Dal Game Boy Advance al Nintendo Switch
C’è un’azienda produttrice di videogiochi, nata nel 2003, a cui non pensiamo molto spesso, le cui pubblicazioni sono anche sporadiche a ben vedere, ma che può contare sulla devozione di una fanbase che aspetta aggiornamenti in stato febbrile e si precipita a comprare ogni singolo gioco, andando a rimpinguare le tasche del suo avarissimo presidente.

Stiamo parlando della Wario Ware Inc. che dal 2003 appunto, produce fittiziamente (poiché fittizia anche essa), gli innumerevoli mini giochi che troviamo all’interno dei “(parola giapponese) in Wario”
WarioWare Inc.: Mega Microgame$

Il primo capitolo della serie, uscito per Game Boy Advance il 21 marzo 2003 in Giappone col nome di Made in Wario, per poi approdare nei nostri lidi il 23 maggio dello stesso anno, detta le linee guida della serie. Il concept è semplice ma geniale: mettere in sequenza una serie di mini, anzi, microgiochi dalla durata di pochi secondi, prima di approdare a una sorta di boss fight dalla durata sicuramente più generosa, ma non distante per linea di pensiero. E la filosofia di WarioWare è semplice: divertirsi. I giochi richiedono riflessi e velocissima capacità di analisi, ognuno è corredato da uno stile unico quanto bizzarro e surreale in tutti i suoi criteri, dallo stile grafico, al commento sonoro e a cosa bisogna concretamente fare per avere successo, ed è davvero impossibile non lasciarsi scappare più di un sorriso davanti alle mini gag esilaranti dei 213 microgiochi.
Made in Wario inoltre riesce anche a fornire un background a Wario, cosa che i Wario Land avevano un po’ tralasciato. Wario si rende conto che arricchirsi sviluppando videogiochi non è così semplice come credeva, così raduna (dovremmo dire “assume nella sua azienda” ma dubito che i poveretti vengano pagati, se non con teste d’aglio) i suoi migliori amici: l’esuberante discotecaro Jimmy T., la stakanovista fattorina Mona, gli sfortunati gatti tassisti Dribble e Spitz, le sorelle ninja Kate ed Ana, il più grande appassionato nella storia di Nintendo 9-Volt, lo scienziato pazzo Dr.Crygor e l’alieno con gli occhiali da sole Orbulon, tutti abitanti della città Diamante. Quindi la città Diamante è il luogo chiave per Wario, come il regno dei funghi lo è per Peach e la serie Mario in generale.

Questo primo gioco è stato sviluppato da Nintendo R&D1, contrariamente agli altri che verranno poi sviluppati da Intelligent System. In ogni caso un game designer sempre presente durante lo sviluppo della serie è Yoshio Sakamoto, che i più attenti di voi conosceranno per la serie Metroid. Pare che lo sviluppo di Made in Wario sia iniziato in gran segreto, con il buon Sakamoto che insieme ad altri colleghi tiravano fuori idee pazze da inserire in una demo convincente da mostrare ai produttori. Il concept dei microgiochi è stato ispirato dalla Sound Bomber mode del quarto gioco della serie Mario Artist, uscito per la periferica 64DD del Nintendo 64, che non vide mai luce in occidente e al quale Nintendo R&D1 stessa lavorò. WarioWare avrebbe così utilizzato asset e concept da questo gioco oltre che a riciclare effetti sonori dei precedenti giochi di Wario, in particolare Wario Land 4.
Gli sviluppatori avevano una miriade di idee per i microgiochi, tanti che diventava difficile capire quali fossero validi e quali no. Quindi, ancor prima di buttarli giù in digitale, iniziarono a disegnarli in dei Post-it da attaccare a una lavagna. Se uno sviluppatore passando di lì, guardava il fogliettino e capiva immediatamente cosa doveva fare e/o lo trovava interessante o divertente allora il minigioco era già sui binari giusti. Ovviamente al momento di scegliere un protagonista per il gioco venne in mente subito Wario, perché dato che il gioco era demenziale, Wario con la sua avidità e con la sua abitudine a fare cose stupide calzava a pennello.
Questo primo episodio è l’unico ad avere un porting. Grazie al successo commerciale del gioco infatti, il presidente di Nintendo Satoru Iwata chiese un remake per Nintendo Gamecube, da finire il prima possibile.

