Dove tutto ha avuto inizio e perché, il viaggio non terminerà mai
Questo articolo fa parte di una serie di contenuti ideati e realizzati in collaborazione con Zelda Italy, community italiana che da tanti anni è tra le più attive nel trattare tutto ciò che riguarda il leggendario mondo di Hyrule!
Troverete un loro video nell’articolo, non perdetelo!
Un ragazzo e una ragazza.
Due giovani, un’amicizia e un affetto sincero, ben prima di viaggiare nel tempo, prima che si aprissero le porte del Reame Dorato, prima della discesa del Crepuscolo, prima di solcare i mari coccolati dal vento, prima dell’avvento della Calamità.
La discussa (e sotto diversi punti di vista forzata e insensata) timeline della saga di The Legend of Zelda, presente nell’albo Hyrule Historia del 2011, ha un solo e unico punto di inizio, il capitolo uscito per Nintendo Wii nello stesso anno, The Legend of Zelda: Skyward Sword.
La storia di Link e di Zelda prima di diventare l’Eroe del Tempo e la Principessa, la storia di due semplici ragazzi, due studenti legati da un rapporto speciale e da un destino che li porterà ad incontrarsi e combattere fianco a fianco decine e decine di volte attraverso migliaia e migliaia di anni.
E soprattutto, una storia che finalmente fa luce sul loro beffardo destino, conseguenza di eventi cominciati ben prima della loro incarnazione nei cieli di Oltrenuvola, migliaia e migliaia di anni prima…
Ci troviamo all’alba dei tempi, ben prima dell’esistenza della vita o del tempo, un’era primordiale illuminata dall’improvvisa apparizione nell’universo di Din, la Dea della Forza, di Nayru, Dea della Saggezza e Farore, Dea del Coraggio. Le tre Dee Dorate, tre creature onnipotenti e onniscenti che crearono Hyrule, la terra su cui si sarebbe sviluppata la vita e su cui avrebbero fiorito la razza umana, i kokiri, gli zora e centinaia di altre specie differenti.
Una volta completata la loro opera, le Tre Dee ritornarono nel cielo, lasciando a Hyrule la Triforza, sacro artefatto costituito da tre triangoli d’oro, contenenti ciascuno una parte della forza e dell’essenza delle Dee.
Il potere della Triforza era immenso, troppo pericoloso per essere custodito dagli umani, solo sapienti mani divine erano in grado di maneggiarlo senza farsi corrompere da desideri oscuri, poiché secondo le leggende, la Triforza era in grado di esaudire qualsiasi desiderio di colui che la possiede.
La reliquia venne affidata alla Dea Hylia, divinità protettrice di Hyrule, dando vita a quella che sarebbe stata poi ricordata come l’Era della Dea Hylia, un periodo di prosperità e pace durato diversi secoli.

Dove c’è la luce, inevitabilmente c’è anche l’oscurità, in questo caso incarnata dal potente demone Mortipher, bramoso di ottenere la Triforza e il potere assoluto, alla guida di un pericoloso esercito di mostri provenienti dal sottosuolo. Il caos e la distruzione della guerra spinsero la Dea Hylia a creare una nuova casa per i mortali che avevano cominciato a popolare Hyrule, un’isola fluttuante nel cielo in cui credeva che sarebbero stati al sicuro: Oltrenuvola. Dopo aver trasferito tutti i mortali grazie alla sua magia, Hylia tornò sulla terra per combattere personalmente Mortipher e tentare di porre fine alla sua minaccia.
Dopo una lunga ed estenuante guerra, la Dea riuscì ad avere la meglio e a sigillare temporaneamente il demone Mortipher, dando inizio a un nuovo periodo di pace e prosperità.
I secoli passarono e i poteri della Dea Hylia si affievolirono, rendendole sempre più difficile controllare e mantenere intatto il sigillo. Per evitare una nuova catastrofe, la Dea decise di ricorrere all’ultima risorsa di cui disponeva, avvalendosi dei poteri della Triforza.
I poteri della reliquia le erano proibiti nelle sue spoglie divine e per riuscire a utilizzarla, dovette rinunciare alla sua immortalità e a buona parte dei suoi poteri divini, reincarnandosi in una ragazza mortale.
In caso di necessità, la mortale Hylia avrebbe potuto ricorrere al potere della Triforza e bandire il male supremo rappresentato da Mortipher una volta per tutte.

