Freedom Planet – Recensione

Freedom Planet

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Genere: Platform Adventure
Multiplayer: –
Lingua/e: Inglese

C’era una volta una mascotte più veloce di tutte, con un’attitudine sopra le altre… il tempo non le giova e la sua strada sembra persa ormai, ma per fortuna ci sono gli indie.

Con un Kickstarter discreto, con poco più di mille backer e 25.000$, Freedom Planet pone le sue radici nel terriccio fertile di Sonic, Mega Man e Gunstar Heroes proponendo un’avventura con tutte le carte in regola.

Nei panni di vari personaggi, Lilac, Carol e Milla, attraverseremo il pianeta nel tentativo di fermare il malvagio Brevon, ma questo non senza convincere i regnanti del nostro intento tra trappole, incomprensioni e boss giganteschi.

Sì, quella è solo una mano :O
Sì, quella è solo una mano :O

Adventure, Classic, Time Attack sono le tre modalità principali del gioco, di cui la prima mischia storia e stage, la seconda propone i livelli in successione, entrambe con vari livelli di difficoltà (da casual a hard) e la terza è una sfida contro il tempo.

Visivamente meraviglioso, con scenari curatissimi e pixel animati fluidamente, con sfondi ricchi di livelli di parallasse, sembra di essere tornati nell’era d’oro del platform SNES dove in ogni punto c’è qualcosa da guardare. Il ritmo del gioco, rapido e veloce con vorticose corse e momenti più tipicamente platform e d’azione distribuisce l’azione di gioco e la rende varia, con situazioni di ogni tipo che vanno dall’attivare bottoni a utilizzare le proprie abilità per scovare segreti e percorsi alternativi.

Il timer può scorrere, ci sono le lanterne!
Il timer può scorrere, ci sono le lanterne!

Il gioco porta con sé, inoltre, una serie di collezionabili come carte (tracce audio e artwork) e badges/obbiettivi da completare che vanno da azioni particolari a speedrun di livelli.

Ogni personaggio si controlla in maniera molto diversa e ognuno ha personali caratteristiche, Lilac è più simile a Sonic, correndo molto velocemente, potendo fare un attacco dash e con un doppio salto che è un attacco base, assieme al colpo più efficace.

Excitebike! e posso anche scalciare…

Carol utilizza i calci e come doppio salto si lancia in orizzontale, e ha la possibilità di fare salti a parete, oltre che correre sulla moto raccogliendo le taniche di benzina, peccato che la moto si possa distruggere.

Milla ha meno vita delle altre, ma ha due attacchi magici, uno con X che è una sorta di raggio, l’altro con Y che crea un cubo verde da lanciare, unendo X e Y si scatena un raggio potente. Il salto doppio le permette di svolazzare con le orecchie più in alto di tutti gli altri.

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Correre tra tubi, cunicoli, piattaforme e nemici di ogni tipo è appagante, anche nelle difficoltà più basse si trova la propria sfida personale e assaporare il level design, ben studiato, assieme alla minuziosa direzione artistica, vale davvero l’esperienza, accompagnata da una colonna sonora galvanizzante.

A tutto ciò si aggiunge un doppiaggio, in inglese, ben caratterizzato anche se non sempre validissimo, con alcune punte verso l’alto in cui si nota una certa qualità.

Cosa manca dunque a Freedom Planet? Forse qualche stage in più, nonostante una lunghezza assolutamente adeguata e una certa rigiocabilità, gli stage non sono moltissimi.

È la sua "tail"... capito... come... Tails... ahah... ok
È la sua “tail”… capito… come… Tails… ahah… ok

Il sistema di controllo è ben implementato e funziona, ma le dinamiche di salto non sono sempre così precise. Lo schermo, stranamente, è bordato di nero, come se la risoluzione natia fosse più bassa, come visibile dagli screen. Si nota poco, ma non si capisce come mai.

Freedom Planet è uno splendido titolo, consigliato sia per gli appassionati che per chi si affaccia al platform per la prima volta. Immediato, coinvolgente e degno erede di una tradizione fatta di piccoli dettagli e idle animation.

Vicino alle disco ball... SI BALLA!
Vicino alle disco ball… SI BALLA!

GalaxyTrail è senz’altro riuscito nell’intento di creare un gioco solido e appagante, nonostante una campagna non stellare, a dimostrazione che la qualità è il giusto compromesso tra creatività e gestione delle risorse, perché il troppo stroppia e Freedom Planet non è mai troppo.

8.7

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