Con l’aiuto di Intelligent System (che prenderà poi le redini della serie stabilmente) quindi venne sviluppato WarioWare Inc. Mega Party Game$!, o in Giappone Atsumare!! Made in Wario, traducibile come Raduniamoci!! Made in Wario. Come il nome stesso suggerisce, questa versione pone l’enfasi sul multiplayer competitivo tramite 8 modalità di gioco differenti.
Dato il poco tempo concesso per lo sviluppo, vennero riutilizzati senza modifiche i minigiochi del Game Boy Advance, sicuramente meno belli da vedere sui grossi schermi di casa. Inoltre la modalità single player era striminzita, privata di tutti i minigiochi sbloccabili nell’originale, e caso unico per un gioco di WarioWare fisico, senza una trama a fare da collante tra un minigioco e l’altro. Ciononostante ricordo con gioia le risate con amici, quindi non riesco a essere troppo cattivo con questa versione. L’episodio Gamecube uscì il 17 ottobre 2003 in Giappone e il 3 settembre 2004 in Europa.
Wario Ware Twisted

Nonostante il Game Boy Advance si trovasse nella sua fase calante, dato che di lì a poco sarebbe uscito il Nintendo DS, il 14 ottobre 2004 arriva il momento del primo vero seguito di Made in Wario. Conosciuto come WarioWare: Twisted in america e Mawaru Made in Wario (Gira Made in Wario) in Giappone. Il gioco non arrivò mai in Europa, forse a causa del costo delle cartucce e delle basse aspettative di vendita. In ogni caso si tratta veramente di un grosso sgarbo che Nintendo ha perpetrato a danno dei suoi fan, dato che si tratta dell’episodio più divertente a oggi. Non a caso si trova al primo posto nella classifica di IGN “Top 25 Game Boy Advance Games of all time”.
E anche nella mia. Inutile dire che all’epoca lo reperii in Giapponese e mi risultava arduo riuscire ad averlo indietro (assieme alla console) quando un amico voleva provarlo. E dire che lo sviluppo non è partito certo nel migliore dei modi. Infatti, lo staff di Nintendo aveva continuato a partorire idee per nuovi microgiochi (e questo sebbene il primo episodio continuasse a vendere), ma non riusciva a trovare un modo per differenziarli abbastanza da giustificare un sequel. L’idea decisiva venne da Kazuyoshi Osawa (non a caso al lavoro per Rhythm Tengoku) quando tirò fuori un sensore di movimento da associare ad alcune demo di sua creazione. Satoru Iwata si divertì così tanto a giocare le demo che l’approvazione del progetto non sarebbe stata un problema.

Come avrete già capito, Mawaru Made in Wario fa uso di un sensore giroscopico anziché dei tasti tradizionali. La sensazione di esilarante follia che si prova quando si gioca è davvero difficile da descrivere a parole e anche vedere qualche filmato su YouTube non rende certo l’idea. L’invito quindi è recuperare un Game Boy Advance e la cartuccia. Non fu l’unico gioco Nintendo col sensore giroscopico, infatti Nintendo produsse anche Yoshi’s Universal Gravitation. E quello purtroppo arrivò in Europa.
Ma tornando a Wario, questa volta la storia vede il nostro ehm eroe cercare un po’ di sollazzo giocando con il Game Boy Advance. Il divertimento diventa presto frustrazione quando Wario perde e distrugge la console in uno scatto d’ira. Il tentativo di ripararlo da parte del Dr. Crygor portò alla creazione di tante console da gioco che potevano essere usate soltanto girandole e ovviamente Wario colse l’occasione per venderle tutte e ricavarci soldi a palate. In questo sequel tornano i personaggi del primo episodio, con le aggiunte di 18-Volt, compagno di classe di 9-Volt, Mama T. e Papa T. genitori altrettanto capelluti e discotecari di Jimmy T., Joe, il cagnolone datore di lavoro di Mona, e Wario-Man, alter ego di Wario in veste supereroe, ancora più bizzarro e avido.
Come già anticipato, gli europei non hanno avuto la fortuna di una versione PAL, ma alcuni microgiochi di questo capitolo sono stati ripresi e aggiornati in WarioWare Smooth Moves, capitolo per Nintendo Wii, e WarioWare Gold, capitolo per Nintendo 3DS.
WarioWare: Touched!

