Animal Crossing e la licantropia clinica — Teorie Strambiche

Il nuovo episodio di Teorie Strambiche affronta una rara psicosi e il suo possibile collegamento ad Animal Crossing.

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In questa puntata esploriamo menti animali. O forse no.

Ti ci affezioni alle prime parole confuse che ti rivolgono, al primo (inutile) regalo che ti viene messo tra le mani. Ti abitui persino alle loro pulci e disinfesti il loro fitto pelame con un colpo di retino. Con gli occhi chiusi, perché le pulci fanno comunque un po’ schifo alla vista. Un villaggio in Animal Crossing non è un villaggio senza i suoi abitanti, simpatici o burberi che siano; sono il cuore pulsante di un unico, grande meccanismo, che si alimenta giorno dopo giorno.

Un meccanismo fatto di tanti ingranaggi, che perde energia dopo ogni addio ma si rinvigorisce all’atterraggio di una nuova creatura antropomorfa. Sembra un po’ il ciclo della vita, no? Le persone vanno e vengono, alcune restano più di altre, molte sono sfuggenti e lasciano solo un piccolo segno. Oggi però vorrei essere meno sentimentale e più “clinico”. E lo faccio introducendo una sindrome alquanto curiosa: la licantropia clinica, per l’appunto.

Auuuuuuuuu! Vi piacerebbe un abitante con queste fattezze?

La licantropia clinica è una rara sindrome psichiatrica che porta gli affetti a pensare di potersi trasformare in un animale. Ovviamente, prende il nome dalla mitologica licantropia, condizione grazie alla quale un essere umano, colpito da una maledizione, riesce a trasformarsi in un lupo mannaro. Ma, a differenza dei licantropi protagonisti di svariati romanzi, la l.c. è parte della realtà che ci circonda.

Chi soffre di l.c. sente che il suo corpo sta assumendo tratti animali, o crede già di essere uno di loro. È uno stato mentale generato da allucinazioni, associato spesso a schizofrenia, bipolarismo e depressione, e non sono escluse influenze di carattere culturale; di solito, chi ne è affetto, inizia ad ululare, abbaiare o strisciare (come un serpente) senza nemmeno rendersene conto. Il più famoso di questi soggetti fu Peter Stubbe, uno dei primi serial killer della storia, che nel sedicesimo secolo, in Germania, compì vere e proprie stragi (di uomini e animali) in nome del suo innaturale e insopprimibile istinto lupesco; la sua è una storia piuttosto macabra, se volete approfondirla.

Lui è Dennis Avner. Non era affetto da l.c., ma decise di diventare l’Uomo Tigre in nome del Dio Denaro. Si è suicidato nel novembre del 2012.

Ma che legame può avere questa patologia della mente con il pacifico Animal Crossing? Sappiamo che gli abitanti del villaggio sono animaletti antropomorfi, giusto? Sappiamo anche che l’unico umano (super deformed) che vive insieme a loro è l’Abitante con la lettera maiuscola, quello controllato dal giocatore. Cerchiamo di scavare un po’ di più nell’immaginario collettivo. Prendiamo tutto il contesto crossoniano e comprimiamolo insieme per amalgamarlo a una psicosi. Il risultato è una manciata di animaletti che in realtà sono umani che credono di essere simpatiche bestiole. E noi saremmo la loro cura: lo psichiatra.

Ed ecco che, tutto d’un botto, l’intero villaggio si trasforma in un moderno centro di recupero, con tanto di prati verdeggianti, fiumi, laghi e mare tutt’intorno. Un modo per dar sfogo agli istinti innaturali dei pazienti, liberi di comportarsi come desiderano nell’habitat a loro più congeniale. Ma il villaggio avrebbe anche la funzione di far riemergere la natura umana del paziente con le fugaci attività quotidiane: la pesca, le passeggiate, la costruzione di oggetti, la condivisione di un luogo comune disciplinato da regole civili. E quindi potremmo metterla un po’ su questo piano: gli abitanti che decidono di andar via, sono i pazienti guariti; quelli che prendono il loro posto, i nuovi malati del centro di recupero.

Qualcuno salvi Raimondo, padre di famiglia e proprietario di un ferramenta.

Chiudo con una teoria persino più inquietante. Persone affette da rare psicosi credono che altre persone riescano a trasformarsi in animali, in uno scenario del tutto opposto a quello descritto sopra. E quindi, nell’ottica del villaggio visto come centro di recupero, il vero malato potrebbe essere il Villager, mentre gli abitanti rappresenterebbero l’equipe medica che lo tiene d’occhio durante i suoi deliri.

Negli episodi precedenti…

La pluripotenza di Kirby

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