Finalmente il terzo cap… no! Ah no?
Eh no! Il terzo titolo nella saga del franchise Square-Enix non è Bravely Sword o Bravely Third che dir si voglia ma Bravely Default II, con una numerazione analoga a quella del brand discretamente famoso da cui deriva: Final Fantasy!
Annunciato a sorpresa a dicembre 2019 e sviluppato dal team dietro a Bravely Default: Fairy’s Effect, titolo mobile uscito solamente in Giappone e all’amato Octopath Traveler, rappresenta un nuovo inizio per la saga, con nuovi protagonisti e un nuovo mondo e anche il suo debutto nel mondo delle console casalinghe, abbandonando i lidi del fedele Nintendo 3DS per sbarcare su Nintendo Switch.
Le due demo rilasciate da Square-Enix hanno permesso ai giocatori di toccare con mano il prodotto e successivamente ascoltarne i feedback per agevolarne lo sviluppo nel corso dell’anno passato, esattamente come fatto con Octopath Traveler. Un modus operandi già visto che ha permesso uno sviluppo condiviso con una comunità dalle altissime aspettative e affezionata al filone di jrpg classici di Square-Enix.
E il primo passo per non tradirle è quello di non allontanarsi troppo dagli elementi che hanno reso Bravely Default una saga popolare, pur tenendo in considerazione le non esaltanti vendite di Bravely Second, motivo per cui il brand è rimasto in stallo per diversi anni.
Lungo un cammino editoriale che ci porterà verso la recensione, iniziamo dalla domanda principe: cos’è Bravely Default II? In breve, un classico gioco di ruolo giapponese, basato su un sistema di combattimento a turni, con una grande varietà di abilità e tecniche gestite da un sistema di classi libero, non vincolato ai protagonisti e con differenti strategie da adottare a seconda dei nemici che abbiamo di fronte. E fanno ovviamente il loro ritorno le chiavi del combat system: i comandi Brave e Default. Con il comando Default è possibile accumulare un turno extra rimanendo in posizione di difesa, fino a un massimo di tre.
Con il comando Brave possiamo rilasciare i turni accumulati per ottenere fino a un massimo di quattro azioni consecutive, oppure andare sotto lo 0 rimanendo inermi per il numero di turni necessari a recuperare.
Un sistema che consente di risolvere rapidamente le battaglie ma anche di rischiare il tutto e per tutto al momento giusto durante scontri duri e complessi.
La storia di Bravely Default II ruota attorno al viaggio di quattro eroi capitanati dalla nobile Gloria, alla ricerca dei Quattro Cristalli, quattro artefatti elementali perduti che hanno il potere di sigillare un antico male oscuro, un viaggio simile non casualmente a quello scritto oltre trent’anni fa da Hironobu Sakaguchi, per la creazione del primo Final Fantasy.
L’incipit di una classica fiaba che sin dalle prime battute tuttavia, non manca di riservare momenti importanti e di stupire con la sua crudezza inaspettata.
Tecnicamente, il titolo si discosta dallo stile dei capitoli per Nintendo 3DS e da Octopath Traveler, proponendo un interessante mix che avremo modo di analizzare in maniera approfondita durante la recensione, ma il risultato è senza dubbio sorprendente, pur risultando inizialmente straniante:
deliziose città in 2D disegnate completamente a matita si alternano a uno stile poligonale tridimensionale nell’overworld, proponendo avversari e personaggi iper-dettagliati durante i combattimenti o i filmati.
Bisogna abituarsi, ma la resa visiva è complessivamente notevole.
Il mondo di gioco è diviso in quattro grandi aree che rappresentano gli elementi a cui appartengono i Quattro Cristalli e il loro potere, fuori controllo, ha modificato pesantemente l’aspetto delle città che visiteremo. Mentre Halcyonia è un classico castello medievale, Savalon, la città che possiamo esplorare nella Final Demo, è costruita attorno a un’oasi in mezzo al deserto a sud-est ed è stata quasi completamente sommersa dall’acqua. E come terza meta, visiteremo la splendida Wiswald, un’accademia di maghi e stregoni situata a est, in cui la vegetazione ha preso possesso delle case, circondandole con giganteschi alberi.
E anche qui, gli abitanti si sono adattati in modo rapido alla situazione di emergenza, creando rampe e ponti utilizzando tavole di legno.
E non mancano i dungeon, vasti e strutturati su più livelli, infestati di nemici e segreti da scoprire. Per fortuna, dei portali ci permetteranno di teletrasportarci rapidamente all’inizio e alla fine del labirinto, rendendo più facile esplorarlo molteplici volte per poter completare le numerose missioni secondarie che i cittadini ci chiederanno di completare.
Mentre nella mappa del mondo e nelle città è possibile salvare liberamente, nei dungeon dovremo utilizzare i save point, solitamente presenti a metà e alla fine del labirinto.
Bravely Default II rappresenta la prima grande novità ed esclusiva per Nintendo Switch del 2021, un’uscita importante su cui c’è tanto, davvero tanto ancora da dire.
Quello che emerge dalle prime ore di gioco e dalla demo finale, è che abbiamo di fronte un titolo solido e interessante, fondato su basi di gameplay consolidate, con numerose soluzioni che lo rendono adatto a tutti i giocatori. Tranne, ovviamente, a chi non ha mai digerito il sistema di combattimento a turni.
Piccola considerazione finale: come già detto, la Final Demo di Bravely Default II è disponibile sullo shop, con una durata approssimativa di tre ore. Tuttavia, i dati di salvataggio non possono essere importati sulla versione finale del titolo e soprattutto, la demo consente di giocare il primo capitolo saltando il prologo, che rappresenta una parte di storia fondamentale per l’esperienza.
Il consiglio quindi è di scaricarla eventualmente per provare il sistema di combattimento e dare uno sguardo in prima persona alla nuova veste grafica ma non andare oltre, per non rovinarsi un’intensa e longeva esperienza, a breve in arrivo su Nintendo Switch.