Primo capitolo sviluppato in solitaria da Intelligent System, uscito l’11 marzo 2005 in europa e il 2 dicembre 2004 in Giappone con il titolo Sawaru Made in Wario (Tocca Made in Wario). Questo episodio era l’ideale per dimostrare le potenzialità dell’hardware di Nintendo DS, tanto da far parte della line up iniziale. Il gioco utilizzava i due schermi, lo stilo e perfino il microfono, e aggiungeva due personaggi principali, il robot Mike e la streghetta apprendista Ashley con il suo famiglio Red. Quest’ultima diverrà uno dei personaggi più amati della serie, soprattutto grazie alla sua canzone di accompagnamento.
La storia vede Wario “prendere in prestito” due Game Boy Advance per poi farli cadere accidentalmente in un tombino. In una stramba parodia del racconto folkloristico del contadino e lo spirito del fiume, un vecchio saggio appare dal tombino e chiede a Wario se è il proprietario dei due Game Boy oppure del nuovo favoloso Nintendo DS. Inutile dire che il vecchietto verrà assalito, depredato di tutti e tre i device, e che da lì a poco Wario penserà “doppio schermo? Doppio guadagno!!!”.

Sebbene l’utilizzo del touch abbia fatto perdere un po’ di immediatezza per quel che riguarda i controlli, WarioWare Touched è a oggi considerato uno dei migliori titoli nella libreria del Nintendo DS, e di conseguenza uno dei migliori giochi nella serie. Il gameplay non si discosta assolutamente dai canoni della serie: si tratta sempre di microgiochi assolutamente casuali in sequenza, divisi in blocchi con al termine una boss fight, da circa metà di una serie il gioco tende a velocizzarsi e a concedere meno tempo al giocatore, alzando il tasso di sfida.
WarioWare Touched però ha dei microgiochi di durata più variabile, rispetto a quanto visto negli episodi per Game Boy Advance. In ogni caso siamo davanti a un capolavoro, la cui unica critica sensata è che forse dura meno di quanto ci si aspetta, ma il gioco è comunque pieno di sbloccabili e forse la percezione della sua longevità è proprio dovuta al fatto che se ne vorrebbe ancora e ancora.
WarioWare: Smooth Moves

Titolo di lancio per Nintendo Wii, uscito il 2 dicembre 2006 col nome di Odoru Made in Wario (Balla Made in Wario), l’occidente dovrà aspettare il mese successivo per mettere le mani su questo ennesimo gioiellino. Così come WarioWare Touched è stata l’occasione ghiotta per mostrare le potenzialità di Nintendo DS, così WarioWare: Smooth Moves è un gioco che illustra tutti i modi diversi di utilizzare il Telecomando Wii, il cavallo di Troia della console.
Contrariamente ai precedenti capitoli, non c’è una storiella iniziale a fare da raccordo e ogni personaggio ha la sua storia come al solito, mentre di tanto in tanto i giochi verranno preceduti da un tutorial demenziale (doppiato in italiano) che spiega in quale posizione tenere il telecomando Wii, opportunamente rinominato “bacchetta multiforme”.

Queste posizioni vengono definite “forme” e alcune di queste sono così ridicole che guardare qualcuno che gioca è divertente quanto giocare. Anzi, a quanto pare questo elemento è stato tenuto in considerazione durante lo sviluppo, puntando anche sul multiplayer, grazie a una modalità in cui fino a 12 giocatori si passano di mano in mano un unico controller.
Nonostante il numero dei microgiochi non si discosti tantissimo dalla norma (sono 205 per l’esattezza), il gioco è stato aspramente criticato dai fan per la durata, ed effettivamente era possibile completarlo in appena 2 ore e mezza, e purtroppo non c’erano altre sfide più complesse al di là del mero completismo. Ciononostante Smooth Moves rimane uno dei giochi più divertenti per Nintendo Wii, e un gioco comunque di pregio all’interno della stessa serie. In questo capitolo per la prima volta appaiono Penny, nipote del Dr. Crygor, e il maestro di arti marziali Master Mantis assieme all’apprendista Young Cricket.
WarioWare Snapped

