Una discesa nella follia umana come poche altre
La saga di Shin Megami Tensei ha sempre rappresentato un enorme punto di domanda nella mia vita di videogiocatore. Da un lato ho sempre apprezzato lo stile, unico e cupo, che caratterizza questa serie di giochi giapponesi sin dal principio.
Perché differentemente da molti JRPG, Shin Megami Tensei è una saga che racconta storie di terrore e distruzione, di demoni e di follia, di sangue e di morte, e forse lo fa più di qualsiasi altro gioco.
Dall’altra parte, la curiosità estrema che mi suscitava il brand mi ha sempre spinto a tenermi informato circa l’evoluzione della serie. Evoluzione continua e costante negli anni, sia per mezzo dello spin-off Persona, sia per i diversi capitoli che hanno raggiunto le console Nintendo negli ultimi anni, a partire dal Nintendo DS fino al più recente Nintendo Switch.
E, alla fine di tutto, la curiosità ha prevalso sul timore di trovarsi di fronte a un gioco tra i più punitivi presenti sul mercato, la mano è scattata sul portafogli, e diversi titoli della serie sono finiti irrimediabilmente a impreziosire la mia libreria videoludica.
E’ iniziato tutto per caso
Il mio primo acquisto a tema Shin Megami Tensei è stato quasi un caso, un colpo di fortuna che ancora oggi ricordo con piacere. I titoli di questa serie non sono mai stati particolarmente facili da trovare nel nostro paese, e ancora di meno nei negozi di distribuzione di massa come GameStop e affini.
Eppure, è successo che un giorno ho trovato non uno, ma ben due titoli a prezzo stracciato in uno scaffale di giochi usati di una nota catena di vendita di videogiochi e di assicurazioni non richieste.

E’ così che è iniziata la mia avventura nell’apocalittico mondo di Shin Megami Tensei, con i capitoli “Soul Hackers” e “Devil Survivor 2 Record Breaker” che sono tornati a casa con me a una cifra estremamente modica. E da li a breve, alcuni sconti sull’eShop di Nintendo 3DS mi avrebbero dato l’occasione di portarmi a casa anche “Shin Megami Tensei 4” e il seguito, “Shin Megami Tensei 4: Apocalypse“.
Il primo impatto è stato, senza ombra di dubbio, spiazzante. Le voci che volevano la saga una delle più punitive erano tutte vere, e malgrado tra un titolo e l’altro cambiasse la salsa, tra un gioco di ruolo tattico e un classico JRPG a turni, la sostanza alla base rimaneva sempre quella di un gioco in cui ogni mossa va calcolata con estrema attenzione.
Non vi nascondo che i primi momenti sono stati molto impegnativi, pieni di sconfitte e di livelli da riaffrontare dopo aver perso la propria squadra per via di sviste e quant’altro.

Malgrado tutto, poco per volta, c’era un dettaglio che continuava a colpirmi sempre di più. Le tematiche della serie, la volontà di far emergere lo sporco e l’ipocrisia insita nell’animo umano, la critica sociale sempre più sprezzante e ben poco celata, l’intrigante design dei livelli e dei demoni, tutte componenti che mescolate insieme hanno fatto nascere un me una passione fino a poco prima nascosta, un’interessamento in una saga dalla quale mi ero (erroneamente) sempre tenuto alla larga.
Critica sociale e demoni, dove vuoi e con chi vuoi
Recuperare l’edizione fisica di Shin Megami Tensei III Nocturne HD Remastered è stato tanto facile quanto scalare il monte Everest a mani nude. Letteralmente impossibile da acquistare in un qualsiasi negozio fisico, mi son dovuto rivolgere inevitabilmente ad Amazon per potermi garantire la mia copia.
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Il primo capitolo della saga a raggiungere la console ibrida di Nintendo è forse uno dei più amati di sempre. Ricordato con affetto da tutti gli amanti della serie, Nocturne viene spesso descritto come il punto più alto mai raggiunto sin ora dal filone principale della saga.
E malgrado ormai non sia più alle prime armi, devo ammettere di trovarmi abbastanza d’accordo con quest’affermazione.
Sarà per la maturità con cui vengono trattati certi argomenti, oppure la visibile discesa verso gli inferi di alcuni personaggi, inferi più psicologici che fisici, oppure per lo stile incredibilmente unico che permea ogni singola zona, ogni singolo livello dell’intero gioco.

