In rovesciata o in schiacciata, non ci sono limiti!
Mi ritengo un grande appassionato di calcio, quello giocato, con gli amici, dove anche l’azione più semplice da concludere viene sprecata a causa dei sopraggiunti trenta e più anni, che un peso purtroppo ce l’hanno, per quanto si possa far finta di ignorarli.
C’è stato un periodo, poi, che mi ha visto passare i pomeriggi insieme al calcio virtuale, quello di FIFA, quando Ultimate Team non era ancora (e per fortuna) parte fondamentale dell’esperienza. Il capitolo 14 mi vedeva in testa nelle classifiche online, ma ho volutamente ignorato tutti i successivi. Troppo tempo tolto ad altri titoli più meritevoli per un’esperienza che si diversificava solo in minima parte e che stava pian piano passando al lato oscuro delle microtransazioni.
L’annuncio di Mario Strikers: Battle League Football ha quindi riacceso in me quella voglia di tornare sul rettangolo verde, sul piccolo schermo di casa, con la consapevolezza di trovarmi tra le mani una reinterpretazione del calcio in stile mariesco, nintendoso, scevro da qualsivoglia vincolo simulativo, un 5 VS 5 ibrido, proiettato nel futuro e che mette nel mirino divertimento e tanta, tanta spettacolarità.
E infatti così è stato. L’ultima opera di Next Level Games, alla stregua di Mario Kart, presenta la tradizionale stratificazione tanto cara ai nintendari. A scandire i ritmi di gioco ci sono il classico passaggio, basso e alto, il tiro, il tackle, la possibilità di costruire azioni ragionate senza troppi sforzi. Ma se l’intenzione è quella di scalare le classifiche, bisogna andare oltre, spolpare il tutorial e padroneggiare una lunga e diversificata serie di combinazioni che richiedono un tempismo a dir poco perfetto.
Passaggi e tiri di prima conferiscono al calciatore un boost di velocità e di potenza sfruttabile solo per pochi secondi, così come un dribbling eseguito all’ultimo istante. È richiesto un timing perfetto anche nei contrasti, che richiedono di dosare la giusta potenza in base al peso dell’avversario al quale rubare il pallone. Non mancano i filtranti direzionati, per approfittare del giusto movimento di un alleato, e se proprio non ci tenete alla pellaccia dei vostri compagni, potreste scagliarli contro un componente della squadra avversaria per rubare palla in modi ancor più… stilosi.
E a proposito di stile, a influenzare le (poche) statistiche di ogni calciatore troviamo un vario set di pezzi di equipaggiamento da acquistare con la moneta di gioco. Ogni pezzo accresce e diminuisce una statistica, portandoci a esaltare le abilità dominanti e innate di un calciatore a sfavore di quelle meno esaltanti. Almeno, questo è quello che ho provato a fare io, ma una strategia basata sull’equilibrio potrebbe comunque risultare vincente.
Il sistema di base, già valido di suo, è stato condito con oggetti e Ipertiri. Gusci, bombe e bucce di banana vi faranno sentire da subito a casa, nel bene e nel male; sono infatti in grado di aprire una vera e propria voragine nella difesa avversaria se usati al momento giusto, spianando la strada verso la vittoria, ma allo stesso tempo accrescendo il fattore randomico. Fattore che talvolta viene influenzato anche dalla confusione a schermo, soprattutto quando ci si ritrova in un guazzabuglio di passaggi di prima e di calciatori molto vicini tra loro. Da rivedere anche l’intelligenza artificiale dei portieri, che a parate plastiche alternano momenti di assoluta immobilità e fiacchezza.
Gli Ipertiri, dal canto loro, oltre a essere presentati con sequenze animate a dir poco spettacolari, richiedono una combinazione di elementi ideali, tra cui tempo e spazio di esecuzione, e fanno uso di QTE che determinano la loro efficacia. Gli Ipertiri possono segnare doppio punteggio, ma non finiscono tutti in rete, proprio perché dipendenti dal tempismo del giocatore. Anche in caso di occasioni sfruttate male, comunque, possono sfiancare il portiere o spazzare via gli avversari, rendendo l’azione verso il goal più semplice da concludere.
Tanta stratificazione e strategia avrebbe meritato più modalità di gioco, almeno offline. Il single player è infatti rappresentato dalle sole Partite Rapide e dalle Coppe, con queste ultime a ergersi come “muro” finale prima di cimentarsi nelle competizioni online. Le Coppe sono in tutto suddivise in sei tornei, con un grado di sfida crescente e avversari che fanno uso di tattiche specifiche. Vincerle tutte sarà impegnativo ma mai frustrante e ai titoli di coda potremo vantare un bel bottino da spendere in equipaggiamento.
L’online è invece la vera prova del nove per tutti gli aspiranti campioni: Il multiplayer supporta ben otto giocatori sulla stessa console, è possibile creare delle stanze private o aperte a tutti, unirsi alla partita di un amico e persino scendere in campo con un compagno reale in locale.
Ma l’apice viene raggiunto con il Club Striker, modalità che permette di fondare un club, con tanto di stemma, colori e fantasie delle divise e, ovviamente, nome della squadra che proverà a scalare le classifiche. Fino a 20 giocatori potranno scegliere il loro Striker prediletto, con equipaggiamento e numero di maglia personalizzato, e partecipare alla scalata verso il successo. Il rank di ogni squadra viene determinato da tornei ed eventi stagionali, con ogni stagione diversa dalle altre in quanto a regole messe in campo. Non dubito che possano crearsi nel tempo delle vere e proprie rivalità tra squadre, se non dei derby in grado di convogliare l’interesse delle community in eventi dedicati.
Dal punto di vista tecnico, sonoro e grafico ci troviamo di fronte un prodotto granitico: l’azione scorre fluida su schermo grazie ai 60 fps, le animazioni di Mario e soci sono sublimi, certosine, cucite su ogni calciatore, mentre il dettaglio grafico pone ancora una volta i ragazzi di Next Level Games su di un piedistallo, consacrando (se mai ce ne fosse il bisogno) un’acquisizione davvero lungimirante. Musiche ed effetti da stadio contribuiscono a confezionare un’esperienza globale, in grado di accompagnare ogni passaggio e tiro in rovesciata con la giusta carica ed entusiasmo.
Mario Strikers: Battle League Football è lo sportivo nintendoso di cui avevamo bisogno: stratificato per essere giocato da tutti, con la giusta dose di strategia e spettacolare come il miglior episodio di Capitan Tsubasa. Le criticità da superare riguardano principalmente la mole di contenuti al lancio, che potrebbero non accontentare tutti, in particolar modo gli amanti del single player. Nintendo ha comunque affermato che il gioco vedrà diversi aggiornamenti in futuro, sono quindi sicuro che che l’esperienza complessiva si arricchirà con nuovi personaggi, stadi e modalità.
Non vi resta che caricare il vostro tiro e calciare nell’angolino! O, se avete i piedi a forma di banana, usare le mani.