Ghosts ‘n Goblins Resurrection – Recensione diabolica

Recensione dello storico e diabolico platformer Capcom

Condividi l'articolo

Condividi su facebook
Condividi su linkedin
Condividi su twitter
Condividi su email
Genere: Action platformer
Multiplayer: –
Lingua/e: Tedesco, Inglese, Spagnolo, Francese, Italiano, Giapponese, Cinese

Si narra che tanto tempo fa, in una galas… ehm no intendevo dire… esisteva una terra abitata da prodi cavalieri e spietati demoni, teatro di uno dei più ardui compiti che un videogiocatore abbia mai affrontato: Ghosts ‘n Goblins.

Classe 1985, il famigerato action-platformer Capcom che incarnò per molti anni (pure con una certa spavalderia) il simbolo del videogioco hardcore, difficile oltre ogni umana comprensione – roba che Dark Souls levati proprio – diventa famoso sia per la sua spietatezza che per il suo modo leggero ed ironico di affrontare il tema “cavaliere che salva la principessa dal male”.

Sir Arthur, il protagonista, indossa infatti la classica armatura da cavaliere medievale, sotto la quale però non avrà quasi nulla, giusto un paio di boxer da sfoggiare non appena un nemico la tocchi anche solo di striscio, una chiara e fedele ricostruzione storica da parte di Capcom.

Il suo viaggio alla ricerca della principessa che viene (di nuovo) rapita nel filmato introduttivo lo porterà a visitare luoghi via via sempre più diabolici ed infestati da ogni possibile malvagità possa esistere armato di buona volontà, pazienza e un discreto arsenale di armi e poteri.

“Save me, Mar… Arthur!”

Mettiamo subito in chiaro una cosa: Ghosts ‘n Goblins Resurrection non è solo un gioco difficile, è soprattutto un gioco scorretto che gode e si nutre della disperazione del giocatore. Sì perché per quale motivo il Male (con la M maiuscola) dovrebbe giocare pulito? E allora via di trabocchetti impossibili da evitare se non si conoscono già, nemici che sbucano proprio in quell’angolo che non puoi colpire e una marea di salti al millimetro che finiscono immancabilmente male. Per non parlare degli scrigni che appaiono sempre in punti difficilissimi da raggiungere o giusto sulla traiettoria di un salto facendoci finire in un crepaccio (tanto ci sarebbe stato dentro un mago cattivo).

Ghosts ‘n Goblins Resurrection è un titolo che se da un lato se ne frega degli avanzamenti del genere negli anni, con la tremendamente limitante possibilità di attaccare solo in 4 direzioni e senza dare alcun controllo del personaggiodurante il salto, dall’altro aggiunge un sistema di progressione con abilità sbloccabili ed equipaggiabili a piacimento che lo rende più profondo degli illustri antenati. Una sorta di build system, cosa inedita per la saga. Ma soprattutto, la migliore aggiunta che potessero fare: checkpoint a inizio livello e in vari punti di esso. Alleluja. Ciliegina sulla torta: l’armatura di Arthur non si distrugge più in un solo colpo ma si spacca pezzo per pezzo, donando al giocatore una quantità vita sfruttabile degna di questo nome, mentre prima due colpi bastavano per trasformare il nostro eroe in un mucchietto di ossa.

Questi li ho già visti da qualche parte…

Ovviamente tutto questo ammodernamento è un mero pretesto per proporre le situazioni più diaboliche mai viste: ho trovato la difficoltà media momento-per-momento parecchio superiore ai precedenti capitoli della saga, proprio in virtù delle maggiori potenzialità di Arthur e della presenza di salvataggi intermedi a compensare.

Certo, ci sono 4 livelli di difficoltà che vanno da “posso farcela” a “cavatemi gli occhi vi prego“. Avendo speso parecchie centinaia di ore sui precedenti capitoli mi sono detto “proviamo il terzo livello di difficoltà”… me ne sono pentito dopo solo mezz’ora. La quantità di nemici che il gioco vomita addosso al giocatore è brutale, incessante. In alcuni momenti partono delle vere e proprie orde che non permettono l’avanzamento senza aver prima eliminato tutti i nemici a schermo.

Quanti amici con cui giocare…

Solo raccogliendo gli appositi potenziamenti che permettono di sbloccare ed equipaggiare varie abilità offensive e difensive il gioco comincia a prendere ritmo e determinate situazioni vengono risolte in scioltezza con l’utilizzo dell’abilità giusta al momento giusto.

L’esperienza comincia così a somigliare ad un puzzle, dove la perfetta conoscenza dei nemici, dei i loro punti di spawn, la posizione dei power up, il riconoscere i punti “sicuri” di ogni livello e quelli da evitare diventano armi micidiali nelle giuste mani. Difficoltà vecchia scuola potrei dire, dove memorizzazione di pattern e perfetta padronanza del personaggio imprescindibili per trionfare. Non è cosa per tutti ma sa dare soddisfazioni enormi se si è inclini a sfide di questo tipo.

Ah, stavolta hai portato l’amichetto?

Lo storico arsenale bellico a disposizione del nostro prode cavaliere fatto di lance, coltelli e fiamme sacre è presente in toto ed è stato ampliato con nuove armi che, unite alle abilità (sempre disponibili e selezionabili alla bisogna da un apposito menù rapido) rendono il gameplay sufficientemente vario. Ma ricordate: l’arma migliore è sempre il coltellino.

