Se sei vecchio, continua a leggere.
È arrivato un po’ in sordina questo Capcom Arcade Stadium, annunciato durante gli ultimi The Game Awards in uno show noiosetto che ha vissuto il momento più entusiasmante con l’annuncio di Sephiroth come nuovo lottatore di Super Smash Bros. Ultimate. A sbiadire ancora di più l’attenzione verso questa promettente collection sono arrivati annunci dalla stessa Capcom, con un trailer fenomenale di Monster Hunter Rise e l’annuncio di Ghost ‘n Goblins Resurrection.
Fin dall’inizio c’è stato da sgomitare per farsi notare e il modo migliore è stato offrire l’accesso a questa sala giochi virtuale regalando lo storico “1943 – The Battle of Midway” e offrendo l’originale “Ghost ‘n Goblins” agli acquirenti dell’intero pacchetto.
Un buon inizio… ma il resto?
Come ogni operazione recente di questo tipo, Capcom Arcade Stadium prova a mettere in fila una serie di nomi storici proponendoli in formato flessibile, distribuendo dei pack contenenti 10 giochi cadauno a 14.99€ e suddividendoli secondo fasce cronologiche così da renderci più semplice la scelta.
Nello specifico abbiamo:
Capcom Arcade Stadium Pack 1:Dawn of the Arcade (’84 – ’88)
VULGUS
PIRATE SHIP HIGEMARU
1942
COMMANDO
SECTION Z
Tatakai no Banka
LEGENDARY WINGS
BIONIC COMMANDO
FORGOTTEN WORLDS
Ghouls ‘n Ghosts
Capcom Arcade Stadium Pack 2:Arcade Revolution (’89 – ’92)
STRIDER
DYNASTY WARS
FINAL FIGHT
1941 – Counter Attack –
Senjo no OkamiⅡ
MEGA TWINS
CARRIER AIR WING
STREET FIGHTER II – The World Warrior –
CAPTAIN COMMANDO
VARTH – Operation Thunderstorm –
Capcom Arcade Stadium Pack 3:Arcade Evolution (’92 – ’01)
WARRIORS OF FATE
STREET FIGHTER II’ – Hyper Fighting –
SUPER STREET FIGHTER II TURBO
Powered Gear – Strategic Variant Armor Equipment –
CYBERBOTS – FULLMETAL MADNESS –
19XX – The War Against Destiny –
Battle Circuit
Giga Wing
1944 – The Loop Master –
Progear
Una bella lista, che è possibile portare a casa con la spesa unica di 39,99€: vedo già numerosi fan dei titoli da sala giochi – o di Capcom più nello specifico – avventarsi sull’eShop per fruire del pacchetto completo… ma cos’altro offre di corredo questo tuffo nel passato?
Il titolo punta forte sull’idea di immersività, proponendo un’innovativa rappresentazione grafica a menù che sfrutta le peculiarità del RE Engine (sì, quello di Resident Evil 2/3 Remake e Monster Hunter Rise) per farci vivere l’esperienza da sala: le nostre selezioni ci portano a muoverci tra cabinati realizzati in 3D che possono essere cambiati esteticamente in tempo reale con forme e livree a disposizione, rimanendo tali anche nelle partite successive: se volete riconoscere al volo nel mucchio il vostro titolo preferito, dategli un cabinato appariscente!
Il coinvolgimento video non si ferma qui e ogni levetta e tasto presenti in game si muoveranno (prima ancora di giocare!) a seconda dei nostri imput – un po’ come fossimo effettivamente lì e stessimo smanettando un po’ in attesa di inserire il gettone. È possibile anche muovere leggermente lo sguardo ai lati… per fortuna senza trovare fastidiosi giocatori in attesa di rubarvi il posto!
Una volta pronti è il roteare della monetina a darci il via: “Insert Coin”!

Peculiarità di questo pacchetto è il profondo grado di personalizzazione dell’esperienza di gioco, che spinge in modo convinto verso la simulazione della sala: l’impostazione standard, infatti, vede la visuale del cabinato leggermente distante, proprio come se fossimo sul posto. L’immagine quindi non è a tutto schermo, subisce un certo grado di curvatura e mostra le classiche “scanlines” del tubo catodico.
Nostalgia portami via, verrebbe da dire, anche perché molti dei titoli presenti sono giocabilissimi anche in questa costipata modalità di visualizzazione in virtù del gameplay molto semplice e la grafica molto leggibile.
Proseguendo con gli anni e passando attraverso CPS1 e CPS2, dal punto di vista tecnico si fanno balzi clamorosi che offrono il meglio – invece – sfruttando le rappresentazioni classiche e rimuovendo i filtri, così da godersi l’esperienza dei pixel “vivi”: retrò, ma con un tocco di modernità.

