Square Enix, il presidente si esprime riguardo alle riserve sugli NFT da parte dei giocatori

Square Enix
Il presidente di Square Enix dedica grande parte della lettera per il nuovo anno alla spiegazione del lato positivo degli NFT.

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Matsuda esprime il suo parere sul potenziale positivo degli NFT per il settore.

Una delle materie di discussione più calde del 2021 sono sicuramente i NFT (Non-Fungible Tokens) e anche il presidente di Square Enix, Yosuke Matsuda ha espresso la sua opinione nella sua lettera per l’inizio dell’anno nuovo.

La lettera abbraccia vari argomenti, dal cloud gaming, all’IA e al “metaverso”, ma si dedica in particolare alle questioni degli NFT e della criptovaluta e come queste possano impattare il mondo dei videogiochi. Matsuda comprende la posizione di chi, secondo lui, gioca i videogiochi solo per “divertimento” e quindi si oppone alla crescita degli NFT, ma il presidente è convinto che questi giocheranno un ruolo importante del futuro del gaming:

Mi rendo conto che le persone che giocano per “divertirsi” e che attualmente rappresentano la maggior parte dei giocatori, hanno espresso le loro riserve riguardo a queste nuove tendenze, e questo è comprensibile. Tuttavia, credo che ci sarà un certo numero di persone la cui motivazione è “giocare per contribuire”, espressione con cui intendo dire che “aiuteranno a rendere il gioco più eccitante”. Il gaming tradizionale non ha offerto incentivi espliciti a quest’ultimo gruppo di persone, che erano strettamente motivate da cose inconsistenti come i sentimenti personali di buona volontà e il proprio spirito di sacrificio. Questo fatto non è slegato dalle limitazioni dell’UGC (user-generated content) esistente. L’UGC è nato solo ed esclusivamente grazie al desiderio di espressione individuale delle singole persone e non perché esistesse un incentivo esplicito che le premiasse per i loro sforzi creativi. Io credo che questa sia una delle ragioni per cui non ci sono stati molti contenuti generati dagli utenti realmente in grado di cambiare le carte in tavola, come ci si sarebbe potuti aspettare.

Tuttavia, con gli avanzamenti nell’economia dei token, gli utenti riceveranno incentivi espliciti, in modo tale da favorire non soltanto maggior consistenza nella loro motivazione, ma anche da creare un vantaggio tangibile per i loro apporti creativi. Sono convinto che questo porterà ad avere un maggior numero di persone che si dedicano a tali apporti e ad un maggiori possibilità di crescita dei giochi in diverse direzioni. Una grande varietà di motivazioni ispirerà le persone a dedicarsi ai giochi e a connettersi gli uni con gli altri, dal divertimento fino al guadagno o al contributo. Proprio i token di una blockchain permetteranno che ciò avvenga. Concependo economie di token effettivamente fattibili all’interno dei nostri giochi, renderemo possibile l’evoluzione del gioco basata interamente sulle sue risorse. Proprio questa sorta di ecosistema si trova al cuore di ciò che intendo come “gaming decentralizzato”, e mi auguro che diventi una tendenza sempre più in crescita nel gaming da qui in avanti.

Yosuke Matsuda

Come sapete Square Enix aveva già fatto menzione di voler entrare nel mercato degli NFT e così anche SEGA ed altre famose case produttrici. Cosa ne pensate di questa volontà? Credete che ci sia un futuro per il gaming grazie agli NFT? Li vedete come una cosa positiva o negativa?

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