Altra gradita novità: è possibile scegliere che area affrontare in ogni livello scegliendo tra due disponibili, rendendo così il percorso meno lineare che in passato.

Non sarebbe Ghosts ‘n Goblins senza un comparto audiovisivo all’altezza, e devo dire di essere rimasto soddisfatto… con riserva. La scelta stilistica di Capcom ha privilegiato sprite “moderni”, niente pixel art, che però essendo animati mediante skeletal animation (ossia muovendo singoli pezzi del personaggio come braccia e game quasi fosse una marionetta) danno spesso quell’impressione di “gioco in Flash” di qualche lustro fa che personalmente apprezzo poco.

Il ghiaccio è da sempre uno dei peggiori nemici per qualsiasi platformista

In ogni caso, il risultato globale è piacevole e funzionale, gli sprite sono dettagliatissimi e colorati e il caos visivo è controllato, non si hanno mai problemi a capire cosa succede a schermo. L’unico vero intoppo che ho riscontrato è un calo di framerate nei momenti più concitati (cosa che ironicamente accadeva anche in passato) non eccessivo e mai veramente problematico, ma degno di menzione.

Il comparto sonoro annovera tra le musiche tutti i classici motivetti della serie rimasterizzati, più altri inediti ma sempre fedeli allo spirito dell’opera. Anche gli effetti sonori hanno subìto un lifting e sono più squillanti che mai.

Insomma, Ghosts ‘n Goblins Resurrection è un titolo chiaramente dedicato ai veterani degli ormai vetusti capitoli passati (al netto dei quello per PSP che era a sua volta una sorta di omaggio alla serie), sudando sette camicie anche solo per finire un livello. Un’esperienza che richiede volontà di ferro e dedizione per essere completata alla massima difficoltà ma che risulta accessibile a tutti grazie a livelli di difficoltà adatti ad ogni livello di abilità.

Titolo giocato su Nintendo Switch grazie ad un codice gentilmente fornito dal distributore
Pro: Un tuffo nel passato che tiene testa al prestigio dei predecessori in una formula collaudata e migliorata, adatta a tutti
Contro: Stilisticamente meno azzeccato dei predecessori, motore di gioco che ogni tanto mostra il fianco a qualche scatto di troppo
8

Potrebbero interessarti

Recensioni

Persona 3 Portable, recensione di mezzanotte

Il terzo capitolo sbarca su Nintendo Switch con l’edizione più controversa Se Persona 4 Golden è stato il titolo dell’ascesa di Atlus nell’olimpo del genere

Persona 4 Golden
Guide

Persona 4 Golden, guida ai quiz in classe

Ecco una pratica e utile guida per districarci nel panorama scolastico Persona 4 Golden è un gioco già molto stratificato di suo, tra battaglie all’ultimo

Articoli

Le abilità di copia più forti di Kirby!

Riscopriamo l’arsenale della pallina rosa a pochi giorni di attesa da Return to Dream Land Deluxe Amiche e amici di NintendOn, buon San Valentino! In

Recensioni

Warp Drive, una recensione in 240p

Belli i giochi di corse, ma è meglio vedere dove si va Nel corso degli anni su Nintendo Switch sono arrivati praticamente tutti i generi

Recensioni

Circle of Sumo – Recensione

Yonder porta lo sport del sumo su Nintendo Switch, ma in un modo totalmente diverso da come potevamo immaginarlo. Circle of Sumo è una festa multiplayer!

Speciali

Fantastico Studio – Milan Games Week 2018

È tutto Fantastico La Milan Gamesweek è stata come al solito un grande momento di incontro tra ogni tipo di giocatori. Le cose da vedere

Recensioni

All-Star Fruit Racing – Recensione

Fruttariani, fatevi avanti! Da qualche anno a questa parte l’Italia ha iniziato a compiere i suoi primi passi nel mondo dell’intrattenimento videoludico. Sembra che il

Speciali

La mie paure per Metroid Prime 4

Attendo il nuovo Metroid Prime 4 con tutto me stesso. Ma gli ultimi giochi Nintendo, stanno facendo vacillare il mio entusiasmo. Perché?

Recensioni

Hey! PIKMIN – Recensione

Hey tu! Sì, parlo a te col fiore in testa! Hey Joe è un pezzo della tradizione americana portato alla ribalta dalla celeberrima versione di

Recensioni

Kirby’s Blowout Blast – Recensione

Una palletta rosa tra le parole Nintendo e 3DS! Kirby si trova alla grande su Nintendo 3DS/2DS: quella che la sfera rosa di HAL Laboratory ha

Recensioni

I and Me – Recensione

Non un gatto, ma due. O è lo stesso? I and Me è un misto tra platform e puzzle game che più indie di così

Recensioni

Flip Wars – Recensione

Flippami e Switchami tutto! Nintendo Switch e multiplayer, un connubio perfetto fin dal primo video che ha presentato al mondo la console della casa giapponese

News

Sonic Frontiers ha venduto 3 milioni di copie

SEGA ufficializza il successo del gioco del porcospino blu Sonic Frontiers è stato una scommessa vera e propria, un nuovo approccio al porcospino blu più

No more posts to show