Il punto di vista di un’importantissima personalità
In un’epoca in cui internet è entrato a far parte della vita di tutti i giorni, soprattutto in ambito videoludico, non è un mistero che Nintendo faccia ancora fatica a stare al passo coi tempi. Tutte le console della grande N si sono sempre connesse timidamente alla rete, con funzionalità macchinose e spesso limitate, e l’arrivo dei servizi a pagamento del Nintendo Switch Online non ha migliorato la situazione come tutti vorremmo.
La repulsione di Nintendo verso il gioco online è ormai una certezza, nonostante sia una componente ormai fondamentale nell’industria videoludica, e i motivi che hanno spinto l’azienda a prendere questa decisione sono profondamente radicati nella sua filosofia.
A questo proposito, abbiamo la fortuna di avere la testimonianza di Reggie Fils-Aimé, storico e amatissimo presidente di Nintendo of America fino al 2019, che in un’intervista al podcast di GeekWire ha provato a spiegare la posizione del colosso Nipponico.
Risponderò a questa domanda sotto due punti di vista. Prima di tutto, la filosofia di business di Nintendo ha sempre spinto l’azienda ad agire diversamente rispetto alla concorrenza, ad innovare in modo da evidenziare i punti di forza di Nintendo stessa piuttosto che degli altri. Per esempio, parlando di multiplayer, Nintendo ha sempre promosso il “couch play”, sedersi vicino a qualcuno per giocare a Mario Kart o altri giochi come Wii Sports. Questo tipo di multiplayer era un ambito in cui la compagnia eccelleva, ed è per questo che ci si è concentrata così tanto.
Per spostarsi verso il multiplayer online, la compagnia aveva davvero bisogno di pensare a un nuovo tipo di gioco, quali sono i diversi tipi di esperienza che bisogna creare per eccellere anche in quell’ambito. E francamente, l’azienda ci ha pensato molto, ha provato a inventare una nuova maniera di giocare che sarebbe stata fondamentalmente diversa dal resto. Direi che il maggior successo dell’azienda su questo fronte è stato portare Smash Bros. – un franchise importantissimo – anche online, ed è andato eccezionalmente bene. Questo li spinse a creare anche un’esperienza simile a un FPS – un gioco a metà tra shooter in terza e prima persona – con Splatoon, che ebbe uno straordinario successo commerciale. Quindi questa è la prima parte della risposta: la compagnia pensa sempre a come entrare in mercati diversi in maniera unica, ed evidenziare le proprie qualità.
In secondo luogo vorrei evidenziare un’altra cosa che riguarda le differenze culturali. Al livello culturale, la compagnia non ha mai avuto grosse opportunità online. Erano i mercati americani ed europei che provavano costantemente ad educare l’azienda in Giappone sul valore del gioco online, investendo nelle infrastrutture necessarie a fornire un’esperienza positiva. Hai assolutamente ragione nel dire che, tra i tre principali competitor di hardware nel mercato videoludico, Microsoft è l’azienda che ha investito di più in quell’ambito, e in questa maniera è diventato il loro punto di forza, e lo è anche al giorno d’oggi. La concorrenza occidentale ha sempre spinto Nintendo a spingere sullo sviluppo online e investire nelle infrastrutture, e sono sicuro che questa conversazione stia continuando ancora oggi.
Reggie Fils-Aimé
È vero: Nintendo ha sempre messo in chiaro le sue priorità, e ha sempre privilegiato modi innovativi di giocare piuttosto che limitarsi a seguire il mercato. Tuttavia, Reggie conferma che la debolezza di Nintendo sul fronte online è data non solo dalla sua filosofia, ma anche dalle differenze culturali che separano oriente e occidente.
Con il tempo, è plausibile che la contaminazione culturale spinga sempre di più Nintendo a investire sull’online, e il giorno in cui i suoi servizi di rete saranno finalmente paragonabili a quelli della concorrenza potrebbe non essere così lontano.
Cosa ne pensate? Voi usate molto le funzionalità online delle console Nintendo?