto più facile utilizzare alcune delle feature di Miitomo con un Account Nintendo. Sarà più facile raggiungere e parlare con i propri amici. Una volta che si sarà dettato un account sarà veramente facile convincere quelle persone a registrarsi anche al My Nintendo cosicché possano iniziare a guadagnare punti.
Così inizieranno a guadagnare punti non soltanto usando i loro software, ma anche interagendo con le nostre cose, non soltanto comprando software, ma visitando il nostri parchi tematici e comprando il nostro merchandise. È qualcosa che è semplice e facile da usare per i consumatori. Solo allora e soltanto allora, quando avremo creato queste strade con cui i consumatori possano utilizzare i nostri contenuti sugli smart device, sarà allora che porteremo le nostre IP in quel business.
Penso che sino a questo momento non siamo stati in grado di comunicare ciò che vogliamo fare .
Come pensate si comporterà la Grande N sul mercato degli smart device?