Xenoblade Chronicles 3, il cui annuncio ha chiuso l’ultimo Nintendo Direct, si è mostrato al mondo con un trailer della durata di poco più di due minuti contenenti per la maggior parte cutscene, ma sufficienti a travolgere i fan di nuovi informazioni e dettagli su cui speculare. L’attrattiva principale, del resto, è stata confermata in chiusura dallo stesso Shinya Takahashi di Nintendo: questo capitolo “narra il futuro condiviso dei mondi di Xenoblade Chronicles e Xenoblade Chronicles 2”.
Prima di dedicarci ad un’analisi approfondita del trailer, ora possibile grazie alla presentazione ufficiale su Twitter sia dei personaggi sia del mondo di gioco, possiamo introdurre l’argomento con un necessario step atto a mettere in luce altri dettagli: le differenze tra il nostro trailer occidentale e quello originale giapponese. E non si tratta solo del luogo in cui si svolge la storia, ossia Aionion, ribattezzato Aionios per pure esigenze di adattamento. Ovviamente le sequenze mostrate sono identiche nelle immagini, ma col doppiaggio nella lingua nativa: le voci appartengono agli stessi personaggi, ma spesso le frasi sono formulate in maniera differente. E non sempre le informazioni sono maggiori in originale, in quanto a volte la differente sintassi tra le lingue impone delle aggiunte alla versione occidentale che altrimenti farebbero perdere di senso al tutto, col risultato di rendere la nostra più ricca. Ciò potrebbe anche significare che quanto sentito nel trailer sia già lo stato finale dei dialoghi che troveremo al lancio a settembre.
Di seguito avete tutte le differenze notevoli, ed in fondo invece lo schema riassuntivo tra i personaggi principali e le loro relazioni, pubblicato su Twitter e da noi tradotto. Ultima premessa necessaria: il video in giapponese era privo di sottotitoli, poiché vengono inseriti soltanto per gli spettatori di una nazione in cui il doppiaggio non è disponibile. Quindi la nostra traduzione non è basata sugli effettivi dialoghi scritti, ma su quanto fosse possibile ascoltare; è improbabile esistano delle incongruenze, però non abbiamo in ogni caso disponibile la grafia esatta dei kanji ma soltanto il modo in cui debbano essere pronunciati. Per questa ragione, in ogni scena sarà presente la sola traslitterazione e non la scrittura originale con gli ideogrammi, perché, per quanto non difficile da “ricostruire”, potrebbe contenere delle imprecisioni. Detto tutto questo, cominciamo:
Il commento di Miyo poteva essere una generica descrizione, invece scopriamo che si tratti di una vera e propria domanda retorica a Noah. Come il resto del trailer, questo si inserisce nella tematica del tempo e del modo in cui esso possa venire alterato, tra l’effetto dei Tramandatori ed il suono del flauto.
L’espressione giapponese si presta, come al solito, ad una moltitudine di significati in base al contesto, e forse utilizzare “cibo” è una delle traduzioni più letterali. “Sostentamento” anche sarebbe stata una buona scelta, ma in inglese/italiano si è probabilmente optato per “carburante” forse per una maggiore connotazione delle macchine da combattimento, chiamate in originale “Dèi giganti di ferro” (鉄巨神 – Tetsu Kyoshin). Volendo vederci una semplice analogia con i precedenti giochi, è un fatto vicino agli abitanti di Bionis che, una volta defunti, dovevano essere sepolti in modo tale da poter ritornare ad essere Etere, ossia la sostanza stessa tanto del Titano quanto dell’intero mondo. Etere che in realtà serviva a Bionis per… se ci avete giocato lo sapete. Tracciando un ulteriore parallelo, era una versione edulcorata di ciò che accadeva in Xenogears, dove infatti le salme non erano importanti per il fatto di essere composte di Etere, ma proprio per la loro stessa sostanza fisica, la carne. Tranquilli, se quanto letto vi ha turbato, Tetsuya Takahashi ha affermato di aver volutamente alleggerito la crudezza dei propri temi nel corso della maturazione…
Le tre precedenti immagini costituiscono un unico periodo, ma in giapponese appare chiaro siano il risultato di una riduzione di una precedente narrazione poiché il verbo è all’imperativo e i soggetti sono i personaggi mostrati:
“Mezase… taiken no tsukitatsu daichi… omaera no hontou no teki wo taosu tameni…”
“Recatevi… terra trafitta dalla grande spada… per sconfiggere il vostro vero nemico…”
Qui abbiamo un dettaglio in più, ovvero che per sconfiggere questo “vero nemico” sia necessaria fisicamente andare nel Pian di Spada, mentre dalla versione italiana non traspariva che il luogo fosse anche il mezzo. E considerando che sia una regione talmente importante da venire mostrata a lungo nel trailer, tanto grande da far quasi sembrare appartenenti a due mappe diverse le prime due immagini e soprattutto scelta come (quasi certa) copertina del gioco, non siamo di fronte alla classica “area tutorial” presentata nei video -pensate all’annuncio di Xenoblade 2 con quasi esclusivamente il Gormott- ma a qualcosa di più.
