Un anno di Metroid Dread: cosa ci aspetta dopo?

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Buon compleanno, Metroid Dread!

Esattamente un anno fa usciva sul mercato Metroid Dread. Sembrano passate poche settimane dal suo incredibile annuncio in occasione dell’E3 2021 che sconvolse la fanbase Nintendo, tra appassionati di vecchia data e giocatori che si sono avvicinati alla serie soltanto in vista del quinto capitolo. Ricordiamo perfettamente la nostra gioia e le nostre urla… ma anche qualche piccolo timore: Sakamoto, director della serie, sarebbe riuscito a tenere alta l’asticella dopo il fantastico Metroid Fusion? La software house MercurySteam sarebbe stata in grado di confezionare un sequel all’altezza? Dopo ben 19 anni da Fusion, inoltre, veniva anche molto difficile farsi un’idea su cosa si sarebbe concentrata la trama del suo sequel. Nel corso degli anni i fan hanno avanzato ipotesi di ogni tipo: Samus è riuscita a ripristinare il suo aspetto fisico? Possiede ancora DNA Metroid? Dovrà fuggire dalla Federazione Galattica per aver disobbedito agli ordini? Vedremo mai dei Chozo in carne e ossa?

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Samus nella sua navetta, che vediamo sempre un po’ troppo poco.

Si può dire che fin dall’annuncio di Dread una certezza l’avevamo: Sakamoto affermò che questo quinto capitolo delle avventure di Samus Aran avrebbe rappresentato il finale della storia che lega Samus e i Metroid. Questo non significa che avremmo assistito alla conclusione della serie, bensì all’epilogo dell’arco narrativo iniziato dal primissimo capitolo per Famicom Disk System; in un certo senso potrebbe essere, però, la fine della serie per come la conosciamo. Metroid 6 potrebbe introdurre, insieme ad un nuovo arco narrativo, nuovi elementi di gameplay o di struttura alla serie 2D.

Vediamo allora insieme, a mente fredda, quali caratteristiche potrebbe avere un futuro titolo della saga e a quali misteri ancora irrisolti potrebbe esplorare.

Quasi superfluo dirlo, ma di seguito troverete vari spoiler su Metroid Dread: attenzione!

Come evolvere un gameplay ancorato alla tradizione?

Senza troppi giri di parole, Metroid Dread rappresenta, a nostro avviso, l’apice dei capitoli 2D. Non abbiamo mai avuto il piacere di giocare con una Samus così veloce e reattiva ai comandi e ZDR è il giusto compromesso tra l’apertissima e forse un po’ dispersiva Zebes di Super Metroid e gli stretti corridoi del laboratorio biospaziale di Fusion. Dread è il pinnacolo dei Metroid 2D per come li conosciamo ed è studiato per accontentare sia i fan di vecchia data che i giocatori che si sono avvicinati alla serie solo con questo capitolo, magari attratti dall’idea di provare uno dei due padri fondatori del genere metroidvania.

Il Cannone Omega fa sempre la sua figura.

Se è vero che Metroid Dread contiene tutto quello che amiamo dei capitoli precedenti, è anche vero che rimane un capitolo piuttosto tradizionalista. Le vere novità sono poche, non tanto sul fronte del gameplay quanto sulla struttura di gioco: come per i capitoli precedenti, il nostro obiettivo è girare il mondo di gioco, ottenere tutte le abilità per potenziare Samus e affrontare il boss finale. Certo, ci sono le adrenaliniche sezioni E.M.M.I., ma si tratta comunque di un’idea già introdotta con SA-X in Metroid Fusion che è stata qui espansa e perfezionata. Metroid Dread non è ancora quel capitolo della serie che compie il salto evolutivo: cosa si potrebbe introdurre nei prossimi capitoli per espandere la formula classica senza stravolgerla?

I giochi della serie sono noti per avere una grande quantità di nemici e boss da affrontare, ognuno con il suo background storico… allora perché non proporre un codex o anche solo un bestiario, come peraltro già fanno i Metroid Prime? Riproporre nei capitoli 2D la meccanica del Visore Scan – funzione dei Prime che ci permetteva di ottenere informazioni su nemici e oggetti durante il gioco – sarebbe complesso, richiederebbe grandi sforzi per essere amalgamato col gameplay veloce delle avventure bidimensionali e rischierebbe di spezzarne il ritmo; sarebbe sufficiente un bestiario che si aggiorna ogni qualvolta che sconfiggiamo un nuovo nemico (un po’ alla Hollow Knight). Siamo sicuri che chiunque sarebbe felice di conoscere i nomi dei nemici o qualche informazione in più sui boss principali.

