Advance Wars 1+2: Re-Boot Camp – Recensione in tempi di guerra

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Genere: Strategia a Turni
Multiplayer: Sì, Online ed Offline.
Lingua/e: Italiano (testi e doppiaggio)

Advance Wars è un’altra delle serie storiche di Nintendo andata in ibernazione dopo l’ultimo capitolo per Nintendo DS nel 2008, ben 15 anni fa. Invece di deliziarci con un nuovo capitolo però, siamo di fronte ad un aggiornamento grafico notevole ad opera di WayForward.

Se siete interessati a recuperare un po’ le informazioni di questa serie, dalle sue origini fino ai giorni nostri, potete dare un occhio al video Re-CAP qui sotto incastonato. Per saperne di più su questo Re-Boot, basta saltare oltre.

Re-Boot camp fa un’operazione molto semplice. Prende i giochi Advance Wars ed Advance Wars 2: Black Hole Rising rispettivamente del 2001 e 2003 e li ripropone cambiandone semplicemente la veste audiovisiva. I cambiamenti apportati alla Quality of Life sono minimi e non alterano in alcun modo l’esperienza dell’utente.

Advance Wars 2 per me è stato IL gioco della prima adolescenza. Ci ho passato sopra un quantitativo di ore fuori da ogni cognizione logica, rigiocandone la campagna un numero infinito di volte e completando ogni mappa. Se altri remake dell’era moderna, come possono essere i Resident Evil 2, 3 e 4 di Capcom, cercano di tradurre il design del gioco ai nostri tempi, portando ad una sensazione di deja vu nei veterani ma offrendo comunque qualcosa di nuovo, qui è proprio come essere tornati indietro nel tempo. Ne più né meno. Se ci avete già giocato, troverete la stessa cosa. Per voi la recensione può finire qui.

I razzi d’artiglieria sono sempre una delle unità più utili da avere in campo ma vanno protetti adeguatamente

Per tutti i nuovi arrivati mi sembra doveroso introdurre a modo il prodotto. Advance Wars è uno strategico a turni I Go You Go (IGYG) a griglia quadrata, dove il giocatore dovrà gestire un esercito. In questo caso la gestione avviene su tre livelli. Il primo è quello meramente tattico. Le unità a disposizione operano secondo logiche di sasso-carta-forbice tra di loro e pertanto sarà necessario imparare ad avere una buona priorità bersaglio. Un’antiaerea tritura le unità della categoria volante, come ovvio aspettarsi, ma meglio non esporli a carri armati. Così come le navi da battaglia devono essere protette dai sottomarini.

Il secondo è gestionale. Le unità possono essere costruite sul campo consumando fondi. Fondi che si ottengono conquistando con la fanteria le città dislocate sulla mappa. Capire quando concentrarsi sulla produzione e quando sulla conquista è importante, serve a dare ritmo alla battaglia. Il terzo è strategico nella scelta dell’ufficiale comandante che guiderà l’esercito. Ognuno di questi UC ha delle sue caratteristiche di forza e debolezza ed un potere speciale che potrà essere scatenato una volta subiti ed inflitti abbastanza danni da caricare un contatore apposito, in grado di cambiare le sorti della battaglia.

Alcune battaglie possono coinvolgere più di due eserciti, per dei combattimenti esilaranti e piani di botte

Questi tre sistemi si intersecano molto bene e creano un loop strategico appagante e che tiene incollati. Il gestire numerosi tipi di unità, lanciare masse di fanteria al macello per guadagnare tempo, polverizzare gli avversari con un potere lanciato al momento giusto, sono emozioni che agganciano emotivamente il giocatore all’azione e funzionano senza il minimo contesto narrativo. Le botte muovono tutto.

Gli ufficiali comandanti sono anche la forza motiva della storia. Prima e dopo ogni schermaglia ed al suo interno, parleranno tra di loro andando a descrivere un po’ quello che succede, ma principalmente dando spazio alla loro personalità bidimensionale. Il primo Advance Wars li fa passare come un branco di psicopatici senza il minimo senso logico, mentre il secondo episodio riesce a dargli un senso di normalità. Nulla da ricordare o eccezionale. Lato storia la serie ha compiuto più passi avanti nei capitoli DS, qui siamo al mero contorno.

Le due campagne hanno un’anima molto diversa e interpretano le meccaniche di gioco in modo molto diverso andando a dare limitazioni al giocatore intorno alle quali lavorare. Advance Wars 1 si presenta come un gioco molto semplice nel design delle mappe e degli obiettivi. O si sconfiggono tutte le unità nemiche o si conquista il loro quartier generale. Molto spesso non avrete capacità produttive, ma avrete un esercito preconfigurato da usare e saperlo conservare diventa la chiave per la vittoria. Non potete sprecare un solo pezzo.

Advance Wars 1 presenta anche diversi bivi e missioni segrete da sbloccare con requisiti nascosti.

