Bubu-settete… sei morto
Tarda notte, fuori è buio pesto.
Il classico libro della buonanotte, la lettura che rilassa prima di coricarsi e affidarsi alle premure di Sogno.
Per quelli più desiderosi di noi di dormire sonni tranquilli, quel libro potrebbe essere un thriller o un horror. O meglio ancora, un tomo antico e maledetto, ritrovato per caso e che, una volta aperto, ci avvisa che abbiamo liberato creature malvagie che cercheranno in ogni modo di ucciderci.
Ecco, benvenuti in Midnight Evil.
Un incipit semplice, quanto efficace, quello del titolo sviluppato da Nathan Sanders e pubblicato da Impulse Gaming Studio.
Midnight Evil è un horror in prima persona, dal gameplay basilare, simile a un’avventura grafica. L’interazione è al minimo, si tratta solamente di ascoltare una storia mentre viene letta sul libro e guardarci attorno non appena percepiamo un rumore sospetto, per individuare l’eventuale presenza di un Urkling. Simili a gremlin, dall’aspetto mostruoso, le demoniache creature liberate dal libro cercheranno di compiere la loro missione, ovvero, ucciderci.
L’unico modo per neutralizzarle è inquadrarli con il puntatore appena si mostrano. Gli Urkling sono in grado di farci del male solamente se non vengono visti, essere notati li costringe a nascondersi di nuovo, per riprovarci in seguito.
Gli Urkling verdi sono i più comuni, fanno rumore nel momento in cui si preparano ad attaccare e ci lasciano un paio di secondi per trovarli prima di attaccare. I rossi appaiono proseguendo nella lettura, attaccano in gruppo e vanno individuati tutti quanti in pochi istanti, avendo il tempo di reazione e attacco più rapido in assoluto.
Per finire, gli Urkling bianchi sono i più rari, non emettono praticamente nessun rumore e per trovarli sono richiesti buoni riflessi ed estrema attenzione.
La lettura del libro, diviso in paragrafi e capitoli, si interrompe ogni volta che alziamo lo sguardo per guardarci attorno e controllare la camera e riprende dal paragrafo più vicino al punto di interruzione.
Controllare troppo spesso attorno a noi causa uno stato di tensione e rende incapaci di distogliere lo sguardo dal libro per qualche secondo, portando inevitabilmente nella maggior parte dei casi alla morte.
La storia del libro di Midnight Evil ruota attorno alla scoperta degli Urkling, alle loro prime vittime e a come per lungo tempo le creature demoniache siano state credute solamente una leggenda.
La lettura è interessante e la storia è ben scritta, purtroppo è interamente in lingua inglese, senza sottotitoli e richiede una buona conoscenza della lingua anglofona per una comprensione adeguata.
Nella versione originale per pc era possibile, tramite l’utilizzo del microfono, leggere noi stessi le pagine del libro e vedere le parole scorrere di conseguenza, aumentando l’immersione nel titolo.
Purtroppo su Nintendo Switch tale funzione è assente e dobbiamo accontentarci di una voce narrante, con un doppiaggio di ottimo livello.
La colonna sonora di Midnight Evil è essenziale, costituita da un silenzio nella camera spezzato dalla voce narrante, dal battito del nostro cuore entrando nello stato d’ansia e dai rumori provocati dagli Urkling.
Giocarlo in maniera portatile con le cuffie o in completo silenzio al buio causa numerosi jump-scare, grazie ai rapidi attacchi dei piccoli mostri e dalle loro urla, improvvise e di alto volume.
L’esperienza complessiva senza morire dura un’ora di gioco circa, ma Midnight Evil è un trial and error, si muore facilmente e si riprova, per fortuna, dopo ogni decesso possiamo riprendere all’ultimo paragrafo letto con successo. I mostri non hanno uno schema di apparizione preciso e ogni partita si rivela diversa dall’altra.
Midnight Evil ci porta dentro un’avventura in prima persona statica, essenziale, in cui unico modo per sopravvivere è arrivare in fondo alla lettura del libro maledetto.
Un’esperienza breve ma intensa e divertente, che richiede concentrazione e buoni riflessi. Non mancano i jump-scare e non mancheranno le pause per ricaricarsi, dopo essere morti numerose volte.
Un titolo semplice nella sua struttura ma efficace, dal sapore retro, per gli amanti degli horror anni ’80, possibilmente con una buona conoscenza della lingua inglese.