Monster Hunter 4 Ultimate – Recensione

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Ma da osservare non ci sono solo le creature che popolano il mondo di gioco: le ambientazioni sono, per noi occidentali, completamente nuove, con qualche gradito ritorno dai primissimi capitoli, e più sgargianti che mai. Capcom non si è risparmiata in quanto a design e ricchezza cromatica ed il risultato è notevole, spaziando da soleggiate pianure ad inospitali lande ghiacciate, da foreste rigogliose a misteriose rovine sulla cima di un monte leggendario.

Unica nota di demerito per l’ambientazione vulcanica: seppur affascinante, consiste nella versione modificata di un’altra (la Fossa Abissale), un vero peccato visto quanto tempo ci si dovrà passare a picconare per talismani ed armi rare.recensione-mh4u-nintendon-screens (4)

Purtroppo le ambientazioni sono anche luogo di qualche stortura di troppo: le texture infatti sono a tratti pessime, difetto che per fortuna è isolato a poche zone di alcuni scenari e in generale non dà fastidio, perché tolte quelle il resto è di buona fattura e adeguato al dettaglio grafico generale. Ma il più grande difetto di MH4U che no, non perdono a Capcom, è l’ottimizzazione. Su un normale 3DS (non “new”) l’azione di gioco è a tratti incerta e più scattosa del tollerabile, ben sotto i 30fps sempre garantiti dai capitoli precedenti (MH3U a parte). Capita solo con combinazioni precise di elementi sfavorevoli: una zona molto ampia o con molte parti animate in presenza di più di un mostro, oppure tanti mostri piccoli, o ancora effetti grafici particolari che appesantiscono la scena. Nulla che renda il titolo ingiocabile, ma di certo uno schiaffo a chi non potrà giocare sull’ultima versione del portatile Nintendo, per il quale sembra che il titolo sia stato pensato in primo luogo.

Passando gli equipaggiamenti: lo stupore, ne sono sicuro, crescerà man mano che ci si addentrerà nel gioco: le armi ma soprattutto le armature sono di una bellezza rara, una versione all’ennesima potenza di tutto ciò che si è visto finora nella serie. Arricchite – finalmente dirà qualcuno – da parti svolazzanti come mantelli, penne e code varie, vantano scelte ardite che sfiorano spesso il mecha-design, e non ci si può non sentire dei veri badass, soprattutto a partire da quelle di livello Alto, per non parlare di quelle di livello G.

Questo lo conoscete tutti, dai..

Se anche l’occhio vuole la sua parte, l’orecchio non è da meno, e qui, signori, giù il cappello: per quanto mi riguarda Monster Hunter 4 Ultimate ha la più bella colonna sonora di qualsiasi capitolo della saga.

Se come serie non ha mai particolarmente brillato in questo reparto (ma non sono mancate tracce memorabili un po’ in ogni capitolo), con questo capitolo Capcom si è superata. Buona parte delle tracce sono fantastiche e fanno venire voglia di fermarsi in un villaggio solo per ascoltarne la musica in loop. Proprio queste ultime non sfigurerebbero in un JRPG, e mi piacerebbe poter fare lo stesso anche con quelle di alcune battaglie – ma credo che il mostro di turno non sarebbe molto d’accordo. Sebbene gli strumenti usati siano grossomodo gli stessi già ascoltati nei capitoli precedenti, sono le melodie ad essere tremendamente ispirate, passando dal tribale ad influenze folk fino all’epicità delle tracce orchestrate.

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Altra grande novità di questo capitolo è la possibilità nativa di giocare online anche su 3DS, prima volta in assoluto per un capitolo portatile. Come di consuetudine, fino a 4 giocatori possono imbarcarsi in qualsiasi missione la taverna della Gilda offra loro – anzi le taverne – perché a questo giro le stanze per accedere alle missioni sono 2, la seconda delle quali dedicata esclusivamente alle missioni di grado G. Le missioni disponibili sono mediamente più ardue delle controparti presenti nei vari villaggi, il che per i più temerari è una buona notizia, e la sfida non macherà di certo per chi voglia affrontarle da solo. Dalle prove effettuate il gioco in compagnia si è rivelato esente da problemi gravi, è capitata qualche disconnessione occasionale ma nella norma per un gioco online. Durante la caccia il gioco è perfetto, con assenza totale di lag in qualsiasi situazione testata. Ovviamente è necessario disporre di una connessione che garantisca un buon ping ma in generale le premesse per una lunga e positiva esperienza sono ottime.

Giocare in compagnia permette alcune interazioni che prima erano considerate fastidiose se non addirittura dannose – anche se spesso salvavano la vita: i colpi che lanciano in aria sono ora molto utili per attaccare ed eventualmente cavalcare mostri, il che fa rivalutare parecchio spadonari, martellari e compagnia che in passato facevano volare come trapezisti i malcapitati che si trovavano nel loro raggio d’azione.