Il capitolo meno famoso di WarioWare è senza dubbio questo. Si tratta di un’esclusiva eShop che veniva venduta al prezzo di 500 Nintendo Points, ovvero 5€. I minigiochi sfruttavano la camera interna del Nintendo DS, il giocatore semplicemente muovendo le mani o la testa interagiva con gli oggetti in-game. La storia vedeva Wario aprire il proprio parco di divertimenti, Wario Park, e assumere Mona, Jimmy T. e Kat e Ana per farli lavorare ognuno a una propria montagna russa. Quindi abbiamo soltanto 4 blocchi di microgiochi questa volta e la storia non va al di là di quanto descritto.
Di conseguenza esistono solo 20 minigiochi, un numero davvero esiguo, che giustifica un prezzo di acquisto altrettanto piccolo. Una piccola perla della produzione comunque consiste nel fatto che alla fine di ogni blocco viene mostrata una slideshow in cui si vede il giocatore stesso: il gioco infatti registra di nascosto chi tiene in mano il Nintendo DSi mentre gioca. Ovviamente Nintendo è Nintendo e quindi non era possibile salvare questi brevi video, ma per avere un assaggio di quella esperienza potete vedere il mai troppo rimpianto presidente Satoru Iwata mentre gioca a WarioWare Snapped sulle pagine di Iwata Asks dedicate al gioco. Il gioco comunque era poco più di una tech demo, e purtroppo difficilmente lo rivedremo in giro.
WarioWare: D.I.Y

Prima di Super Mario Maker e di Laboratorio di Videogiochi, è stato il panzuto baffone che veste giallo a permettere ai giocatori di cimentarsi nella creazione di (parti di) videogioco, grazie WarioWare: D.I.Y., ultimo titolo della serie dei tre per Nintendo DS, uscito il 29 aprile 2009 in Giappone col nome di Made in Ore (Made in me). Il resto del mondo dovrà aspettare un anno per la localizzazione. In questo gioco il Dr. Crygor ha un incubo nel quale i personaggi di un videogioco a cui sta giocando saltano fuori dello schermo. Svegliatosi ispirato, crea la Super Compomatic 21, che Wario utilizzerà subito per convincere i giocatori a creare minigiochi al posto suo, per potersi poi arricchire alle loro spalle.
Ancora una volta WarioWare cambia forma e propone un’esperienza vicina per spirito ma profondamente diversa per gameplay. Infatti D.I.Y. si focalizza nei contenuti creati dall’utenza, in grado di poter anche creare grafica, suoni, e routine logiche per i microgiochi dalla durata massima di 5 secondi. I giochi potevano essere condivisi tramite Wi-Fi Connection, ma questo servizio è stato chiuso nel 2004, e oggi non è più possibile vedere creazioni che non siano le proprie purtroppo.

Il gioco permette anche la creazione di brevi fumetti, e ha un tutorial che guida passo passo il giocatore alla creazione del suo primo microgioco. In ogni caso Nintendo ha cercato di accontentare anche il giocatore più smaliziato inserendo 90 microgiochi, creati con l’editor dello stesso gioco, quindi probabilmente più semplici di quelli a cui è abituato il fan.
Occasionalmente Nintendo creava dei contest a cui partecipare. I risultati dovevano essere sorprendenti, dato che per testare la bontà dell’editor alcuni sviluppatori di Nintendo sono stati incaricati di ricreare alcuni microgame di WarioWare: Touched, riuscendoci quasi al 100%. Data la sua natura, le vendite di WarioWare D.I.Y. non sono in linea con il resto della serie, ma il gioco ha ricevuto valutazioni entusiastiche presso la critica.
Game & Wario

