Avete soldi da investire in un pezzo di arte digitale SEGA?
SEGA ha annunciato che collaborerà con lo sviluppatore Double Jump. Tokyo per la vendita di NFT (non-fungible tokens) basati sulle sue principali proprietà intellettuali a partire dall’estate.
Secondo un nuovo comunicato, le due aziende lanceranno alcuni NFT tratti da giochi classici SEGA, da IP attuali e anche da progetti futuri. Il contenuto degli NFT includerà varie risorse digitali, come i brani dei vari giochi o i disegni degli stessi, e SEGA afferma la volontà di utilizzare questa iniziativa per esplorare i vari servizi che permetteranno ai possessori dei suoi NFT di “utilizzarli effettivamente e godere del contenuto degli NFT”.
Se non conoscete questo acronimo vi rimandiamo alla pagina di Wikipedia relativa, ma, per farla breve, il concetto alla base è quello secondo cui possedere un NFT è un po’ come possedere un’opera d’arte digitale certificata e autentica e soprattutto unica. Ad esempio, un dipinto digitale può essere trasformato in NFT per essere reso unico (mentre normalmente potrebbe essere condiviso e copiato all’infinito). Proprio questo processo permette di creare un “valore” attorno all’originale e di rivenderlo in seguito, completo di certificato di autenticità.
Nel caso di SEGA questo significa che potrebbe vendere ad un collezionista un “quadro digitale” di Sonic completo della sua certificazione di autenticità: il compratore non riceve niente di fisico, ma possiede qualcosa che è definito “unico” almeno in forma digitale.
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Questa pratica, per quanto possa sembrare strana, ha già generato polemiche addirittura riguardanti l’impatto ambientale e benché SEGA non sia la prima casa videoludica ad entrare nel mondo degli NFT, alcuni fan del porcospino blu sono già in subbuglio.
Conoscevate gli NFT? Cosa ne pensate di questa mossa di SEGA?