E ho trovato esaltante quanto vengano messi in campo dei temi che molto spesso sbucano fuori nelle più disparate discussioni con amici e parenti. Distruggere il mondo per intero, per poi poter ripartire dalle sue fondamenta a costruire un mondo migliore.
Certo, un mondo dove il libero arbitrio non esiste, dove il controllo delle azioni del singolo individuo sono il riflesso e la volontà di una persona o di un demone più forte che è riuscito a imporre il proprio volere sugli altri. Ma, dopotutto, un mondo diverso. Forse un mondo migliore, più ordinato e con delle regole ferree e precise.
Eppure, malgrado la dolce promessa di un futuro più radioso, abbiamo la possibilità di ribellarci. Per mezzo del protagonista, quel Mezzo Demone (o Demi-fiend, come viene amichevolmente chiamato persino nella nostra lingua) potremo costruire la nostra personale legione di demoni e potremo decidere che strada percorrere.
Cercheremo di raggiungere la salvezza, di riparare ai torti subiti e tentare di dare nuova vita al mondo? Oppure soccomberemo alle promesse di uno dei demoni più potenti del titolo, lasciando loro campo libero per imporre il proprio credo?

E se fossimo proprio noi a guidare il mondo verso un nuovo stile di vita? Se fossimo noi a plasmare l’universo in base ai nostri desideri? Lo condurremmo verso il caos, oppure verso la pace?
Tematiche tanto moderne quanto “scontate” ad una prima occhiata fugace (d’altronde, chi risponderebbe positivamente alla possibilità di distruggere il mondo intero per poi farlo ripartire da zero?). Eppure sono tematiche che rimbalzano quotidianamente di discussione in discussione, a cui non è facile dare una risposta semplice e che generano spesso argomentazioni molto dibattute.
Non scordiamoci del gameplay
Ovviamente a questo si unisce anche una componente ludica di prim’ordine. Il combat system di Atlus è forse uno di quelli che più apprezzo all’interno dell’intero panorama videoludico. Quel “Press Turn Battle” che ti obbliga a fare le cose per bene, a studiare ogni tua mossa al fine di guadagnare sempre più turni ai danni del tuo avversario.
E poi le fusioni tra demoni, le quali diventano sempre più essenziali man mano che proseguiamo nella storia. Tutti noi siamo affezionati a demoni come Pixie, ma a lungo andare diventano sempre meno efficaci e, soprattutto, sempre più difficili da potenziare sia come abilità che per statistiche.
E il bello è che oltre alle fusioni classiche tra due demoni è possibile accedere anche a fusioni più complesse e potenti, in grado di dar vita a demoni dalla potenza smisurata che ci accompagneranno in tutto il loro splendore sul campo di battaglia.

E, parlando di demoni, avreste mai pensato di dover letteralmente contrattare con loro per farli passare dalla vostra parte? Una meccanica estremamente importante per accrescere il vostro esercito di demoni (e per garantirvi carne da macello da gettare in pasto alle fusioni) è proprio la possibilità di dialogare con i demoni al fine di portarli nella vostra squadra.
Contrattazioni non sempre così scontate, le quali potrebbero costarvi molto care tra macca regalati in grande quantità e oggetti magari molto importanti che dovrete inevitabilmente regalare per garantirvi una possibilità in più con loro.
Insomma, tutto questo pippone per dirvi una cosa molto importante: non lasciatevi intimorire dalla difficoltà punitiva della saga targata Atlus, perché ne guadagnerete una grande esperienza di vita e avrete modo di perdervi per decine e decine di ore in giochi dal valore videoludico semplicemente smisurato.
Qualche consiglio per giocare
Di certo non posso considerarmi un esperto della serie, dal momento che ho ancora diversi giochi da recuperare che mi impegneranno davvero molti tempo, ma ci sono alcuni consigli che è bene che ogni giocatore di Shin Megami Tensei (specie se alle prime armi) tenga sempre a mente.

- Fondete demoni, sperimentate nuove combinazioni. Non fermatevi mai nella fusione dei mostri. Osate sempre, tentate nuove strade per raggiungere demoni sempre più potenti e unici. Avere una squadra sempre più potente vi garantirà la possibilità di proseguire nell’avventura con qualche difficoltà in meno.
- Reclutate tutti i demoni che potete. Proprio in vista della possibilità di fondere demoni è bene non smettere mai di contrattare con loro, in modo da garantirvi il supporto di più demoni possibili, nonché più possibilità di sbloccare combinazioni nuove per le fusioni.
- Sfruttate il più possibile il Press Turn Battle. Il combat system di Shin Megami Tensei è forse uno dei più apprezzati dell’intero genere, e non lo è a caso. Non limitatevi mai ad attaccare e basta, ma cercate di scoprire il prima possibile le resistenze e le debolezze dei demoni in modo da poterle sfruttare a vostro favore.
- Occhio alla build del Mezzo Diavolo. Il protagonista può essere “costruito” a vostro piacimento, focalizzando la propria attenzione su diverse statistiche che potrebbero renderlo più propenso a sfruttare la magia o gli attacchi fisici. Quale statistica prediligere dipenderà da voi, ma ricordatevi sempre che il Mezzo Diavolo è un punto fisso nella squadra.
- Sfruttate buff e debuff. Shin Megami Tensei è una serie che predilige molto di più l’avere una strategia funzionale piuttosto che l’infliggere danni enormi. Imparate quindi a sfruttare i buff e i debuff dati dalle vostre abilità per creare strategie utili per andare avanti.