Uno sguardo sugli esordi di SEGA
Recentemente Mike Fischer, Product Manager presso Sega of Japan nel 1990 e che nel corso della sua straordinaria carriera ha lavorato presso Namco, Microsoft, Square Enix, Amazon ed Epic Games, in un’intervista con The Retro Hour Podcast ha parlato della sua vita professionale dedicata all’interno dell’azienda video ludica SEGA degli anni ’90.
In particolare, Fischer ha raccontato una storia interessante sul porting nazionale del coin-op Wrestle War, che mostra come l’azienda ai suoi esordi fosse ingenua quando si trattava di utilizzare la proprietà intellettuale di altri, ma la situazione sarebbe cambiata nel tempo.
Ecco un estratto della storia raccontata da Fisher:
“Ricordo che stavamo lavorando a un gioco chiamato Wrestle War e stavo passando davanti all’area di lavoro dell’artista che aveva letteralmente una fotografia di Hulk Hogan in una mano e stava dipingendo Hogan come copertina del gioco.
Gli ho detto: “Sai, credo che ci sia un problema di copyright. Non sono sicuro che tu possa usare la sua immagine”. Mi ha praticamente chiuso la porta in faccia.
E poi, naturalmente, l’abbiamo spedito e siamo stati immediatamente citati in giudizio. E se guardate la versione britannica, hanno semplicemente dipinto i suoi capelli biondi con un grande bouffant nero.”
Sega non è stata l’unica azienda a mettere in atto questo “trucco” tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 , ovvero l’utilizzare le sembianze di star di Hollywood come Arnold Schwarzenegger e Sylvester Stallone per le copertine dei videogiochi, ma Sega stava osando davvero un po’ troppo con Hogan, soprattutto considerando quanto fosse grande la sua star all’epoca e il fatto che Wrestle War non aveva la licenza ufficiale della WWF (ora nota come WWE). All’epoca, il gioco era diviso tra Technōs Japan (sala giochi) e Acclaim (console domestiche).
Inoltre, come se non bastasse la presenza non autorizzata delle sembianze di Hogan, sulla copertina giapponese di Wrestle War vi comparivano anche Bruiser Brody, Road Warrior Hawk, Stan Hansen e Abdullah the Butcher, sempre senza autorizzazione.
Conoscevate questo retroscena della sega degli anni ’90? Per chi volesse recuperare l’intera intervista, qui.