Ace Combat: Assault Horizon Legacy + è un simulatore di combattimento aereo in stile arcade pubblicato da Bandai Namco e sviluppato da Access Games. Il gioco è a tutti gli effetti una riedizione dell’episodio uscito su Nintendo 3DS nel 2011 che aggiunge il supporto agli amiibo e sfrutta alcune caratteristiche di New Nintendo 3DS, pur rimanendo compatibile con le altre versioni della console portatile.
L’amicizia tra Namco e Nintendo è ormai ben consolidata e noi non possiamo che goirne tra giochi e collaborazioni che arricchiscono la softeca di Wii U e Nintendo 3DS. Proprio da tale amicizia immagino sia nata questa re-release che, nonostante la qualità del prodotto di partenza, sembra essere un misto tra cash-in e contentino per sfruttare l’uscita di New Nintendo 3DS e poter dire “Satoru… posso chiamarti Satoru? Beh noi la console l’abbiamo sostenuta con questa killer application. Adesso me la presti la villa al mare per 15 giorni?”.
Ma la mia è solo una congettura, certo è che il senso del gioco è un po’ come quello del New Nintendo 3DS: offrire la stessa esperienza con qualche miglioramento. In questo caso, però, nonostante la console possa giustificare la spesa e sia un bel miglioramento in confronto alla versione precedente, Ace Combat: Assault Horizon Legacy + è totalmente sconsigliato a chi già possiede l’episodio uscito nel 2011.
Se invece siete come me e non avete potuto assaporare questa piccola perla in passato potreste scoprire un gioco ben fatto, a tratti sorprendente. A questo punto, visto che siamo rimasti solo noi novellini, ascoltiamo in sottofondo un po’ di tamarraggine anni ’80 mentre la recensione scorre. Il gameplay di Ace Combat è forse il punto più forte del gioco perché nonostante la lontana parentela con il genere simulativo l’esperienza è molto più vicina all’arcade e all’azione, cosa che potrebbe deludere qualcuno ma tranquillizzare chi non se la sente di pilotare in maniera complicata un F-22 su console portatile. I controlli svolgono il proprio lavoro in maniera precisa ed immediata e dopo una missione introduttiva credo che anche il mio cane sarebbe in grado di muovere un caccia smitragliando i nemici ribelli per poi spupazzarsi la biondona di turno. O a Val Kilmer, se preferite.
Insomma non aspettatevi nulla di criptico, il circle pad controlla l’aeroplano mentre i pulsanti servono per lanciare missili o utilizzare la mitragliatrice a seconda della vostra preferenza. Con i dorsali è possibile accelerare, rallentare o effettuare cruve strette che a differenza di Starfox 64 sono un pochino più vicine alla simulazione e quindi pericolose visto il rischio di ritrovarsi in uno stallo con conseguente perdita di controllo. Benché Namco abbia parlato di controlli adattati a New Nintendo 3DS, l’unica cosa che si guadagna è la possibilità di muovere la telecamera con il secondo analogico, funzione più estetica che utile visto il gameplay rimasto immutato. Il gioco è diviso in missioni e lo scopo è quello di distruggere gli avversari all’interno di uno spazio aereo definito, il tutto ovviamente senza subire troppi danni e in un tempo limite che di norma non si rivela un problema. La varietà delle situazioni è assicurata e ogni missione è diversa da quella precedente e benché la longevità sia scarsa e rappresenti un difetto, il numero di sbloccabili e le personalizzazioni dei veicoli rendono l’esperienza abbastanza rigiocabile.
La deriva action del gioco sta in un paio di manovre che rischiano di rendere l’esperienza troppo semplice: la prima è alla base del gioco e consiste in una barretta che si carica inseguendo un nemico, una volta riempita basterà premere Y per effettuare una manovra automatica che piazzerà il nostro caccia alla spalle dell’avversario in modo da sparargli un razzo nelle natiche. La seconda consiste in una sorta di QTE da eseguire per schivare gli attacchi. Queste meccaniche sono belle da eseguire ma assumono un ruolo talmente importante da oscurare quasi tutto il resto. Come se non bastasse, la difficoltà Normale viene minata ancora di più sbloccando i velivoli esclusivi per questa versione, nascosti all’interno delle missioni. Questi aeroplani sono tutti ispirati a mascotte Nintendo e Namco e possono essere sbloccati anche posizionando il rispettivo amiibo sul touch screen; simpatia ed eleganza a parte, ben presto scoprirete come le proprietà di tali velivoli siano molto più avanzate di quelle degli aerei basilari, il che crea un bel problema: i soldi guadagnati durante le missioni andrebbero spesi per personalizzare i propri veicoli migliorandoli e questo dovrebbe aggiungere un elemento tattico al gioco, ma perché spendere se possiamo scatenare l’inferno gratuitamente con l’aereo di Pac-Man? Oltretutto portarsi appresso uno dei due gregari che già di per sè fanno poco o niente diventa inutile. Tutto ciò per spiegarvi come sia necessario rigiocare l’esperienza a difficoltà massima per cominciare a sudare e optare magari per qualche personalizzazione.
La storia di Ace Combat si svolge tre anni dopo la Guerra di Belka e segue le vicende del continente fittizio Useano, dove le forze alleate delle quali faremo parte sono minacciate dai ribelli estremisti. Il protagonista del gioco è il giovane Phoenix che unendosi allo squadrone Scarface comandato da Olsen dovrà dimostrarsi all’altezza del compito. La semplicità della storia fa sì che il tutto sia facile da seguire senza però escludere momenti esaltanti e dialoghi esagerati. Durante le missioni poi i commenti dei gregari, del comandante e dei nemici aggiungono un elemento di realismo alla situazione. A parte la modalità Storia e la modalità Sifda che permette di selezionare le missioni singolarmente, non c’è altro ed è un peccato che Namco non abbia sfruttato questa re-release per aggiungere una modalità multiplayer o almeno qualche elemento di storia in più.
Il lato tecnico del gioco è rimasto invariato il che significa che non ci si può lamentare troppo, la mole poligonale è buona nei modelli degli aerei ma molto meno in tutto ciò che riguarda il terreno, veicoli compresi. Stesso discorso per le textures che da vicino diventano troppo sgranate pur svolgendo un buon lavoro nel quadro generale. A parte qualche piccolo difetto e un aliasing evidente, l’esperienza è più che godibile e l’effetto 3D è davvero ben fatto. Il lato sonoro è forse ancora più curato, partendo da un buon doppiaggio accompagnato da effetti sonori piuttosto realistici, passando infine per una colonna sonora varia e interessante.
In definitiva Ace Combat: Assault Horizon Legacy + è un buon gioco ma la sola presenza dei velivoli speciali accompagnata dall’assenza di grossi cambiamenti nei controlli non basta a giustificarne l’acquisto in caso si possegga la versione del 2011. Il supporto agli amiibo è apprezzabile e ogni aereo speciale è sbloccabile giocando normalmente, purtroppo però la difficoltà già troppo spostata verso la semplicità ne risente ancora di più. Tolto questo, il gioco rimane uno dei migliori simulatori di combattimento aereo disponibili su Nintendo 3DS e si dimostra capace di divertire anche chi non conosce il genere, con controlli intuitivi e missioni variegate.