Che Nintendo Wii U sia stata una deviazione particolare per Nintendo lo si riconosce anche dalle piccole cose, tra le quali la mancanza di episodi regolari di serie come quella di WarioWare, che dall’uscita del primo gioco non aveva mai mancato di apparire con un titolo main in ogni console Nintendo. Game & Wario è considerabile uno spin-off, e se si gioca a Game & Wario ci si rende conto di come il feeling sia decisamente diverso rispetto a quello di un gioco qualsiasi della serie regolare.
Nonostante la demenzialità, i personaggi, e il fatto di essere quasi una demo dimostrativa delle potenzialità della console (e del suo famigerato Gamepad) siano dei canoni rispettati tutto sommato, lo stesso non si può dire dei giochi contenuti, che non possono certo dirsi “micro”. Infatti Game & Wario è più simile a un Mario Party lisergico e include dei giochi originariamente pensati (e poi ovviamente riadattati) per essere delle dimostrazioni preinstallate all’interno della console Nintendo Wii U. Di conseguenza la storia è ancora più sfilacciata del solito e i mini giochi all’interno non sembrano avere alcun legame tra loro.

Per quanto Game & Wario non si possa definire un brutto gioco, sicuramente è il peggiore della serie: soffre anche lui sul lato longevità, la qualità dei giochi è altalenante, e questi sono solitamente più lunghi, andando così a intaccare la filosofia dei giochi WarioWare, veloci per natura e che mettevano tensione al giocatore. Probabilmente però si tratta del gioco migliore per quel che riguarda il multiplayer, dove a brillare è soprattutto un simil-pictionary che non manca di scatenare grosse risate.
WarioWare Gold

Ultimo gioco di questo immenso speciale, WarioWare Gold è stato il primo e unico gioco della serie a uscire prima in Europa (27 luglio 2018) che in Giappone, dove è uscito il 2 agosto con il nome di Made in Wario Gorgeous. Esattamente come accaduto per Rhythm Heaven Megamix, WarioWare Gold è una raccolta con 316 microgiochi tratti dai diversi episodi della serie, a eccezione di 54 che sono nuovi. Attenzione però, non si tratta di una “semplice” raccolta. Il lavoro fatto da Nintendo infatti è tutt’altro che pigro: il gioco contiene una story mode, tutti i personaggi (e non solo Wario come da protocollo) sono stati doppiati, diversi minigiochi sono stati rimodernati con musiche e asset grafici rifatti o interamente nuovi. E completando lo story mode, si accede al challenge mode, dove i giochi hanno regole diverse.
Tutto questo contribuisce a dare al giocatore un gioco fresco, e senza dubbio il gioco più corposo della serie. Ma come hanno scelto i microgiochi? Goro Abe, uno degli sviluppatori chiave della serie, ha chiesto al proprio staff di scegliere i propri giochi preferiti e ha ottenuto una graduatoria che rispondeva a determinati criteri quali la comprensibilità immediata oppure se fossero ancora attuali o sembrassero datati.

Il gruppo di sviluppo si è poi impegnato per aggiornare quei giochi con nuovi sfondi, nuove variabilità di gameplay, e perfino nell’introdurre elementi significativi per legare alcuni giochi tra loro sotto l’ombrello di una storia. Inoltre, grazie alle caratteristiche di Nintendo 3DS, lo staff ha recuperato idee di design scartate in precedenza, come la modalità SplitScreen di Kat e Ana nel Challenge Mode, in cui il giocatore è costretto a giocare i vari microgiochi senza soluzione di continuità tra lo schermo superiore e quello inferiore, senza possibilità di prepararsi anzitempo.
WarioWare: Get it Together!

WarioWare Gold è stato un titolo più importante di quanto si possa pensare. Infatti Goro Abe in un’intervista con GameInformer di tre anni or sono aveva spiegato che il futuro della serie sarebbe stato deciso tenendo in considerazione l’accoglienza riservata a Gold, sia di critica che di pubblico. Che a questo punto possiamo senz’altro definire positiva.
Il nuovo episodio, in arrivo il 10 settembre 2021, sancisce l’abbandono definitivo dell’esperimento Game & Watch, tornando ai tradizionali microgames. È ancora presto per parlarne, ma questo episodio sembrerebbe favorire il multiplayer co-op a 2 giocatori, e stavolta il giocatore dovrà controllare i personaggi della serie, sfruttando le loro diverse abilità. Cosa ci fanno questi personaggi dentro i videogiochi che loro stessi stavano creando? Per saperlo rimanete sintonizzati su NintendOn!