Nintendo, prima di Super Mario
Come forse moti sanno, prima di Mario e co., c’era una Nintendo lontana dal mondo virtuale del Regno dei Funghi, infatti, la Casa di Kyoto al momento della sua fondazione, nel 1889, era una grande produttrice di carte da gioco, stiamo parlando delle famose Hanafuda, tradotto letteralmente “carte dei fiori”. Proprio come il nostro mazzo di carte, le Hanafuda venivano usate per diversi giochi, anche se il più praticato era il “Koi-Koi”. Quello che si sa ancora meno, è che nella metà degli anni ’60 Nintendo ha iniziato a produrre anche giochi da tavolo, quindi possiamo dire che Mario Party non è stato il primo approccio con i party game. In questo periodo, che è durato circa dieci anni, dal 1965 al 1975, Nintendo ha prodotto almeno cinquanta diversi giochi da tavola, molti di questi presentavano personaggi noti su licenza, in particolare con Disney Studios e altre icone importanti di anime/manga e film tv popolari giapponesi, come UltraQ e Obake no Q-tarō.
Mario Party e i giochi da tavolo,
cosa hanno in comune?
Ma tornando al presente, quali sono i punti in comune tra la serie Mario Party e i classici giochi da tavola fisici? Per rispondere a questa domanda abbiamo deciso di scambiare due parole con uno degli esperti in materia, lo youtuber italiano Sgananzium.
Sgananzium: Ciao a tutta la community NintendOn! Mi chiamo Andrea e, oltre ad essere un videogiocatore di vecchia (vecchissima!) data, sono anche un giocatore da tavolo. Proprio quest’ultima passione mi ha fatto aprire 8 anni fa “Sgananzium”, un canale YouTube interamente dedicato a giochi da tavolo, di ruolo e ogni tanto qualche trasposizione videoludica degli stessi, con recensioni e approfondimenti. Recentemente sono anche approdato su Twitch, dove streammo principalmente il mattino, una sorta di podcast visivo a 360 gradi del mondo ludico. Nonostante mi dedichi ai giochi da tavolo non solo per passione ma anche per lavoro, cerco di trovare sempre il tempo per portare avanti in parallelo il mio amore per i videogiochi. E tra lavoro e famiglia ho trovato in Switch la soluzione ideale, perché mi permette di potermi rilassare sul divano o a letto prima di dormire, ritagliandomi così momenti di svago altrimenti impossibili con una console “tradizionale” o un PC. E poi davanti al PC per lavoro ci sto già 12 ore al giorno, pure i momenti di relax devo passarci?
NintendOn: Quali sono i punti in comune tra Mario Party e i giochi da tavola “analogici”?
Sgananzium: Mario Party è a tutti gli effetti un gioco da tavolo digitale, anche se molto lineare e simile a quello che molti di noi appassionati definiamo (anche con una punto di snobismo) come “gioco dell’oca”, ma che di fatto si traduce con un tracciato da percorrere non per arrivare ad una meta, ma per innescare eventi più o meno casuali. Ma non si riduce solo a questo, perché il vero cuore dei Mario Party sono i mini giochi, che mettono alla prova la coordinazione mano-occhio dei giocatori, esattamente come molti giochi da tavolo che fanno leva sulle abilità dei giocatori. Senza andare a scomodare vecchi classici da tavolo degli anni ’80 (come “Crack!”, la cui prima edizione inglese risale ad un lontanissimo 1965) il fatto di inserire minigiochi o prove di abilità all’interno di un gioco da tavolo è una pratica affermata e apprezzata da gran parte dei giocatori. Una cosa poi che mi è particolarmente piaciuta di Mario Party è che i dadi non sono i canonici a 6 facce, ma ne esistono di diverse “carature”, così come nei giochi da tavolo e nei giochi di ruolo, di fatto abituando il giocatore a diverse tipologie di dado da utilizzare in base alla situazione del momento. Venite nel lato oscuro, abbiamo dadi tutti diversi!