My name is mud
La mia storia con le moto è breve e simpaticissima: da piccolo un pirata della strada, impennando, mi ha messo sotto. Evidentemente dovevo avere superpoteri sconfinati – e mai più ritrovati – a quell’età, dato che non mi feci nulla, neanche un graffio. Ma da allora le moto furono bandite da ogni minimo pensiero, in casa.
FINO A QUESTO MOMENTO, ovvero quando la redazione mi ha assegnato la recensione di MX vs ATV All Out, lavoro del 2018 di THQ Nordic giunto infine anche su Nintendo Switch.
È per me ora di guidare una moto, da cross nello specifico – virtuale va bene uguale. Fun fact: vengo da una famiglia di piloti di motocross professionisti, per giunta.
Accesa la console, si parte male. La resa grafica è infatti decisamente arretrata rispetto ai tempi, soprattutto in portatile: immagini povere, cali di frame rate, corpi poligonali che alle volte si attraversano, tutti elementi che testimoniano un porting per niente ottimizzato. L’occhio riceve maggiore godimento quando si passa allo schermo di casa, dove tutto diventa più definito e fluido.
Ad ogni modo ci ritroviamo nell’hub di gioco, semplice ma suggestiva tra strade sterrate, fango, copertoni, rampe, nel quale cominciare a sperimentare il feedback al manubrio e seguire i brevi tutorial iniziali. Da subito la sensazione di guida è piacevole ma non totalmente appagante. Dorsali Z per accelerazione e freno, levetta sinistra per la direzione, destra per la posizione del corpo sul veicolo, frizione con e freno posteriore con B: ogni comando è comodo nelle nostre mani, ma c’è una costante percezione di errore, di un certo delay di movimenti, di una fisica difficile da afferrare, che penalizza il divertimento alla guida. Un peccato.
Anche perché di benzina nel serbatorio ce n’è – le serie di gare sono diverse, le modalità anche, il multiplayer è sia locale che online. Particolarmente divertente ho trovato la modalità freestyle: fare l’equilibrista (nella migliore delle ipotesi) o il tamarro (nella peggiore) rappresenta uno dei punti più riusciti del titolo, sebbene anche qui la giocabilità imperfetta penalizzi il risultato. Questo amore per le acrobazie videoludiche proviene dai tempi in cui Tony Hawk’s Pro Skater 2 stracomandava a mani basse, e il mood di quelle produzioni si ritrova anche nella colonna sonora, scandita in playlist (la cui navigazione sarebbe potuta essere più semplice) di diverso genere, tra le quali figurano eloquenti ritorni da altri iconici titoli di guida non ortodossa.
Molto curata è l’Officina, dove poter modificare il proprio motoveicolo e il proprio personaggio, montare parti di ricambio e acquistare nuovi mezzi – anche quadricicli; la sezione comprende item originali e (molti) altri riferiti a modelli di vere case motociclistiche da tutto il mondo.
La questione è che non tutti questi elementi sono acquisibili tramite punti di gioco, come sarebbe sacrosanto. Il gioco presenta invece numerose possibilità di microtransazioni, che poi tanto micro non sono: parliamo €2,99 per i veicoli, €7,99 per le serie di gare. Personalmente ho sempre reputato tossico questa politica – e ciò potrebbe ancora essere opinabile; ma i prezzi proposti sono lontani dalla realtà della qualità del gioco, ergo rappresentano una caduta di stile da parte della produzione.
MX vs ATV All Out è un gioco di motocross in potenza – atmosfera riuscita, divertente a tratti, numero soddisfacente di contenuti – ma che sorretto da una giocabilità e da un comparto tecnico lacunosi non può divenire atto. Il prezzo di €39,99, a voler essere severi non troppo giustificato per un prodotto di due anni fa trasposto senza troppa maestria, può addirittura risultare antipatico per via della possibilità di acquisti in-game. Gli appassionati di moto da cross potrebbero trovare un passatempo per i momenti lontani dalla sella o dagli spalti dei circuiti, ma occorre tener presente che se si considerano i giochi di corse motociclistiche in senso più ampio, Nintendo Switch dispone di altri validi titoli.
THQ Nordic sembra comunque sulla buona strada – e si sa che quella da motocross è particolarmente ostica difficile da percorrere.