L’uscita di Bayonetta 3 riposa all’ombra del dibattito sui salari dei doppiatori

Bayonetta 3 Cover x
In un nuovo articolo di Bloomberg emergono importanti snodi sulla questione del doppiaggio di Bayonetta 3.

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…o ne guadagna forte esposizione?

Come molto spesso accade, i dettagli che riguardano le negoziazioni e il casting per un gioco di notevole levatura sono molto più intricati di quanto emerge pubblicamente. Durante il weekend abbiamo assistito al botta e risposta riguardante Bayonetta 3 e le doppiatrici dell’affascinante strega di Umbra: dapprima Hellena Taylor, la star dei primi due titoli ha fatto sapere che non parteciperà al prossimo, che è in uscita su Nintendo Switch il 28 ottobre.

Hellena Taylor ha postato una serie di video su Twitter in cui accusava Nintendo Co. e lo sviluppatore del gioco, Platinum Games, di averle offerto un totale di soli 4000 dollari per rimettersi ai microfoni. La Taylor ha proseguito affermando di aver rifiutato l’offerta giudicata al ribasso e ha esortato i fan a non comprare il gioco con le seguenti parole: “Se siete individui a cui stanno a cuore le altre persone, che si preoccupano del mondo intorno a loro, a cui importa di chi viene colpito da queste decisioni economiche, allora vi esorto a boicottare questo gioco”.

I video sono diventati virali, per oltre 9.5 milioni di visualizzazioni su Twitter. La storia di Taylor ha commosso i fan, soprattutto per il fatto che i doppiatori sono molto amati, ma di certo non riescono a incassare cifre degne delle star di Hollywood. Spesso i doppiatori hanno lamentato il fatto di essere sottopagati o sottovalutati, alcuni addirittura sembrano ricevere poche informazioni prima di sedersi in cabina di regia: in generale l’industria cerca di lavorare sottotraccia e a volte un attore non conosce il gioco per cui ha lavorato finché non esce effettivamente nei negozi.

Le tensioni hanno toccato l’apice durante le negoziazioni dei contratti nel 2016, quando The Screen Actors Guild – American Federation of Television and Radio Artists, sindacato che rappresenta molti doppiatori, ha organizzato uno sciopero che è durato quasi per un anno intero. Uno dei punti focali sono le cosiddette “residuals” ovvero le royalty dovute ai doppiatori quando un gioco performa meglio di quanto ci si aspetta. Gli attori hanno cessato di combattere la battaglia per queste royalty, in cambio di bonus basati sul numero di sessioni in cui vengono impiegati.

Nel caso di Bayonetta 3, lo sviluppatore sembrava voler impiegare nuovamente la Taylor per il ruolo, secondo due persone a conoscenza dei contratti e secondo documentazione in possesso di Bloomberg. Ecco dove si incontrano le prime differenze: Platinum Games avrebbe cercato di assumere la Taylor per almeno cinque sessioni, ognuna delle quali le avrebbe portato tra i 3000 e i 4000 dollari per quattro ore in studio. Le persone che hanno riferito questi dati sono rimaste nell’anonimato perché non autorizzate a discutere le negoziazioni private. In pratica, il totale dovuto per il gioco diventerebbe di circa 15000 dollari.

La Taylor avrebbe risposto chiedendo uno somma a sei cifre più i succitati “residuals”, ma Platinum non ha accettato e dopo lunghe negoziazioni ha continuato facendo audizioni con un nuovo attore. Platinum avrebbe offerto, in seguito, un cameo per la cifra di una sessione, ma la Taylor avrebbe rifiutato anche questa.

In una email, la Taylor ha descritto questo resoconto come “una bugia totale” e ha detto che Platinum stava “cercando di salvarsi il culo ed il gioco”. La doppiatrice ha confermato nuovamente quanto detto nei video e ha scritto: “Vorrei mettermi questa dannata serie alle spalle e francamente continuare con la mia vita in teatro/cinema”. I rappresentanti di Platinum Games e Nintendo non hanno risposto a queste frasi, ma solo Hideki Kamiya, il direttore esecutivo del gioco, ha definito “tristi e deplorevoli” queste dichiarazioni, in un post di Twitter.

Tuttavia, i commenti della doppiatrice hanno avuto una risonanza incredibile, e hanno dominato non solo i titoli delle pagine di gaming, ma anche di altri portali come TMZ. Molti colleghi della doppiatrice hanno trovato la forza di parlare dopo le sue dichiarazioni. Bryan Dechart (attore di Red Dead Redemption II e Cyberpunk 2077) ha affermato di aver ricevuto un’offerta di 4000 dollari per lavorare ad un progetto senza garanzie sindacali per un gioco a grosso budget. Sean Chiplock, la voce di tre grossi personaggi di The Legend of Zelda: Breath of the Wild, ha detto di essere stato pagato 3000 dollari per quel lavoro.

La serie di Bayonetta è molto amata sia dal pubblico che dalla critica, ma a questo amore non è mai corrisposto un equivalente successo commerciale: la versione Nintendo Switch di Bayonetta 2, uscita nel 2018, ha venduto poco più di un milione di copie, ovvero molto meno di tanti altri prodotti Nintendo. Per Bayonetta 3 i costi relativi al doppiaggio si prospettavano più alti rispetto ad altri progetti perché lo studio si avvaleva di attori appartenenti ai sindacati, con un minimo di 900 dollari per una sessione da quattro ore, più i bonus. Attori particolarmente importanti come la Taylor di solito guadagnano molto di più.

Nei suoi video, la Taylor ha menzionato Jennifer Hale, l’attrice che l’ha sostituita per il ruolo di Bayonetta nel nuovo capitolo, dicendo: “Le auguro tutta la gioia del mondo, le auguro tutti i lavori, ma non ha il diritto di dire che è la voce di Bayonetta”.  La doppiatrice ha addirittura affermato: “Io ho creato quella voce. Lei non ha alcun diritto di firmare del merchandise come Bayonetta”.

La Hale, dal canto suo ha subito diverse molestie on-line per questo e lunedì ha fatto sapere su Twitter di aver firmato un accordo di riservatezza che le impedisce di elaborare la questione. La Hale ha poi affermato: “Chiedo con sincerità che ognuno tenga a mente che questo gioco è stato creato da un intero team di persone appassionate e che ci hanno lavorato duramente, e mi auguro che tutti terranno un occhio aperto riguardo a ciò che hanno creato”.

Qualche ora più tardi ha condiviso un Tweet di un altro doppiatore che affermava che sentendo solo una voce in capitolo, non si riesce a farsi un’idea della complessità di una vicenda intera.

Avete seguito lo scambio tra Taylor, Hale e le parti coinvolte nel progetto Bayonetta 3? Com’è cambiata la vostra opinione sul gioco?

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