Immortals Fenyx Rising Season Pass – Recensione in Addendum

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L'universo di Immortal Fenyx Rising si espando con nuovi DLC che seguono la bontà del gioco principale, senza alzare l'asticella.

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Genere: Action-Adventure/Hack’n’Slash
Multiplayer: No
Lingua/e: Italiano

L’avventura di Fenyx continua!

Immortals Fenyx Rising, sviluppato da Ubisoft Quebec e ispirato in parte al gameplay di The Legend of Zelda Breath of the Wild e dei classici open world Ubisoft, è risultato essere un buon prodotto.

In piena tradizione della casa francese, per il gioco erano pianificati DLC per allungare, migliorare ed ampliare il mondo di gioco. In quest’occasione daremo un occhio a tutte e tre le espansioni. Attenzione a spoiler sulla conclusione del gioco base, in quanto due di queste espansioni sono sequel diretti.

Una Nuova Divinità

Una Nuova Divinità è stato il primo pacchetto aggiuntivo. Sviluppato da Ubisoft Quebec, va a continuare direttamente la storia del gioco e pone l’enfasi sulle prove in stile Tartaro. Il titolo stesso dell’opera dovrebbe dare tutte le indicazioni a livello di trama. È arrivato per Fenyx il momento di essere accettatƏ nell’Olimpo a tutti gli effetti, ma per farlo dovrà superare delle sfide rituali.

Nel gioco principale la componente puzzle era divisa in elementi sparsi per il mondo di gioco ed altri, molto più concentrati che sposavano un singolo tema, all’interno della dimensione scatola del tartaro, andando appunto a scimmiottare i sacrari zeldiani.

In quest’occasione il giocatore si trova nell’Olimpo e dovrà affrontare sfide più complesse, con evoluzioni più lunghe e con meno aiuti. Inoltre sono sfruttate a modo anche tutte le abilità del giocatore, alle quali vengono anche aggiunte delle altre. Ho trovato la difficoltà buona, ben calibrata, non arrivando mai alla frustrazione e di sicuro un passo in avanti rispetto all’offerta del gioco base.

Per gli amanti della parte puzzle, questo DLC offre una decina di ore di gioco di valore, un quantitativo notevole. Per chi aveva apprezzato più l’insieme del gioco, il combattimento o la parte narrativa, non c’è molto per soddisfare il suo palato in questo primo pacchetto.

Miti del regno d’oriente

La seconda espansione è allo stesso tempo una rottura quanto una replica del gioco base. Realizzata da Ubisoft Chengdu, è uno di quei contenuti per chi ha apprezzato il gioco principale e vuole ancora di più.

Ci spostiamo di ambientazione, portandoci in Cina, con un nuovo eroe non personalizzabile: Ku. Quindi quel che ci si presenta dinanzi agli occhi è esattamente il gioco principale. Stessa struttura, stesso stile, stessi poteri, stesso humor, stesse meccaniche. Per assurdo, potete andare a leggere la recensione per avere un’idea di come funziona tutto.

Cambia però il tono ed il ritmo. La trama principale dura circa 5 ore per essere completata, invece delle 20-25 del gioco originale. Questo è possibile grazie ad una partenza con un quantitativo maggiore di poteri ed ad una presenza di davvero pochissimi personaggi, potando ad una narrativa più condensata. Inoltre i toni scherzosi sono limitati, portando a personaggi più seriosi e consci del loro ruolo.

Il combattimento viene un po’ rielaborato dal team orientale di Ubisoft. Ora un indicatore si riempie mano a mano che si danno botte ed una volta carico al punto giusto va a potenziare tutte le mosse speciali del protagonista. Un cambiamento semplice eppure sufficiente a cambiare la cadenza degli scontri, cercando di ottimizzare il proprio output di danno.

Se da un lato questa sua compattezza lo rende molto godibile, per altri versi è un peccato che sia solo un’espansione così breve. Perché il mondo orientale può essere foriero di tantissime idee, sia di trama che per il design di mostri e creature.

Gli déi perduti

Per l’ultima espansione si ritorna nelle mani di Ubisoft Quebec, e qui cambia tutto. Ma tutto tutto. Il genere non è più un action-adventure ma un hack’n’slash rpg, alla Diablo (o alla Divinity. Dipende.). Visuale isometrica. Nuova eroina, Ash, e continuo della storia principale, col il nostrƏ Fenyx nei panni indossati alla fine del DLC Una Nuova Divinità relegato a ruolo di supporto.

È un enorme piacere vedere questa continuità narrativa, e ritorna anche l’humor del pantheon greco che un po’ era mancato durante la visita in Oriente. Prima dell’inizio del gioco principale, gli déi avevano abbandonato l’Olimpo. È quindi arrivato il momento di andare a recuperare i mancanti. Hanno preso dimora su un’isola costruita da Dedalo, affondata ed ora riemersa per l’occasione. L’isola offre una buona varietà di ambientazioni nelle quali navigare.

Il loop principale è semplice: nel raggiungere i vari déi vi imbatterete in diversi ostacoli che possono essere superati solo attraverso miracoli divini. Quindi passerete tempo a combattere ed esplorare per soddisfare i requisiti affinché questi miracoli siano compiuti.

Tutto questo si regge sul nuovo modello di gioco. Più incentrato sul combattimento, con una densità di nemici negli scontri considerevole fin dalle prime battute. La capacità di personalizzare il proprio avatar è anche migliorata ed adattata a questo stile. Attraverso diverse risorse accumulabili è possibile alterare le proprie capacità belliche in modo sostanzioso, andando sì a perseguire la maggior potenza, ma anche uno stato ottimale in base al nostro stile di battaglia. Questa è la parte più pregevole dell’esperienza.

Perché in altri aspetti c’è qualcosa che non funziona proprio benissimo. La telecamera isometrica è un po’ problematica perché per qualche assurdo motivo non è stata implementata la trasparenza degli oggetti se questi ostruiscono la linea di vista con il giocatore. Quindi ci si ritrova molto più spesso del solito a dover armeggiare con la telecamera, rovinando il flusso dell’azione.

In secondo luogo il gioco soffre di linearità ed il senso di ripetitività colpisce il giocatore più velocemente di quanto non facesse nel gioco principale. Peculiare il sistema di salvataggio, che invece di essere automatico e continuo è possibile solo in determinati punti, usando una risorsa consumabile, come i Resident Evil dei tempi andati.

Pass Stagionale

Considerando l’offerta generale, mi sento di promuovere questo season pass per Immortal Fenyx Rising. Abbiamo sia DLC more of the same, sia DLC che enfatizzano aspetti poco sviluppati nella storia principale sia un’esperienza totalmente nuova.

Per 40€ di season pass ci sono almeno una ventina di ore di gioco, tutte generalmente di buona qualità.

Ho passato una ventina di ore nei vari DLC grazie ad un codice offerto dallo sviluppatore.
Pro: Buon mix di contenuti extra, tra puzzle, azione alla Diablo ed una nuova ambientazione.
Contro: La qualità generale, seppure buona, non si eleva superiore al gioco principale.
7

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