Quasi tre anni fa Nupixo Games, casa di sviluppo con sede a Montreal capitanata da Minh Ta, pubblicava Detective Di: The Silk Rose Murders, apprezzata avventura investigativa punta e clicca ambientata nell’antico impero cinese.
Ora l’infaticabile RedDeerGames – developer/publisher polacco dal calendario uscite attualmente fittissimo – ha curato la produzione della versione per Nintendo Switch, quindi andiamo a risolvere qualche crimine nell’estremo oriente del IX secolo sull’ibrida della Grande N.

A colpire subito – e a rimanere come uno dei pregi della produzione – è l’atmosfera: ci muoveremo in ambienti 8-bit di delicato gusto estetico, dalla cromatica semplice ma immersiva, e questi due ultimi attributi sono validi anche per i suoni e le musiche. Già il primo livello ambientato di notte in una casa nobiliare, tra architettura e natura cattura il giocatore che spende volentieri il proprio tempo in location virtuali così ben progettate anche in seguito, dagli interni agli esterni dalle case private ai luoghi pubblici.
Un giovane detective del governo, una serie di omicidi, un’imperatrice ambiziosa, un quadro politico instabile: questi i pilastri narrativi del gioco, in una trama che regge tiene bene dall’inizio alla fine, pur con qualche occasionale ingenuità in particolare nelle ultime sezioni. Il sistema ludico è quello di un’avventura punta e clicca senza fronzoli, ricca di testi, qualche enigma e basta così: siamo di fronte a un impianto scarno ma scorrevole, intrigante ma semplicistico.
Esplorazione e spirito d’osservazione sono le chiavi per sbrogliare le varie matasse insanguinate che ci ritroveremo tra le mani. La leva analogica del Joy-Con sinistro muoverà il cursore, mentre i pulsanti di quello destro ci permetteranno di interagire con i personaggi e gli indizi; in modalità portatile sarà possibile giocare anche premendo direttamente sul touch screen. Per ogni livello dovremo arrivare a un certo numero di deduzioni attraverso analisi dell’ambiente, degli oggetti e interrogatori, per poi ricostruire l’accaduto. La parte deduttiva è però molto guidata: Detective Di: The Silk Rose Murders preferisce far concentrare il giocare sulla storia piuttosto che farlo lavorare nell’indagine, che si risolve in maniera lineare e con rari intoppi. Alcuni enigmi si mostrano anche interessanti, ma sono in generale pochi, e le sezioni di dialogo e di ragionamento non presentano alternative di risoluzione.

Ciò non costituisce per forza di cose un problema della produzione, ma dipende da quello che ci si aspetta: se si cerca una storia interattiva con sezioni di osservazione, qui siamo ad alti livelli; se invece si vuole un investigativo che faccia spremere le meningi, Detective Di risulta eccessivamente semplice. A ciò bisogna aggiungere una mancanza non da poco per un titolo che punta quasi tutto sui testi su schermo: l’unica lingua presente è l’inglese, quindi l’esperienza ludica viene preclusa a tutti coloro che non masticano la lingua di Elisabetta II. Un peccato, no?
Tuttavia l’avventura rimane coinvolgente e godibile per tutta la sua durata, che si attesta intorno alle 5 ore operando con calma. È il ritmo d’interazione a risultare forse compassato, e in più di qualche occasione ho desiderato la presenza di un’opzione di velocizzazione delle azioni in game.

Detective Di: The Silk Rose Murders è in definitiva un’avventura grafica di sicuro coinvolgimento, dall’atmosfera riuscitissima e dalla storia interessante. Il tutto risulta eccessivamente guidato, ma la narrazione funziona dal punto di vista ludico per tutta la durata della produzione. Il prezzo sull’eShop è di 12,99, per una produzione che fa trasparire con evidenza tutto il lavoro del team, ma che lascia un lieve senso di insoddisfazione per le poche alternative percorribili nel gameplay.