Volti noti e meno noti da prendere a martellate!
Grazie alla collaborazione con i ragazzi di élite4, Mario’s Castle, Nintendoomed, Nintendo Player e WikiBound, vi faremo entrare sempre più nell’universo di Paper Mario e questa volta tocca ai nemici!
Parte #1: Le ambientazioni
Parte #2: I personaggi
Parte #3: La musica
L’idraulico più famoso del mondo non è l’unica costante di Paper Mario. Infatti c’è sempre un variegatissimo cast di comprimari e nemici in ogni iterazione della saga. Se siete appassionati della serie, come lo sono anch’io, sapete benissimo che, oltre al salto, Mario può usare anche un grosso martello.
In Paper Mario: The Origami King, questa suddivisione è portata all’estremo, tanto è vero che Mario può equipaggiarsi di due armi contemporaneamente: le scarpe e il martello appunto, e per ognuna sono disponibili 4 slot, abbastanza per non restare a corto di armi tra un combattimento e l’altro, dato che si consumano (con l’eccezione delle scarpe e del martello base, che però fanno anche meno danni).

Non è un caso che il primo nemico che si incontra è un Goomba, praticamente il nemico base per ogni Super Mario. Il goomba può essere attaccato sia con le scarpe che con il martello (sì, è scarso, forse proprio per questo è il primo). Ogni nemico poi ha una o più varianti, nella fattispecie i goomba possono essere dotati di un paio di ali.
In quel caso, oltre ad avere più punti vita, le martellate saranno inutili. La stessa cosa avviene per i Koopa, le non troppo scaltre tartarughe fedeli a sua maestà Bowser. Come caratteristica aggiuntiva, se i Koopa sono storditi, si rintaneranno dentro il guscio, e saltandoci sopra, potrete sbaragliare tutti i nemici in fila. In fila? Esattamente, forse è meglio fare un passo indietro e spiegare per bene come si combatte in Paper Mario: The Origami King.

Quando ci si imbatte in un nemico, Mario sarà al centro di un’arena circolare, divisa in varie sezioni che possono contenere dei nemici. Sapendo che le scarpe colpiscono tutti i nemici disposti in fila indiana, e che il martello colpisce quattro nemici in settori posizionati in una griglia 2×2 immediatamente vicina, sarebbe più conveniente disporli in maniera tale da colpirne il più possibile.
Ed è possibile farlo, perché prima dell’attacco (e nel caso fossero sopravvissuti nemici, della difesa), è possibile ruotare o far scivolare i settori a proprio piacimento. Ogni combattimento di Paper Mario: The Origami King è quindi in realtà un intelligente rompicapo, in cui ottimizzare è la parola chiave.

Oltre a disporre bene i nemici, è necessario conoscerli, per capire se è possibile usare il salto, o se – come nel caso dei Koopaistrice, dei koopa con tre spine sul guscio – dispongono di spine e quindi si devono usare degli stivali di ferro. Tornano anche i pesci Smack, che sbucano all’improvviso da fonti d’acqua per costringere Mario al combattimento, e gli Swooper, pipistrelli immuni agli attacchi bassi.
Forse questa è ordinaria amministrazione per i fan della serie, ma bisogna tener conto che c’è un tempo limite e un numero massimo di tentativi di rotazione degli anelli, prima di venir catapultati al centro dell’azione. I soldi raccolti in giro possono essere usati per aumentare i secondi a disposizione, e se siete particolarmente pigri, per sovvenzionare gli avidi toad spettatori, che a seconda dei soldi elargiti, faranno il lavoro sporco per voi.

Se gli scontri normali seguono tutti questo schema, quelli contro i boss fanno caso a sé. Infatti, sarà il boss a stare al centro dell’arena, e i vari settori conterranno frecce, azioni e bonus vari. Qui il rompicapo non consiste nel disporre i nemici, ma nel imbastire un percorso che permetta a mario di arrivare al centro dell’arena, possibilmente raccogliendo bonus nel contempo e terminando nel settore in cui si trova un’azione di attacco.
Ovviamente non voglio spoilerare i boss, anche perché gran parte del divertimento consiste nello scoprire ed escogitare tattiche in funzione dei punti deboli dei nemici, sappiate solo che ogni boss richiede modi diversi di essere affrontato.

In attesa della recensione, in arrivo a giorni, posso già esprimermi in maniera positiva proprio sull’annosa questione dei combattimenti. Se infatti non siamo più davanti a meccaniche rpg tradizionali già da più di un decennio, il sistema dell’arena circolare a settori è qualcosa di nuovo e che stimola il ragionamento, piuttosto che l’accaparrarsi decine e decine di oggetti per usarli in battaglia.
Ovviamente ci sono anche quelli, i funghi per guarire, i fiori di fuoco, i blocchi pow, tutti elementi ricorrenti della serie insomma, ma l’accento è posto proprio sulla natura di rompicapo introdotta nei combattimenti.

Che i nemici siano piccoli o grandi, una cosa è fuor di dubbio: Paper Mario: The Origami King è un altro Paper Mario in cui amici e nemici sono dentro un mondo coerente e divertentissimo, a forte dose di gag umoristiche. Per questo non riesco a odiare i nemici di Paper Mario più di troppo. Tranne Ratton. Quell’odioso topo di fogna deve smetterla di rubarmi le monete, diamine!