Quando la politica influenza il videogioco
Due mondi solitamente molto distanti, ma questa volta non così tanto. Parliamo di politica e videgiochi, all’apparenza agli antipodi ma che nel caso di Capcom Arcade Stadium, raccolta di vecchi titoli arcade annunciata durante l’ultimo Nintendo Direct, sono venuti a contatto.
Cosa è successo: in sostanza all’interno della raccolta sono presenti varie versioni di Street Fighter II, l’intramontabile piacchiaduro di Capcom, che come tutti gli appassionati della serie ricorderanno nello stage di Honda presenta un sole (il Sol Levante) sulla parete sopra la piscina. Alla fine di ciascun round, nell’edizione originale, il sole diventava di colore rosso e giallo per festeggiare la vittoria del lottatore, come dimostra l’immagine sottostante.
Il problema secondo Capcom è che in alcune zone della Cina e della Corea molte persone assocerebbero questa simbologia all’occupazione giapponese verificatasi durante la Seconda Guerra Mondiale. Insomma un richiamo troppo forte all’imperialismo, motivo per cui, onde evitare sterili polemiche, il colosso del Sol Levante avrebbe deciso di rimuovere completamente il simbolo pur mantenendo gli stessi colori a fine scontro. Ricordiamo che una cosa simile è successa di recente anche in Street fighter V: Arcade Edition, dove però in quel caso Capcom si è limita alla sola rimozione dei raggi del sole.
Possiamo vedere il risultato finale della censura di Capcom Arcade Stadium dal tweet di seguito.
Una scelta comunque singolare, anche perché ormai Street Fighter II vanta una serie di versioni sul mercato difficili anche da conteggiare, e fino a oggi, a parte l’episodio legato a Street Fighter V: Arcade Edition, il problema non era mai stato sollevato.
Potrebbe interessarti: The Legend of Zelda: Skyward Sword HD è il gioco più venduto su Amazon
In ogni caso, se volete far vostro Capcom Arcade Stadium, vi ricordiamo che il titolo è già disponibile sull’E-Shop di Nintendo Switch.