A proposito di boss, la presenza di Kraid anziché del solito Ridley è stata una lettera d’amore per i fan: rivivere in chiave moderna lo scontro con uno dei nemici storici di Samus è stato senza prezzo, anche se ci sarebbe piaciuto saperne di più sulla sua apparizione nel gioco. I fan si stanno ancora scervellando per capire se si tratta del Kraid già affrontato da Samus durante la Missione Zero e in Super Metroid o semplicemente di un membro della stessa specie: noi propendiamo più per la seconda opzione per una questione di timeline. Nelle immagini sbloccabili raccogliendo i collezionabili vediamo Kraid venire imprigionato dai Guerrieri Chozo ma nessuno di loro sembrerebbe infetto dagli X: ciò significa che i Chozo non sono ancora stati su SR388, quindi Samus non ha ancora sterminato i Metroid (ergo non si sono ancora svolti gli eventi di Metroid II: Return of Samus). Allora il Kraid che conosciamo si trovava molto probabilmente su Zebes, nella roccaforte dei Pirati Spaziali. In più, se ben ricordate, in Super Metroid appare anche un Mini-Kraid, altro indizio che ci porta a pensare che esistano più membri della sua specie.

(Il) Kraid viene catturato dai Guerrieri Chozo di Rostro di Corvo.

Un’altra possibilità per espandere la formula dei Metroid 2D è aggiungere aree, boss o armi completamente opzionali. Super Metroid e i primi due Metroid Prime avevano abilità di Samus opzionali – come le Combo Ricarica, i serbatoi energia di riserva, il visore a raggi X – ma non delle vere e proprie aree con nemici o scontri con boss nascosti. Premiare i giocatori che vogliono esplorare ogni meandro del mondo di gioco e illuminarne ogni pixel della mappa solamente con espansioni numeriche per l’arsenale è piuttosto limitativo e aggiungere varietà nelle ricompense può incentivare anche i giocatori più pigri.

Infine, anche sul fronte del gameplay in sé avremmo qualche idea. L’aggiunta del contrattacco in mischia su Metroid: Samus Returns non ci aveva convinto appieno ma Dread ha dimostrato di saperlo amalgamare sapientemente nell’azione di gioco; se venisse riproposto e ulteriormente rifinito in futuro non ci dispiacerebbe affatto. C’è sempre posto per nuove mosse e abilità per la cacciatrice di taglie e siamo pronti a farci stupire: la Bomba Crociata e il Doppio Salto Rotante introdotti in Dread ci sono piaciuti molto… peccato che non abbiamo potuto goderceli visto che si ottene la loro versione potenziata dopo pochissimo tempo. Sul fronte delle abilità, infatti, Dread ha ereditato il modello di Fusion dove le versioni potenziate degli oggetti sostituiscono quelli già in nostro possesso – come per i Missili – oppure ne sommano gli effetti – è il caso dei Raggi. Un po’ ci dispiace che la gestione dell’armamento di Super Metroid sia stata abbandonata perché nel titolo per SNES era possibile disattivare manualmente i potenziamenti ottenuti: ti dà fastidio l’Astrosalto mentre corri in Supercinesi? Disattivalo momentaneamente! L’Attacco a Vite distrugge piattaforme di cui hai bisogno? Via. Vuoi vedere le animazioni di tutte le combinazioni di Raggi? Tac, attivali due a due. La possibilità di attivare i singoli Raggi, inoltre, potrebbe dare più profondità al sistema di combattimento, magari con nemici vulnerabili solo ad alcuni effetti piuttosto che ad altri – altra caratteristica già fatta in Metroid Prime, con l’eccezione di Corruption.

Avete notato i Pirati Spaziali Zebesiani negli sfondi di Ferenia?

