Neo Cab è un titolo interessante e futuristico
Al giorno d’oggi, il Cyberpunk è uno degli argomenti che più attraggono una determinata fetta di utenti. L’ambientazione distopica, unita ad un uso netto di colorazioni molto accese contrapposte ad ambientazioni fredde ed umide tende a creare da sempre quel fascino che riesce a far breccia nell’interesse di molti giocatori, e non solo.
Neo Cab è un piccolo titolo indie, sviluppato dai ragazzi di Chance Agency, e pubblicato recentemente su Nintendo Switch e piattaforme mobile. L’impronta fortemente futuristica è ben visibile sin dalle prime immagini del gioco, ed abbastanza approfondite anche durante tutta la durata dell’avventura.
Il futuro è a guida autonoma
Los Ojos, cittadina futuristica dotata di ogni sorta di confort possibile ed immaginabile. È qui che le avventure della nostra protagonista prenderanno vita. Lina è una delle ultime autiste di macchine rimaste, una vera e propria tassista. Nel futuro non esistono praticamente più auto guidate da umani, “parcheggiate” in via definitiva grazie alla tecnologia di guida autonoma di un’azienda che si chiama “Capra“.

Tutta la storia verte attorno ad un punto che trova nella vita quotidiana un perno piuttosto forte: il distacco dai valori classici, un feticismo quasi sfrenato nei confronti di un possibile futuro distopico in cui le macchine hanno la meglio ed i lavoratori umani vengono messi da parte, i valori delle relazioni interpersonali tra umani ridotti all’osso.
La narrativa è dunque una parte piuttosto consistente ed importante dell’esperienza di Neo Cab. Essa verrà infatti snocciolata dialogo dopo dialogo, passeggero dopo passeggero, per tutta la durata dell’avventura. Non parliamo di un’avventura estremamente lunga, visto che per portare a termine la storia di Lina son bastate poco più di un paio di ore di gioco.

La struttura narrativa è costruita in modo da poter accedere a diverse diramazioni in base alle risposte date. Non tutte, però, sono ammesse dal gioco. Capita a volte di voler dare una risposta, ma di non poterla dare per via dello stato d’animo di Lina. Malgrado questi piccoli intoppi, scoprire la storia di Lina e Savy (la sua migliore amica) ci porterà comunque una buona dose di soddisfazione.
Percorrendo le strade di Los Ojos avremo anche modo di scoprire diverse storie, dialogando con i nostri passeggeri di volta in volta. Ci capiterà spesso di dare un passaggio più volte alla stessa persona, potendo così approfondire al meglio la sua storia.
Cyberpunk nello stile, meno nella tecnica
Lo stile futuristico, come accennato poco fa, è visivamente presente sin dalle prime scene. Malgrado il 90% della nostra avventura verrà vissuta a bordo della nostra auto, avremo modo di osservare parte del mondo esterno dai vetri della vettura. Los Ojos è una città molto grande da esplorare, e porta con sé tutti gli stilemi classici del genere.

Ed è per questo che, purtroppo, non posso non far notare alcune criticità tecniche piuttosto fastidiose. Non parliamo tanto del framerate, praticamente sempre fisso sui 30 fps (salvo durante l’animazione in cui Lina prende il cellulare per cercare un nuovo passeggero), piuttosto delle animazioni, belle in certi casi, piuttosto fastidiose ed inconsistenti in altre.

Sembra quasi che gli sviluppatori si siano limitati a fornire ai personaggi un set di animazioni standard da riprodurre casualmente piuttosto che nei giusti momenti. Non sarà infatti così strano leggere linee di dialogo piuttosto concitate dalla rabbia accompagnate da animazioni del volto sorridenti o disinteressate. Capita anche di leggere di alcuni passeggeri addormentati durante il viaggio, mentre visivamente sono assolutamente svegli.

Altra nota dolente è, purtroppo, la colonna sonora. Non che mi aspettassi un capolavoro da una produzione del genere, ma è giusto sottolineare come le pochissime tracce a disposizione vengano ben presto a noia, malgrado la brevità dell’avventura. Qualche traccia in più, insomma, avrebbe sicuramente fatto piacere.
Alcuni problemi, poi, risultano essere piuttosto fastidiosi. Ad esempio, non esiste un backlog per i dialoghi. Ciò si traduce nell’impossibilità di recuperare un determinato dialogo qualora venisse saltato, anche per errore. Il sistema di autosalvataggio poi risulta particolarmente strano. A volte salva “istantaneamente”, a volte invece salva dopo tantissime scene anche importanti.
Insomma, Neo Cab è una produzione interessante che riuscirà a sorprendere chi cerca una sottotrama politica intrecciata nel fantastico ambiente Cyberpunk. Alla larga, invece, chi cerca una trama estremamente profonda o anche solo del gameplay diversificato e divertente. Sono ben altri i giochi che fanno per voi.