Esatto, si può usare un Game Boy per estrarre bitcoin

Game Boy bitcoin stacksmashing NintendOn
L'hacker stacksmashing ha creato un sistema per utilizzare un Game Boy e un Raspberry Pi Pico per estrarre bitcoin.

Condividi l'articolo

Anche se potrebbe volerci qualche quadrilione di anni

Da parecchi anni ormai si parla di criptovalute e il sistema più famoso è senza dubbio quello dei bitcoin. Queste monete virtuali basate sulla crittografia sono utilizzate in tutto il mondo e il loro valore sale ogni giorno di più, un singolo bitcoin oggi può essere venduto per quasi 50 mila dollari. Oltre alla compravendita o allo scambio con beni e servizi, esiste una certa quantità di bitcoin che viene generata e distribuita in modo continuo, in base alla potenza di calcolo che ogni utente è in grado di aggiungere alla rete. Per questo motivo i minatori utilizzano computer superpotenti con GPU incredibilmente performanti e processori creati ad hoc per lo scopo, consumando inoltre una spropositata quantità di energia elettrica.

La rete Bitcoin crea e distribuisce in maniera completamente casuale un certo ammontare di monete all’incirca sei volte l’ora ai client che prendono parte alla rete in modo attivo, ovvero che contribuiscono tramite la propria potenza di calcolo alla gestione e alla sicurezza della rete stessa. L’attività di generazione di bitcoin viene spesso definita come “mining”, un termine analogo al gold mining (estrazione di oro). La probabilità che un certo utente riceva la ricompensa in monete dipende dalla potenza computazionale che aggiunge alla rete relativamente al potere computazionale totale della rete.

Da Wikipedia

Qui entra in gioco stacksmashing, l’hacker che ha superato le difese del Game & Watch: Super Mario Bros. e che ha installato Mario Kart 64 su un simulatore di guida professionale. Questo ormai ben noto smanettone del mondo Nintendo ha pensato bene di utilizzare un Game Boy, proprio così: la mitica console portatile della grande N del 1989, per provare a estrarre bitcoin.

Ovviamente il Game Boy non è in grado autonomamente di accedere a Internet. stacksmashing quindi ha utilizzato un Raspberry Pi Pico, un piccolo dispositivo da soli $4, connesso tramite cavo Game Link con un convertitore di livelli, per condividere la rete Internet di un PC. Il successivo passo è stato quello di sviluppare un software dedicato allo scopo, inserirlo in una flashcart et voilà: ecco il nostro dispositivo di mining.

Potrebbe interessarti:
La Mario Kart: Koopa’s Challenge del Super Nintendo World è stata sviluppata con il motore grafico di un videogioco

Ovviamente i limiti di calcolo del Game Boy potrebbero rendere un pochino lungo il tempo di attesa, la nostra amata console è circa 125 trilioni di volte più lenta rispetto a una moderna macchina per il mining, quindi estrarre un singolo bitcoin potrebbe richiedere anche diversi quadrilioni di anni. Ma ehi! Lo stile retrò non si batte.

“Siete senza dubbio il più lento miner che si ricordi”
“Ma di me si ricordano almeno!”

Cosa ne pensate di questo lavoro? Avreste mai pensato di vedere una console portatile di oltre trent’anni fa trasformata in una lentissima macchina per estrarre criptovalute?

Potrebbero interessarti