La conclusione della storia originale

Lo abbiamo già detto: Metroid Dread ha finalmente chiuso l’arco narrativo che intreccia il destino di Samus Aran con quello delle creature Metroid. E adesso, di cosa parlerà la serie? Avrà senso chiamarla ancora “Metroid”? Forse non sembra, visto che il gioco dura una decina di ore, ma c’è tanto, tantissimo di cui parlare. Partiamo con ordine.

La Federazione Galattica è malvagia?

Dopo Metroid Fusion molti fan della serie hanno sempre immaginato un sequel con Samus in fuga dalla Federazione Galattica, alla quale appariva come una traditrice che aveva distrutto del prezioso materiale biologico insieme al B.S.L. contro gli ordini dei superiori. La realtà dei fatti è diversa: a trarre in inganno è stata la traduzione del gioco per Europa e America. La versione giapponese del titolo Game Boy Advance non parla di una Federazione Galattica corrotta, bensì di una piccola cellula di criminali comunque appartenenti alla FG ma che non ne costituiscono i vertici. Questo gruppo di federali che appare anche in Metroid: Other M, più interessato al controllo di bio-armi piuttosto che alla sicurezza della galassia, è stato fermato nel finale di Fusion, ma la traduzione europea alludeva a ben altro: pareva quasi che Samus sarebbe stata vista come una criminale dalla comunità galattica. Metroid Dread conferma che i rapporti lavorativi tra Samus e la FG sono ancora stabili in quanto è proprio quest’ultima che affida alla cacciatrice di taglie il compito di scoprire che ne è stato degli E.M.M.I. inviati su ZDR.

Chi sarà questa Exelion Star Corporation?

Nell’intro si vede il logo della Exelion Star Corporation, la corporazione responsabile della creazione degli E.M.M.I.: è un ente in grado di creare robot composti da materiali praticamente indistruttibili ma non sappiamo nulla di loro. Sono affiliati della Federazione Galattica? È un possibile foreshadow di minaccia per il futuro? Tra l’altro, se escludiamo momentaneamente i Prime, non è mai stata fatta nemmeno troppa chiarezza su che fine hanno fatto i Pirati Spaziali, che i più attenti avranno notato raffigurati nei murales presenti a Ferenia: è ancora attiva la minaccia dei Pirati? Inoltre, come sono organizzati? Sono semplici gruppi di briganti disorganizzati? Fanno parte di un impero molto più vasto?

Il ritorno dei Chozo

Gli E.M.M.I., in fin dei conti, non sono che una meccanica di gioco di Metroid Dread: l’attenzione della trama è rivolta quasi esclusivamente al ritorno dei Chozo, la specie che ha cresciuto la giovane Samus rimasta orfana dei genitori e che l’ha addestrata al combattimento donandole la Tuta Energia. Rostro di Corvo, signore della guerra Chozo e capo della tribù guerriera dei Mawkin, è un tipo di antagonista alla quale la serie tradizionale non è abituata: non abbiamo mai avuto una figura ostile ben definita sin dall’inizio ed è stato interessante vedere Dread sperimentare questa direzione. È un peccato che sia già stato sconfitto, visto che è uno dei Chozo che hanno donato a Samus il loro DNA quando era adolescente – infatti la chiama “figlia” prima della battaglia finale: alcuni fan pensano che il vero Rostro di Corvo, orgoglioso e narcisista com’è, sia fuggito e che abbiamo affrontato un suo clone, ma alla realtà dei fatti non ci sono prove evidenti per affermarlo.

Speriamo di vedere un cattivo carismatico come Rostro di Corvo anche in futuro!

Non abbiamo interagito solo con Chozo ostili, fortunatamente: poco prima della metà del gioco facciamo conoscenza con Manto di Quiete, un Chozo scienziato della tribù Thoha, la responsabile della creazione dei Metroid. Manto ci racconta molto sul passato di SR388 e ZDR e ci fa comprendere che, delle due tribù, lui e Rostro di Corvo sono gli unici ancora in vita: i Thoha sono stati tutti uccisi dai Metroid evoluti e dai Mawkin, mentre questi ultimi sono stati infettati dagli X. Non solo, ci regala anche uno dei momenti migliori della serie, probabilmente: Samus che parla in lingua Chozo. Speriamo vivamente di vedere nuovamente la cacciatrice di taglie esprimersi in futuro e interagire maggiormente con ciò che la circonda: il protagonista silenzioso funziona benissimo su Metroid ed è giusto che rimanga tale, ma sarebbe molto bello rivedere i monologhi come in Fusion per avere un’idea di ciò che pensa Samus della missione. E già che ci siamo… che fine hanno fatto gli Etecoon e Dachora?!