“Non ti lascerò portare da solo il peso delle vite che sono ora qui presenti”
Altra sfumatura andata persa nella traduzione: il fatto che le vite siano “hic et nunc – qui e ora” nonostante vengano definite “perdute” potrebbero racchiudere la dualità attorno al cui sembra ruotare il ruolo dei Tramandatori, vale a dire onorare i compagni defunti in battaglia per… ancora non lo sappiamo, ma è molto probabile che abbia a che fare con l’alimentare “qualcosa/qualcuno” o anche al diventare sempre più potenti in battaglia. Ciò spiegherebbe perché i morti vengano comunque ancora percepiti come presenti dai vivi.
“Anche se questi Hidokei negli occhi si riempissero, ciò che abbiamo perso non tornerà!”
Giungiamo dunque al dettaglio forse più peculiare di tutto il trailer, ciò che ci ha spinto a pubblicare questa analisi. In italiano Yunie fa riferimento al riempire dei misteriosi “affari negli occhi“, laddove in inglese si parlava di “flickering clocks”, con altra connotazione. Flickering è un aggettivo che significa tremolante/scintillante ed è spesso associato alle luci e alle fiamme, ed è quindi adatto al contesto. Specialmente grazie al termine originale, che non abbiamo volutamente tradotto: Hidokei. Letteralmente è un nome che indica gli orologi a fuoco, comumente identificati con le meridiane. Ma esistono anche degli specifici casi, specialmente nella Cina e Giappone antichi a scopi rituali, di strumenti per il calcolo del tempo che funzionano tramite combustione. In essi, detti anche orologi a incenso, viene accesa l’estremità di un materiale la cui velocità di consumo è nota. Banalmente, un bastoncino di incenso (o addirittura una semplice candela) brucia in tempi più o meno costanti permettendo così di visualizzare lo scorrere dei minuti/ore. Tutto questo per dire che gli Hidokei di cui parliamo sono molto realisticamente sempre legati a quei misteriosi accessori presenti tanto nelle armi dei protagonisti, quanto nei robot da combattimento. Ognuno accomunato da un simbolo fatto da un cerchio “non completo”, che ad una attenta osservazione degli artwork risulta essere simile ad un serpente che si morde la coda. Ed il cui riempimento, utilizzando in qualche modo i compagni caduti in guerra, non potrà certo essere sufficiente a riportarli in vita. Proseguiamo e…
“L’Hidokei, va distrutto!!”
In italiano ed inglese abbiamo avuto un nome proprio (Cronofiamma decisamente più evocativo della Flame Clock inglese, e notate la presenza del ricorrente simbolo anche di fianco alla testa di Noah), ma ciò che stupisce è che in origine il termine era lo stesso utilizzato appena prima per riferirsi agli “affari negli occhi”. Certo, non potendo leggere la grafia originale non sappiamo se i kanji usati siano gli stessi, specialmente l’Hi legato al fuoco, ma sarebbe piuttosto curioso il contrario. Il messaggio che l’adattamento occidentale è forse che ogni personaggio ha un “piccolo” Hidokei al suo interno da riempire, ma che è sempre subordinato a quello esterno superiore che assorbe il vero potere. E che dunque Miyo vuole distruggere.
“Le entità che odiano il mondo”
Noi abbiamo conosciuto gli Uroboros, mentre in origine il nome non era specificato, ed è nuovamente singolare che i traduttori abbiano voluto deliberatamente inserirlo. Non c’è molto altro da dire, se non che l’Uroboros è un antichissimo archetipo presente in moltissime culture, rappresentante, spiegando per sommi capi, l’infinità del tempo ed anche l’eterno ritorno. Fisicamente, è un serpente disposto ad anello, che si mangia la sua stessa coda… dove lo abbiamo già visto?
Con quest’ultima immagine della regina (?) Haientia si conclude la nostra esposizione dei punti di non contatto tra le lingue dei trailer, e ciò significa che il prossimo passo è buttarsi nell’analisi effettiva di quanto mostrato. In conclusione l’immagine delle relazioni tra il main cast… continuate a seguirci!