Maripanda aiuta Detective Pikachu a fare il suo ritorno – Speciale

Detective Pikachu è pronto a fare il suo ritorno su Nintendo Switch, ma si trova in difficoltà! Riuscirà la nostra Maripanda ad alleviare il suo stress?

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Il prequel del sequel rinnegato

Ormai ci siamo! Detective Pikachu: il ritorno farà capolino nei negozi di tutto il globo il 6 ottobre 2023. Le informazioni al riguardo sono ancora pochine ma la vostra MariPanda, che aveva recensito il primo titolo della serie la bellezza di 5 anni fa (trovate la recensione cliccando qui), si è messa di impegno per tirare su di morale un Pikachu in totale burnout, aprendo le audizioni alla ricerca di una spalla. Ci sarò riuscita? Lo scoprirete alla fine dell’articolo, grazie a documentazione fumettistica compromettente. Ma prima…

Le maggiori informazioni arrivano direttamente dal trailer rilasciato ormai tre mesi orsono. Ovviamente la distanza con il predecessore c’è e si vede, anche perché l’hardware di Nintendo Switch è ben diverso e più potente di quello di Nintendo 3DS. Una caratteristica in comune però, è che entrambi i titoli non spingono certo sulle prestazioni delle console su cui girano, anzi.

Anche Detective Pikachu: il Ritorno si presenta con una cosmesi molto semplice e animazioni basiche, eppure il risultato è gradevole alla vista e probabilmente persino migliore di alcuni episodi main, anche recenti.

Questa semplicità è un biglietto da visita: il gioco è chiaramente indirizzato verso i più piccini. Chi pensa di trovare la complessità di una Visual Novel e degli enigmi che mettano alla prova le sue capacità di deduzione farebbe meglio ad aspettare la collection remaster di Another Code, in arrivo nel primo mese del 2024.

Detective Pikachu: il Ritorno non dovrebbe allontanarsi troppo dalle sue radici, proponendo un’avventura molto rilassante, all’insegna della weirdness e del nonsense più totale. Questo forse è il selling point maggiore per un adulto, oltre al fatto di poter vivere assieme ai nostri amati pokémon in Ryme City, città in cui questi e gli umani convivono in armonia.

Tim Goodman e Pikachu fanno un duo da bro-movie davvero strampalato. Se vedere Pikachu molto serioso e caffeinomane strappa già un sorriso, le interazioni con i vari pokémon sono esilaranti e destinate a suscitare facepalm e wtf istantanei.

Tim infatti è l’unico a poter capire Pikachu e Pikachu è l’unico a poter interrogare i pokémon. La sinergia con i mostriciattoli (non poi così tanto) tascabili non si limita a domande e risposte, ma è possibile anche cavalcarli o sfruttarne le caratteristiche per scovare prove utili alle indagini.

La semplicità della storia però non implica piattezza. Già il primo episodio era caratterizzato da colpi di scena forse un po’ arditi, ma proprio per questo c’era la spinta ad andare avanti, non sapendo bene cosa aspettarsi, in preda a un disorientamento piacevole.

Si riparte proprio dal cliffanger più spietato nella storia dei videogiochi: il padre di Tim, ed ex-compagno di Pikachu, Harry è ancora scomparso e la memoria di Pikachu sugli avvenimenti pregressi alle vicende narrate nel primo episodio è ancora fallace. Che sia la volta buona per scoprire cosa è successo al povero Harry?

Sarebbe anche ora, dopo un gioco e un film! Ma forse volete sapere se sono riuscita a trovare un compagno adatto a fare da supporto a Tim e Pikachu. Ebbene, non posso dire di non averci provato, anzi, ho preso in esame diversi poke-candidati, più o meno validi. Vi lascio quindi al resoconto delle mie gesta e vi rimando alla recensione di prossima pubblicazione.

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