Siamo sicuri che Metroid Dread sarà soltanto il primo gioco che ci mostra dei Chozo in carne ed ossa: nelle ultime battute del titolo, quando giungiamo ad Hanubia, è possibile vedere delle navette in funzione che spariscono misteriosamente durante la sequenza di fuga. Certo, potrebbero essere state distrutte durante l’autodistruzione del pianeta, se non fosse che un’altra delle immagini sbloccabili mostra la tribù Mawkin in tutto il suo splendore con navette che stanno lasciando ZDR: è altamente probabile che avremo a che fare nuovamente con loro.

La tribù Mawkin e navette che lasciano ZDR.

La questione Metroid e parassiti X

I Metroid sono le fondamenta della serie. Praticamente ogni capitolo della saga ruota la propria trama intorno alle creature fluttuanti dalle incredibili abilità di manipolazione dell’energia: i Metroid sono risorse preziosissime perché potrebbero costituire la base per tecnologie avanzate, in più sono forti e resistenti, perfetti per essere schierati in battaglia. Furono creati dai Chozo per contrastare i parassiti X, gelatinose creature nate su SR388 in grado di infettare e replicare qualsiasi forma di vita del cosmo.

Con Metroid Dread possiamo dire che è stato messo un punto a questo arco di trama. Per gli X, ormai, credo ci sia poco da fare: SR388 è stato distrutto alla fine di Fusion e ZDR non ha fatto una fine tanto diversa. Riteniamo improbabile un loro ritorno anche perché, diciamocelo, la loro presenza in Metroid Dread è stata quasi di contorno: se in Metroid Fusion gli X sembravano invincibili e il gioco ci portava ad aver paura di loro, Dread ce li pone quasi come se fossero una semplice variazione della fauna di ZDR, concentrandosi su ben altro.

Esatto. Ora potete chiamarla Metroid.

Per quanto riguarda i Metroid, invece… beh, sono estinti. Samus era l’ultima creatura dalla quale si potesse estrarre del DNA Metroid ma ancora non è ben chiaro se la Tuta Metroid che ottiene nel finale del gioco sia un’abilità che potrà riattivare in futuro o se è stata neutralizzata definitivamente dall’unione con Manto di Quiete-X. La frettolosità delle scene di chiusura del gioco ci lasciano con molti dubbi, ma la nostra idea è che Sakamoto abbia voluto chiudere una volta per tutte la questione X e Metroid.

Avrà senso, allora, continuare a chiamare la serie come le creature che probabilmente non vedremo mai più? Beh… la parola “Metroid” in lingua Chozo significa “Guerriero Definitivo” e potremmo affermare che Samus lo è diventata in tutto e per tutto, specialmente dopo il finale di questo quinto capitolo.

Cosa ci riserva il futuro?

La storia della serie è tutt’altro che finita: Metroid ha un universo incredibilmente vasto e con un potenziale quasi illimitato che attende soltanto di essere sfruttato appieno. Il ritorno dei Chozo potrebbe tradursi in aver a che fare con una delle specie che dominavano la galassia molti anni addietro, prima che gli esseri umani iniziassero ad esplorarla e forse Rostro di Corvo non era neanche tra i più pericolosi. Avere a che fare con i Chozo potrebbe significare esplorare ulteriormente il passato di Samus, di cui – manga a parte – sappiamo davvero poco. Naturalmente, è possibile che la trama andrà a trattare questioni e temi completamente diversi.

“Scusi, lei è parente di Mother Brain? Ah no?”

Inoltre le basi del gameplay perfezionate in Dread si possono espandere a piacimento. Siamo incredibilmente curiosi di sapere in che direzione si muoveranno Sakamoto e il prossimo team di sviluppatori: se dovesse trattarsi nuovamente di MercurySteam siamo in buone mani, visto che hanno dimostrato di essere più che all’altezza del compito.

E voi, cosa vi aspettate dal prossimo gioco della serie 2D? Fatecelo sapere nei commenti!

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