PikPok porta il suo runner game su Nintendo Switch, con risultati interessanti ma non perfetti
Da qualche mese a questa parte, alcune produzioni di grande importanza presenti su piattaforme mobile si stanno pian piano facendo strada sull’eShop di Nintendo Switch, anche complica la natura portatile della piattaforma che rende perfetta l’esperienza di questo genere di giochi.
Dopo aver visto il recente Asphalt 9 di Gameloft, è giunto il momento di parlare di Into the Dead 2 di PikPok, pubblicato sulla piattaforma Nintendo da Versus Evil, già conosciuta per Pillars of Eternity e la trilogia di The Banner Saga. Come se la caverà l’endless runner su Switch?
Corri ragazzo, corri!
Into the Dead 2 è uno di quei giochi che in passato spopolavano moltissimo su piattaforme mobile, grazie ad una formula di gioco mai troppo pesante e pensata per essere sfruttata al meglio tramite il proprio dispositivo smart.
Parliamo di endless runner, un genere che ha visto il suo massimo splendore con giochi come Temple Run (sia il primo che il secondo capitolo), e svariate versioni alternative tra cui anche titoli marchiati SEGA e Sonic. La particolarità di questo genere, così come suggerito dal nome, è quella di mettere il giocatore in condizione di non fermarsi mai, ma di dover affrontare pericoli sempre più complicati da superare, che sia una velocità maggiore (come in Temple Run) o un numero sempre maggiore di ostacoli da evitare (proprio come Into the Dead 2).
Questo è esattamente ciò che dovremo fare in questo gioco. Correre, a più non posso. Into the Dead 2 ci metterà nei panni di un personaggio che, dopo un incidente dovuto ad uno zombie comparso in mezzo alla strada che stava percorrendo, dovrà affrontare un lungo percorso a piedi in mezzo ad orde di Zombie accompagnato solo da due armi, un compagno su quattro zampe ed una radio che lo terrà costantemente aggiornato sulle vicende che stanno vivendo i suoi familiari, a chilometri di distanza.
Into the Dead 2 ci metterà a disposizione alcune modalità di gioco differenti. La principale è la modalità storia, la quale ci chiederà di completare un percorso di una distanza predeterminata raggiungendo determinati obbiettivi (ad esempio eliminare X zombie sul percorso con una determinata arma, passare X volte sotto ad un traliccio o dentro ad una fattoria e via discorrendo).
Tra le altre modalità troviamo quella definita “endless run” o meglio “Arcade”, in cui dovremo correre senza alcun limite di spazio, ma con un’arma predefinita e degli obbiettivi da completare per raggiungere l’obbiettivo successivo. Tale modalità ci darà anche la possibilità di guadagnare ottime quantità di oro e potenziamenti, utilissimi per sbloccare e potenziare armi.
La componente sparatutto è molto marcata in questo titolo, tanto che la nostra sopravvivenza sarà dettata dalla nostra capacità di sparare e di conservare le munizioni per affrontare i tanti pericoli che incontreremo durante la nostra corsa. Il movimento è automatico, cosa che rende necessario il solo spostamento a destra ed a sinistra per evitare nemici o per raccogliere le casse di munizioni che troveremo sparse sul percorso. Potremo equipaggiare fino a 2 armi di qualsiasi tipo (tra cui pistole automatiche, mitra, fucili a pompa, balestre e altro), un compagno a quattro zampe da portare con noi che spesso ci salverà la vita, due granate e alcuni potenziamenti per le armi.
La mappatura dei tasti permette di giocare liberamente scegliendo come impugnare la console, se con una sola mano o con due mani. Tutti i tasti, infatti, sono perfettamente riprodotti sia sul lato destro che sinistro della console, consentendo di scegliere la metodologia di controllo preferita.
Non solo gli Zombie zoppicano
Come detto prima, Into the Dead 2 è un titolo proveniente dalle piattaforme mobile, da cui porta tutti i vantaggi che lo hanno reso celebre, ma anche alcuni problemi che avremmo preferito rimanessero confinati al mondo mobile. L’ottimizzazione, infatti, non è propriamente la parola con cui descriverei questo gioco.
Le performance in game sono generalmente stabili sui 30 fps, con un dettaglio grafico basilare ma comunque funzionale e ben studiato per non permettere al giocatore di capire troppo in anticipo cosa sta per pararglisi davanti nei metri successivi di corsa. Il problema maggiore arriva nei menù di gioco, dove il framerate scende spesso e volentieri arrivando a mostrare animazioni scattose o molto rallentate (ad esempio aprendo la borsa di loot che ci viene consegnata ad ogni fine missione.
Stesso problema riscontato anche su Android ed iOS quindi. Dato il suo arrivo su una console vera e propria, avrei apprezzato un livello di cura ed ottimizzazione migliore circa l’ottimizzazione.
L’esperienza di gioco rimane intaccata fortunatamente, mantenendo tutta la dose di divertimento ed adrenalina data dal non sapere mai quale nemico ci troveremo di fronte entro pochi passi.
Microtransazioni si, microtransazioni no
Il lancio su console porta con sé, oltre a tutto ciò che è stato appena descritto, un “plus” non indifferente. Diversamente dalle piattaforme mobile, dove il titolo è disponibile gratuitamente ma pieno zeppo di microtransazioni, una volta acquistato su Nintendo Switch non saremo obbligati a sborsare altri soldi per poter giocare.
Questo è forse il plus maggiore di questa versione, che ci permetterà di giocare e divertirci senza limiti di tempo e senza obbligarci ad aprire il portafogli in microtransazioni che altrove risultano molto fastidiose ed invasive.
Avremo comunque la possibilità di acquistare due DLC, di cui uno dedicato ai Ghostbusters ed uno al famoso “La notte dei morti viventi” di George A. Romero.
Correre è bello
Insomma, Into the Dead 2 arriva su Nintendo Switch con un porting non perfetto, ma con un quantitativo di ore di divertimento sicuramente molto elevato. Peccato per il prezzo, 34,99€ sono forse troppo elevati per la qualità generale del porting, per il quale vi consiglio di attendere uno sconto.
Una cosa è sicura, però. Una volta acquistato, trascorrerete molte ore a tentare di migliorare i vostri record di volta in volta.