Padre giapponese distrugge senza pietà i Nintendo Switch dei figli

Un genitore giapponese ha distrutto i Nintendo Switch dei propri figli davanti ai loro occhi.

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Una storia non per deboli di cuore

Essere genitori al giorno d’oggi, si sa, non è certo un compito facile. Cercare di imporre una disciplina ai propri figli può, infatti, portare a superare dei limiti che dovrebbero essere invalicabili.

L’anno scorso un padre giapponese, Shichiri, ha pubblicato un post sul suo blog comunicando ai propri lettori di aver distrutto i Nintendo Switch dei propri figli. La ragione? A quanto pare i due figli lo “avevano ingannato” e, di conseguenza, ha dovuto farli “pagare per i propri errori“.

Shichiri ha giustificato le sue azioni chiarendo che, in casa, avevano una regola secondo cui i due ragazzi potevano giocare coi Nintendo Switch solamente durante i weekend. Durante la settimana, invece, le console dovevano restare in una cassetta di sicurezza.

Un giorno, però, Shichiri iniziò a notare qualcosa di strano: i suoi figli non erano in grado di “svegliarsi presto” e sembravano sempre assonnati. Shichiri controllò poi la cassetta e verificò che le 2 Switch (una per ciascun figlio) erano presenti e al sicuro.

Tuttavia, cercando nella loro stanza, Shichiri trovò un terzo Nintendo Switch. Fu in quel momento che si rese conto di essere stato ingannato dai suoi figli: avevano preso in prestito da un amico la console in modo da poter giocare lasciando le altre due nel cassaforte. In questo modo, riuscirono a giocare per tutta la notte.

Shichiri ha scritto in seguito che i suoi figli lo avevano ingannato abilmente, “che carino da parte loro“. Ha poi inventato la “punizione perfetta” per disciplinare i suoi ragazzi: la distruzione fisica di tutte e 3 le console, inclusa, quindi, anche quella dell’amico.

I due figli hanno pianto nel momento in cui hanno visto i 3 Switch ridotti a rottami (chi non lo farebbe?). Shichiri ha poi telefonato ai genitori dell’amico per scusarsi di aver rotto il loro Nintendo Switch affermando, però, che anche lui andava “punito” perché “ugualmente colpevole” del loro “piano malvagio”. Condendo il tutto di “buoni consigli” sull’educazione, ovviamente.

Sebbene questa storia risalga al 2018, è diventata di tendenza, in Giappone, solo di recente. Talmente virale che, il 16 dicembre 2019, Shinichi ha rimosso il post dal suo blog.

Cosa ne pensate? Siete d’accordo con questo tipo di educazione “siberiana”?

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