I sacrari in Zelda: Breath of the Wild nascondevano una prova che forse non tutti gli eroi hanno superato
Ci avviciniamo sempre di più all’arrivo del seguito di The legend of Zelda: Breath of the Wild, e ancora questo titolo sorprende con segreti, trucchi e scorciatoie le cui scoperte sono in continuo aggiornamento. Proprio per questo, siamo sicuri che molte curiosità saranno sfuggite anche agli occhi degli eroi più attenti.
Ad esempio: quanti di voi erano a conoscenza del fatto che i nomi dei sacrari non sono altro che gli anagrammi dei nomi degli sviluppatori?
In realtà, quanto detto è vero, ma avviene per via indiretta: i sacrari portano i nomi dei monaci che risiedono al loro interno, e i nomi di molti di questi provengono proprio dagli ideatori del titolo. Una lista dei nomi e della loro etimologia (se presente) è facilmente consultabile grazie alla pagina che Zelda Wiki ha dedicato proprio ai monaci di Breath of the Wild su Fandom.com, ma qui riportiamo alcuni esempi:
- Goma Asaagh = Masatoshi Ogawa, System Tool Developer
- Zuna Kai = Eiji Nakamura, Sound Designer
- Zalta Wa = Satoru Takizawa, Art Director
- Oman Au = Eiji Aonuma, Producer
- Kaam Ya’tak = Takashi Yamamoto, Gameplay Animator
- Ja Baij Hidemaro = Fujibayashi, Director
La lista è ovviamente più facile da seguire se si confronta con la versione giapponese del gioco (e quindi con i relativi nomi dei sacrari), in quanto il paragone risulta più immediato, ma è in ogni caso una curiosità davvero affascinante da scoprire.