Ecco quindi che ogni mappa diventa una brutale guerra, costruita per dare al giocatore una sfida non indifferete, a volte risolvibile con trial-and-error, provando, perdendo e riprovando. La scelta degli UC è limitata ed i nemici tendono a lavorare in mappe a loro congeniali. Advance Wars 2 invece mostra una maturità superiore da questo punto di vista. Si gioca molto di più con l’ambiente e con la creazione di obiettivi diversi. Raggiungi un posto specifico. Distruggi armi fisse nemiche. Resisti per 10 turni. Ed ogni mappa ha un UC specifico da usare, legando le sue caratteristiche alla sfida. Questo permette di creare numerosi scenari di gioco molto più fantasiosi e che stimolano parti diverse del gameplay. Porto nelle mie memorie diverse mappe di Advance Wars 2 come sfide appaganti.

Il secondo capitolo è per me superiore come esperienza. Di contro, nel diventare più accessibile, è più facile del primo gioco. Il Re-Boot di WayForward introduce anche una difficoltà facile ad entrambe le campagne, per aiutare i meno avvezzi. Per i veterani purtroppo la difficoltà difficile non è sbloccata da subito, ma è necessario completare le campagne prima. Un peccato.

I Cannoni sono un’aggiunta di Advance Wars 2 alla formula e sono un simpatico ostacolo intorno al quale ragionare

Quando si passa alla modalità sfida e battaglia, potrete usare tutte le meccaniche e scelte a vostro piacimento contro l’IA o contro giocatori in locale o online. E qui si nota una cosa. Il gioco è sbilanciatissimo. Alcuni Ufficiali Comandanti sono chiaramente superiori. Nella campagna questa cosa si nota in certi momenti. Max è considerato “easy mode” per Advance Wars 1 visto il suo enorme bonus alla potenza d’attacco delle unità dirette, mentre Advance wars 2 è molto più abile a mascherare ciò con le mappe più controllate.
Ma quando si parte con entrambi i giocatori nelle stesse condizioni, queste differenze si fanno abissali. Nulla è stato fatto in questo Re-Boot Camp per ovviare a ciò. Alcuni UC hanno ricevuto dei ritocchi, ma minimi, che non spostano la lancetta. In generale quelli che distruggono l’economia di gioco rimangono quelli estremamente sbilanciati e certi match up sono impossibili da vincere, a meno di un’enorme differenza nell’abilità tattica.

Altro enorme limite è la modalità online. Negli anni la comunità di internet ha creato Advance Wars by Web, un sito nel quale è possibile combattere online, con leader board, matchmaking e quant’altro. Questo Re-Boot camp poteva essere un’enorme occasione per fare la stessa cosa ma in modo ufficiale. Invece ci troviamo di fronte ad una componente online solo tra codici amico. E non esiste niente di vagamente complicato per gestire una community online vera. Questa è una delusione totale e poteva essere finalmente un modo per rendere ufficiale una community piccola ma attiva online.

Anche perché ti fa chiedere il senso di questa release. Se non vai ad aggiungere un qualcosa di nuovo, non si fa prima a rilasciare gli originali sulla virtual console GBA? Va bene che la nuova veste grafica e nuovo package dia visibilità, ma funzionalmente non dà nulla.

Sul lato audiovisivo si può dire poco e tanto allo stesso tempo. Se si è nuovi alla serie, vedrete un’ottima estetica cartoon per gli UC. Le musiche realizzate ottimamente molto orecchiabili che vi entreranno in testa facilmente. C’è un doppiaggio parziale in Italiano ben fatto, con nomi anche famosi. Riconoscerete sicuramente Moneta. Per inciso, doppiano questo titolo di nicchia in modo parziale e Pokémon no? Giusto l’estetica delle unità è un po’ strana. Hanno uno stile da giocattolo, ma mancano di molta ombreggiatura risultando un po’ troppo finte. Avrei preferito uno stile più marcato.

Invece se siete veterani in rientro, forse noterete più storture. Se alcuni cambi con il passato sono apprezzabili, alcuni redesign appaiono fuori luogo con le intenzioni originali.

Quindi in fondo quel che c’è da dire è che si tratta di una versione moderna lato grafico di due giochi dei primi anni 2000. Rimasti validi lato ludico ed in grado di darvi molte ore di gioco per sbloccare ogni comandante, musica, artwork ed opzione nel negozio specifico e completare tutte le missioni al meglio.

Se siete appassionati di strategia e non avete mai avuto occasione di provare la serie Advance Wars, fatelo ora. Se però cercavate una sfida strategica online, non è qui che dovete guardare. Se siete veterani, consiglierei di rimanere con le versioni per GBA, non troverete cose diverse da fare qui. Siamo di fronte ad un prodotto che si regge unicamente su quanto buono era il lavoro originale.

Ho viaggiato nelle due campagne in poco più di 20 ore, per poi perdere tempo su mappe e alcune missioni delle campagne difficili grazie ad un codice offerto dal publisher
Pro: Il gioco originale è ancora valido tutt’oggi, offrendo una buona sfida con un loop appagante
Contro: Molte opportunità perse di aggiungere QOL e dare un sistema Online degno del 2023
8

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