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Nota dolente per quanto riguarda l’agognata chat vocale, anche stavolta non pervenuta su 3DS. Peggio ancora, ho potuto osservare dei micro-scattini durante le cacce online quando un messaggio in chat viene visualizzato (difetto non presente sul modello “New” – è quindi probabilmente legato alle specifiche inferiori della console normale). Rimane quindi un sistema limitato a poche situazioni, col limite di una riga di testo per volta e quindi pochissimi caratteri a disposizione. Come al solito, è consigliabile l’utilizzo di altri sistemi come Skype o simili per comunicare con i compagni. Peccato, occasione persa anche stavolta.

Vi ho già parlato delle missioni di esplorazione al Bosco Eterno? No? Lo faccio solo ora perché, benché sia un’attività che comprende parecchio lavoro in solitaria, è uno degli aspetti più interessanti da vivere in compagnia. Chi ha giocato a Tri e 3U ricorderà sicuramente l’esplorazione dell’Isola Deserta appena fuori Moga; si trattava di esplorare liberamente un’ambientazione, senza limiti di tempo, e con mostri che cambiavano casualmente ogni volta. Il Bosco Eterno funziona in modo simile, ma con alcune differenze chiave: le aree che ne compongono la struttura sono di fattura e ordine casuale (scelte da una rosa di più aree), la possibilità di ottenere missioni con un livello di difficoltà (e rarità di premi ottenibili) numerico, che cresce per ogni missione completata, e si possono giocare in multiplayer. Si possono inviare ad altri giocatori, che però ne vedranno resettato il livello (per impedire che un giocatore faccia tutto il “lavoro sporco”).

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Inoltre, è qui possibile ottenere le cosiddette reliquie, che altro non sono che pezzi di armatura o armi appartenenti a mostri non presenti in queto capitolo, quindi non affrontabili direttamente. Il meccanismo è simile a quello delle armi arrugginite/consunte che si ottenevano al Vulcano in Tri e 3U: picconando in aree specifiche si possono ottenere queste reliquie, che una volta ripulite con speciali oggetti chiamati abrasivi riveleranno la propria natura e potranno essere indossati o potenziati come si fa con i normali pezzi di equipaggiamento.

In tutto questo non vi ho ancora parlato della difficoltà, elemento che sta molto a cuore soprattutto ai veterani della saga. MH4U parte con dolcezza, per poi salire gradualmente – pur con qualche picco di difficoltà – per poi diventare incredibilmente tosto soprattutto nelle ultimissime missioni. Il giocatore alle prime armi si ritroverà sì spaesato, ma anche guidato in un percorso graduale che lo aiuta ad impratichirsi dandogli il tempo di imparare alla propria velocità. Le missioni del villaggio daranno più di un grattacapo in molte occasioni, ma quelle della Taverna sono certamente le più estreme, spesso con combinazioni di mostri da far accapponare la pelle… in questo la collaborazione tra cacciatori risulta indispensabile, ed è qui la vera forza di un’esperienza dove tutti si aiutano perché ogni singolo membro del gruppo è indispensabile.

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Questo aspetto, per molti, vale da solo il prezzo del biglietto: una caccia in 4 con compagni affiatati è tra le più belle esperienze che il gioco online possa offrire. Ciliegina sulla torta le missioni DLC che andranno a rimpinguare ulteriormente la già ampia disponibilità di missioni offerte dal gioco.

In definitiva, Monster Hunter 4 Ultimate tiene fede alle aspettative di un pubblico che attende sempre con trepidazione ogni nuovo capitolo, e lo fa a colpi di mostri, meccaniche e aree totalmente nuove, piccoli e grandi miglioramenti ovunque ed una struttura ormai matura che è stata estesa ancora una volta per intrigare sia il nuovo arrivato che il veterano.

Peccato per alcune storture, soprattutto tecniche, che non possono non inficiare il giudizio globale su un titolo che rimane soprattutto una gioia da giocare, ed è giusto così.

In dettaglio: MONSTER HUNTER 4 ULTIMATE
SU NEW NINTENDO 3DS

a cura di Emil Petrov

Monster Hunter 4 Ultimate si trova totalmente a suo agio su New Nintendo 3DS, come se fosse stato sviluppato appositamente per la console (e non ci stupirebbe se fosse realmente così).
La prima cosa che salta all’occhio è la quasi totale assenza di caricamenti: il gioco parte velocissimo, non sforza la memoria della console e proprio come accade con Super Smash Bros., non richiede il riavvio della piattaforma per svuotare la RAM, interamente spremuta dal gioco.

Durante le partite, ne guadagna l’aspetto grafico, con texture, ombre ed effetti grafici delle armi e degli oggetti migliori e, soprattutto, un aspetto più definito delle aree grazie alla cromia più calda e brillante dell’immagine, aspetto, quest’ultimo, rilevabile in parecchi dei titoli più recenti se giocati sulla nuova console. L’effetto 3D è stabile, più leggero e non affatica l’occhio del giocatore decisamente di meno anche se, nei momenti più concitati delle battaglie si fa comunque fatica a seguire l’azione. Molti giocatori inoltre, saranno felici della presenza del c-stick che fa un buon lavoro, rivelandosi preciso e immediato sia per la mira con le armi da tiro che per la telecamera anche se, opinione personale, per la sua posizione risulta più comoda da utilizzare la croce direzionale posta sul touch screen.

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