Ma non è solo l’aspetto estetico ad essere al nostro servizio, in quanto possiamo cucire l’esperienza di gioco plasmando il livello di sfida di titoli molto ostici (come quasi tutti quelli dell’epoca) come più ci aggrada, intervenendo – proprio come si faceva con il bios dei cabinati – sulla difficoltà di base o sulle soglie a cui ottenere i reward come le vite extra.
A questo aggiungiamo l’ovvia possibilità di inserire monetine all’infinito e finalmente trovare la rivalsa che ci era preclusa ai tempi, quando i gestori più crudeli proponevano giochi difficilissimi per spennarci: a questo giro possiamo fare i paperoni del caso e non farci problemi quando appare la scritta “insert coin to continue”.
Ancora più godurioso, ma a livelli praticamente del cheating, è il rewind, opzione ormai molto diffusa nel retogame su console moderne che consente di riavvolgere gli eventi per correggere piccoli e gradi errori. Interessante ma da non abusare, in quanto rompe il ritmo e impedisce di imparare realmente come funziona il gioco e migliorare nel tempo. L’opzione c’è, sta a voi usarla o meno.

In questo Capcom Arcade Stadium c’è davvero di tutto e di più verrebbe da dire, in particolare per coloro che sceglieranno di acquistare il pacchetto completo: 32 giochi che spaziano su diverse tre generazioni videoludiche, tra franchise famosi e gemme sconosciute, sono una manna per i giocatori più anzianotti che vogliono recuperare gli anni passati senza necessariamente passare da un emulatore.
Probabilmente a livello di selezione si sente un po’ la mancanza di qualche titolo importante che esca un po’ dalla trifecta action / sparatutto / picchiaduro (il primo che viene in mente è Super Puzzle Fighter II Turbo) che possa spezzare la sensazione di monotonia che può incorrere quando si va a svogliare una selezione così ampia in cui spesso un singolo franchise si presenta con 3,4 o 5 titoli.
Piccolo appunto personale: per quanto non ritengo sia il caso di giudicare una collezione per i titoli assenti, di certo stupisce non trovare in lista King of Dragons, Knights of the Round e Cadillac & Dinosaurs, così come Darkstalkers. Sarà per un altro stadio, si spera!

Forse l’unica, grande, nota stonata di un titolo capace di farci venire gli occhi a stellina è la totale assenza di contenuti di corredo che possano arricchire questa narrazione storica anche e soprattutto per coloro che la scoprono solo in questa occasione.
Artwork promozionali, locandine, flyer, serigrafie… nulla di tutto questo: nessun titolo ha goduto di una cura aggiuntiva che permettesse di continuare a spulciare nei ricordi e nelle curiosità anche a partita finita. E questo è un grosso limite per una produzione che in questo modo va a confinarsi nello scaffale destinato solo ed esclusivamente agli entusiasti nostalgici.
Le classifiche fini a sé stesse e i bonus aggiuntivi (limitati alla personalizzazione dei cabinati 3D) rilasciati di tanto in tanto ben poco servono a dare cuore e calore al pacchetto. Giusto il “filmato speciale”, disponibile fin dal primo avvio, offre un rapido sguardo al passato tra stralci di video, foto storiche e altre chicche che passano veloci e non si possono apprezzare a dovere.

Nel complesso possiamo dire che è ben chiaro il pubblico di riferimento per Capcom Arcade Stadium: trattasi di tutti quelli come il sottoscritto che hanno vissuto in prima persona queste gemme e che hanno piacere di portarle sempre con sé grazie alle funzionalità di Nintendo Switch – console in grado di offrire anche un comodo e mai abbastanza apprezzato supporto a Tate Mode per gli sparatutto.
Tutti gli altri dovrebbero valutare bene il proprio interesse verso i singoli titoli e il pacchetto, perché oltre la simulazione – simpatica, ma fine a sé stessa e priva di virtuosismi – della sala giochi c’è ben poco da raccontare.
Chi invece ha passione per il genere retro ci troverà del buono, eccome, tra capolavori leggendari e titoli che in occidente non abbiamo avuto modo di apprezzare, a cavallo tra le tecnologie e le generazioni.