Appassionati cacciatori di mostri virtuali più o meno pericolosi, il momento è arrivato: dopo una lunga attesa, Capcom ha finalmente rilasciato Sunbreak, l’espansione che segna l’arrivo del Grado Maestro (o G Rank, se siete veterani) in Monster Hunter Rise.
Il DLC, definito da Capcom stessa come una “massiccia espansione” aggiunge nuove meccaniche, tanta quality of life e soprattutto mostri assenti nel titolo base, arrivando così ad un quantitativo di avversari di tutto rispetto.

La trama di Sunbreak segue direttamente ciò che accade in Rise, e porta il giocatore all’avamposto di Elgado, di cui avevamo già sentito parlare da Rondine, che si rivela essere un hub aggiuntivo dal look medievaleggiante (in netto contrasto con la “giapponesità” di Kamura), teatro della maggior parte delle missioni dell’espansione. Va detto che non sostituisce del tutto Kamura, dato che durante l’avventura vi tornerete più volte per seguire determinate missioni.
Tra i nuovi personaggi (una discreta quantità devo dire) spicca sicuramente Fiorayne, sorella di Rondine e Cavaliere dell’Ordine Reale, che entrerà in scena in modo rocambolesco e ci accompagnerà per tutta l’avventura, spesso letteralmente. Sì perché una delle novità più interessanti e che non ci si aspetta normalmente da un’espansione di Monster Hunter, è una tipologia di missione che permette di essere accompagnati da un NPC che, alla stregua di un compagno di caccia umano, ci aiuterà nella battaglia. Questi NPC si rivelano essere guidati da una IA di tutto rispetto che gli permette spesso di cimentarsi in strategie semplici ma efficaci, insomma non staranno tutto il tempo a prendere botte e non influire sul danno totale inflitto al mostro di turno, anzi.

Tutto l’impianto di gioco è spinto ad un livello in più e ritroviamo così materiali ed equipaggiamenti di rarità e potenza superiore al massimo possibile nel gioco base, così come mostri più forti ma anche un’area di gioco… quasi tutta nuova. Parliamo infatti di un’area sicuramente nota ai veterani della serie, presente fin dal primissimo Monster Hunter, un tempo chiamata Giungla Antica, ora semplicemente Giungla, un’intricata sequela di piante di ogni tipo, insenature e caverne, rese ancora più complesse dalla mancanza di separazione tra le aree, tanto da rendere la zona riconoscibile solo a tratti.


Ma non finisce qui: c’è anche l’inedita Cittadella, area del tutto nuova dal sapore medievale (in linea col tema dell’espansione) che unisce sezioni immerse nella natura ad un enorme castello diroccato dall’atmosfera a tratti quasi da Dark Souls…
Lato gameplay, Sunbreak aggiunge una buona quantità di mosse Fildiseta e Abilità Scambio, espandendo i moveset di tutte le armi, ma l’inedita meccanica dell’inversione delle abilità scambio consente ora di partire in missione con due set di tecniche preimpostate, intercambiabili in qualsiasi momento. Questa funzione che all’inizio può intimidire e che non rende disponibili da subito tutte le abilità, aggiunge un ulteriore livello di personalizzazione al gameplay, cosa sempre apprezzata.

Passando ai mostruosi protagonisti del DLC, le vere star sono però le tre new entry: il Garangolm, il Lunagaron e il Malzeno, ispirate al folklore occidentale – rispettivamente il mostro di Frankenstein, il lupo mannaro e Dracula. Nonostante il roster non sia numericamente clamoroso, la qualità è indiscussa come possanza e movenze dei nuovi arrivati, che si affiancano a graditissimi ritorni come Astalos e Gore Magala, amatissimi (soprattutto il secondo) dalla community, fino ad un rarissimo “travaso” da Monster Hunter Frontier: l’Espinas.
Concludendo: Sunbreak offre un’ottima quantità di contenuti, un buon livello di sfida, bilanciamenti ed affinamenti in ogni parte del gioco. Un lavoro di valore e che denota l’impegno a migliorare l’esperienza globale oltre alla semplice aggiunta di contenuti.