Bill Trinen parla del Nintendo Treehouse

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Bill Trinen, direttore del marketing di Nintendo America, ha avuto l’opportunità di parlare a Siliconera del Nintendo Treehouse, spiegandone le origini e come è cambiato in tutti questi anni.

La cosa riguardo Treehouse è che  [ora] è un team enorme. Quando sono entrato in Nintendo nel’ 98 eravamo soltanto in due. Abbiamo localizzato giochi, grabbato tutti gli screenshots per le pubblicità, scritto tutti i manuali, catturato tutti i filmati per aiutare gli spot televisivi… la lista è molto lunga.

Da lì la squadra ha iniziato a crescere, e una delle prime cose che ho detto è stata: “Abbiamo davvero bisogno di qualcuno che possa occuparsi di catturare le immagini per i media, perché c’è del lavoro di localizzazione da fare, e non possiamo farlo tutto”. Così abbiamo aggiunto quello che oggi chiamiamo Marketing Support Team.

Poi c’è la mia squadra. Ho lasciato l’attività di localizzazione diversi anni fa, e ho iniziato ciò che essenzialmente si può chiamare Team di Marketing. Il nostro compito è quello di educare i team di marketing interni di Nintendo of America e le loro agenzie, su ciò che i prodotti sono, e su come si possono identificare le caratteristiche principali di un prodotto.

Abbiamo anche il nostro Team di Gestione del marchio Pokémon, che si occupa di tutti i prodotti legati ai Pokémon. Loro si occupano anche di alcune cose inerenti il franchise di Kirby. Oggi Treehouse è un gruppo molto grande. Solo a livello di localizzazione siamo sulle 40-50 persone. E’ difficile pensare che abbiamo iniziato traducendo testo in file .txt.

Sono circolate voci sull’eventuale ritiro di Shigeru Miyamoto, lo sapete, per cui in questo E3 volevamo diffondere la voce che due di noi stanno pensando di andare in pensione con lui, e di comprare una casa alle Hawaii. Quando entrai in Nintendo era il 1998. Ero andato lì per un lavoro a progetto, ma non avendo sentito dir niente, pensavo che mi avessero scartato. Poi però l’agenzia collegata all’azienda mi ha chiamato e mi ha detto: “sì, loro non vogliono assumerti per quel progetto, loro vogliono semplicemente ASSUMERTI!”. E così ho accettato subito.

Durante i test per Ocarina of Time, facevamo delle conferenze telefoniche notturne perchè a quell’epoca non c’erano ancora le video conferenze come oggi (avevamo però già le e-mail). Così parlavamo per telefono ogni notte, e finii per essere colui che traduceva queste chiamate per il team di test di Redmond.

Lavorai in maniera molto allegra per un paio di mesi, finchè un giorno Jim Merrick venne da me e mi disse “Tu sei Bill vero? E parli giapponese, giusto?”. Ero piccolo e ingenuo e così risposi “Sì, parlo giapponese!”

Miyamoto era molto nervoso perchè non aveva mai parlato ad un pubblico così grande prima di allora, e io ero molto nervoso perchè non avevo mai incontrato Miyamoto prima di allora. Non lo ricordo esattamente, ma c’era una piccola battuta all’inizio… comunque, siamo saliti sul palco, e lui ha messo in scena sua battuta. Io l’ho tradotta, e l’intera sala è scoppiata a ridere. Da allora quello è il nostro motto, quando facciamo qualcosa, non importa ciò che il pubblico pensa, noi due ci alzeremo in piedi per divertirci.

Prima del viaggio ho detto a mia moglie: “Tornerò a casa o per cercare un nuovo lavoro o resterò in Nintendo per lungo tempo”.

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