Un piccolo tributo al genio creativo di David Lynch
David Lynch, famoso registra per aver creato nel 1990 (insieme a Mark Frost) il mondo stravagante e quasi da sogno della serie televisiva Twin Peaks, è scomparso il 16 gennaio 2025. A dare la notizia è stata la sua famiglia annunciando la sua scomparsa in un post su Facebook:
«Apprezzeremmo un po’ di privacy in questo momento. C’è un grande vuoto nel mondo ora che non è più con noi. Ma, come diceva lui, ‘Guardate la ciambella e non il buco’» .
Non siamo soliti trattare questo genere di argomenti sul nostro sito ma, in occasione di questo triste evento, ci tenevamo a omaggiare la memoria di Lynch con un piccolo tributo, raccontandovi come una delle opere più iconiche del registra, Twin Peaks, abbia ispirato uno dei più celebri classici della Nintendo: The Legend of Zelda: Link’s Awakening.
Ma prima di capire in che modo The Legend of Zelda: Link’s Awakening ha preso vita grazie a Twin Peaks, dobbiamo raccontarvi, per chi ancora non la conoscesse, della serie che ha rivoluzionato la televisione degli anni ’90.
La serie è incentrata sull’eccentrica cittadina di Twin Peaks (di cui, appunto, porta il nome), dove la reginetta del ballo della città è appena stata trovata morta. A capo del caso c’è l’agente speciale Dale Cooper (Kyle MacLachlan), la cui strana ed energica personalità lo rende così magnetico sia per gli spettatori che per gli abitanti della città. Parte del fascino di Twin Peaks era costituito dal cast di personaggi unici, anche se bizzarri, che popolano la piccola città. È surreale, fuori dagli schemi e a volte sorprendentemente divertente, e nessuno si aspettava il suo successo nè che avrebbe cambiato per sempre la televisione.
Ma questa serie, come ha fatto a ispirare un gioco di Legend of Zelda?
In un’intervista a “Iwata Ask”, Takashi Tezuka risponde a tale domanda:
“All’epoca, Twin Peaks era piuttosto popolare. Il dramma era incentrato su un piccolo numero di personaggi in una piccola città… Così, quando si trattò di The Legend of Zelda: Link’s Awakening, volevo creare qualcosa che, pur essendo abbastanza piccolo da essere facilmente comprensibile, avesse caratteristiche profonde e distintive”.
Link’s Awakening è unico nel suo genere perché è il primo gioco della serie che non si svolge nella terra di Hyrule e che non presenta la principessa Zelda. Il gioco inizia invece con Link che si risveglia su un’isola chiamata Koholint, sorvegliata da una divinità chiamata “Pesce Vento”. Per poter fuggire dall’isola, Link deve combattere mostri e risolvere enigmi per trovare otto strumenti musicali che risveglieranno il Pesce Vento e permetteranno a Link di tornare a casa. L’aspetto del ritrovarsi sulla riva di una spiaggia basta già a far pensare a Twin Peaks, ma l’ispirazione non finisce qui.
Spoiler sulla trama del gioco:
Dopo essere approdato sull’isola, Link viene accolto da un personaggio di nome Marin, che è completamente affascinato da Link e dal mondo esterno. Dopo aver recuperato la sua spada, Link viene avvicinato da il misterioso Gufo che lo informa che l’unico modo per risvegliare il Pesce Vento è trovare gli otto strumenti delle sirene. Durante un viaggio nelle rovine per trovare il sesto strumento, Link si imbatte in un murale che spiega che l’isola è solo un mondo di sogno creato dal Pesce Vento. Gufo lo liquida subito come una diceria, dicendo che solo il Pesce Vento può confermare o smentire questa affermazione, prima di esortare Link a proseguire.
Link lotta costantemente contro le creature che cercano di ostacolare il recupero degli strumenti, perché vogliono controllare il mondo dei sogni del Pesce Vento. Ma naturalmente Link riesce a raccogliere tutti gli otto strumenti e a salire in cima alla montagna, dove il Pesce Vento dorme pacificamente in un uovo. Egli suona la Ballata del Pesce del Vento, che rompe l’uovo e permette a Link di affrontare l’ultima creatura (che ha le sembianze di Ganon e di altri personaggi delle avventure passate di Link). Dopo aver sconfitto la forma finale dell’essere, il misterioso Gufo che lo accompagnava si rivela essere proprio lo spirito del Pesce Vento e conferma che Koholint è in realtà un sogno. Quando suona di nuovo la ballata, sia Link che il Pesce Vento si risvegliano e l’isola e tutti i suoi stranii abitanti scompaiono come se non ci fossero mai stati.
Il tema “era tutto un sogno” è il punto di partenza dell’ispirazione a Twin Peaks. Anche se la serie non ha esattamente utilizzato questo tropo, seguendo le vicende, spesso si ha l’impressione di essere all’interno di un sogno. È sempre tutto così surreale e stravagante, senza alcuna spiegazione del perché. Link’s Awakening si basa proprio su questo: rasenta aspetti dei giochi precedenti appena sufficienti per funzionare, ma si spinge verso lo strano e il bizzarro.
È difficile notare l’ispirazione alla serie se non si è mai visto Twin Peaks, perché non è subito evidente. Ma se siete appassionati della serie e avete giocato Link’s Awakening, sarete probabilmente in grado di cogliere tutte le piccole sfumature o le similitudini che rendono le due cose così simili e che hanno dato ai fan di The Legend of Zelda un gioco come non ne avevano mai visti prima.