Passarono i secoli, la guerra contro Mortipher e le gesta eroiche della Dea Hylia si trasformarono in ricordi, sino a scomparire rimanendo niente più che leggende da tramandare. Gli abitanti di Oltrenuvola si abituarono alla vita nel cielo, dimenticando completamente come mai si trovassero li e anzi, convincendosi che quello fosse tutto il loro mondo e che oltre il manto di nubi non vi fosse nulla.
Siamo nel presente, siamo su Oltrenuvola ed è qui che troviamo Link, talentuoso allievo della Scuola d’Armi in procinto di ricevere l’onorificenza di Cavaliere di Solcanubi, maestosi e docili volatili dal piumaggio variegato, utilizzati dagli umani per volare nei cieli e spostarsi tra le isole fluttuanti.
Il solcanubi di Link è un esemplare molto raro, dall’elegante piumaggio color cremisi, una creatura con cui il cavaliere ha stretto un legame sin dall’infanzia.

La notte prima del giorno della Cerimonia del Vento, necessaria per diventare Cavaliere di Solcanubi, Link fa un terribile incubo, una visione in cui un’enorme creatura di colore nero avvolta in un’aura oscura emerge dalle viscere della terra, portando morte e caos. Al suo risveglio, un solcanubi blu gli porta una lettera, un invito da parte della sua carissima amica di infanzia Zelda ad incontrarla presso la statua della Dea Hylia, così da organizzare assieme i preparativi per la tanto attesa cerimonia.
Così, comincia The Legend of Zelda: Skyward Sword, primo capitolo in ordine cronologico della saga. Tra mito e mistero, tra leggende e racconti, l’avventura uscita su Nintendo Wii e in procinto di arrivare su Nintendo Switch, permette di conoscere Link e soprattutto Zelda sotto una luce nuova, diversa, fondamentale per capire il loro rapporto e il significato dietro al loro incontrarsi nei secoli dei secoli, senza mai apparentemente conoscersi ma sempre, legati da un destino comune.

The Legend of Zelda: Skyward Sword è arrivato ben 25 anni dopo il primo capitolo della saga e ovviamente, la sua esistenza non era stata concepita inizialmente, così come tutta la mitologia che ruota attorno alle figure di Link, Zelda e ovviamente Ganon e al loro ruolo di prescelti dalle tre parti che compongono la Triforza.
La maggior parte dei capitoli di The Legend of Zelda presentano un salto temporale tra di loro di migliaia e migliaia di anni, le terre da esplorare sono diverse di volta in volta e ovviamente lo sono anche i miti tramandati tra le generazioni. L’obiettivo di Skyward Sword era quello di fare da capostipite, di esplorare il rapporto tra Link e Zelda sotto una luce nuova, diversa, ricostruendo il mito attorno a loro, approfondendone il rapporto e dando finalmente un significato dietro al loro incontrarsi nei secoli dei secoli, senza mai apparentemente conoscersi ma sempre, legati da un destino comune.

Non esiste una sola Hyrule, ma esiste la terra sacra creata dalle Dee Dorate.
Esistono alcuni luoghi simbolici che ritornano spesso, come il Tempio del Tempo, come il castello della famiglia reale di Hyrule, il lago Hylia, il deserto Gerudo e il Monte Morte. Non esiste un solo Link ma esistono numerosi prescelti, a volte nati con il potere della Triforza della Saggezza (uno dei tre frammenti che compongono la reliquia), destinati a salvare il mondo dal male. Non esiste un unico e solo nemico da sconfiggere, poiché le avventure di Link si sono dipanate in numerose occasioni attraverso terre lontane e sconosciute con una propria mitologia, senza dimenticare viaggi nel tempo, attraverso le stagioni, viaggiando in veri e propri mondi differenti e varcando i confini del cielo e del mare.
E soprattutto, non esiste una sola Principessa Zelda, esiste una figura strettamente legata alla Dea Hylia, dotata del potere della Triforza della Saggezza, incarnazione e simbolo della luce, della purezza e della giustizia.
La Principessa veste i panni di guerriera, saggia guida del popolo di Hyrule, amica e confidente, spensierata viaggiatrice, in alcune occasioni percorrendo l’avventura al fianco di Link ma nella maggior parte dei casi, combattendo da sola, utilizzando tutti i poteri a sua disposizione per arginare l’avanzata del male in attesa dell’arrivo dell’Eroe.
Non è un caso che la figura di Zelda in Skyward Sword sia la più approfondita dell’intera saga, poiché pone le basi per la figura che verrà tramandata nei millenni a venire, la sua crescita durante l’avventura e la presa di coscienza del suo ruolo ispireranno leggende, canti e storie che passeranno direttamente nella famiglia reale di Hyrule e renderanno un onore per ogni nuova principessa essere chiamata Zelda.

Ed è così che comincia The Legend of Zelda: Skyward Sword, l’avventura più cinematografica della saga e in fondo, la semplice storia di un ragazzo e una ragazza strappati alla normalità della loro vita e costretti a inseguire e combattere contro il loro destino, una spada di Damocle che potrebbe non renderli mai davvero liberi di vivere la loro vita come vorrebbero.
Il meraviglioso viaggio attraverso i cieli di Oltrenuvola e nelle inesplorate terre di Hyrule sta per cominciare, di nuovo.