Grandia HD Collection – A scuola di GDR con Game Arts

Una collection imperdibile che raccoglie Grandia e Grandia II, capolavori del genere gdr sviluppati da Game Arts negli anni '90.

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Genere: Gdr
Multiplayer: No
Lingua/e: Inglese

Un altro appuntamento con la storia e con gli anni ’90

Era il lontano 1997, ben ventidue anni fa. L’epoca d’oro dei gdr giapponesi, l’epoca in cui Squaresoft, Enix e Konami ci deliziavano con una miriade di capolavori, con titoli dal livello qualitativo altissimo.
Un’era in cui rimanevamo incantati di fronte a pochi pixel su schermo e in cui gameplay e una storia solida contavano più di ogni altro aspetto.
E poi c’era Game Arts. Una software house piccola, che in pochi anni ha sfornato, semplicemente, i migliori giochi di ruolo per Sega Saturn e Sega Dreamcast. Lunar: Silver Star Story, Lunar 2: Eternal Blue, Grandia, Grandia II. Sipario, applausi, ricordi, nostalgia.

Grandia HD Collection rappresenta al tempo stesso un tuffo nel passato e la possibilità per gli utenti Nintendo di godere, finalmente, di due titoli imperdibili e imprescindibili.
Due grandi avventure, due storie indipendenti l’una dall’altra, con protagonisti Justin in Grandia e Ryudo in Grandia II.
Quasi agli antipodi, Justin è un avventuriero, ottimista, spensierato, sempre pronto a cacciarsi nei guai; Ryudo è un mercenario sarcastico, pessimista, senza peli sulla lingua e senza filtri di alcun genere.

Per entrambi, l’avventura comincerà con un pretesto semplice, alla scoperta di un mondo vasto e ottimamente caratterizzato, sarà l’occasione per crescere, maturare e conoscere decine e decine di personaggi interessanti, quasi tutti con una storia da raccontare. Entrambi conosceranno l’amore, scopriranno i segreti di antiche civiltà e troveranno le verità che cercano, la risposta alle loro domande.

Sempre gentile e amorevole, Ryudo è l'antieroe di cui avete bisogno
Sempre gentile e amorevole, Ryudo è l’antieroe di cui avete bisogno

Il gameplay dei titoli è simile, con lievi variazioni. Le aree si suddividono tra centri abitati, terre esplorabili e dungeon, con i nemici sempre presenti e visibili su schermo. Il turno di attacco in battaglia viene stabilito dall’active time battle, meccanica presente in quasi tutti gli esponenti del genere negli anni ’90.
Le icone degli alleati e dei nemici sono presenti in una barra nella parte bassa dello schermo, maggiore è il loro parametro in velocità e prima attaccheranno. Subire un attacco o infliggere status alterati rallenta l’azione, consentendo di cambiare i turni.

Il numero di tecniche e di magie a disposizione aumenta progredendo nell’avventura e imparare a utilizzare al meglio i personaggi e le loro abilità esclusive regala grandi soddisfazioni.
I menù di gioco sono semplici, essenziali, inalterati rispetto alla versione originale, poche opzioni di gioco, niente di superfluo o considerabile extra.

Caro vecchio ATB, c’eravamo tanto amati…

La grande differenza tra i due titoli è dal punto di vista tecnico, dove il salto tra i 32 e i 128 bit è evidente.
Grandia è ancora oggi attuale, piacevole da vedere e con uno stile visivo che ricorda tanto Xenogears, una visuale isometrica dall’alto con telecamera mobile e una coloratissima grafica in pixel art. Purtroppo, per rimasterizzare in alta definizione GungHo ha scelto di smussare i pixel e l’effetto visivo risente della scelta, dando la sensazione, specialmente in modalità docked, che i contorni siano sfocati.
Seppur il titolo sia piacevole da vedere, è un peccato che non esista un’opzione per poter scegliere tra la grafica in HD e una conversione pixel perfect.

Molto meglio dal punto di vista tecnico Grandia II, probabilmente basato sulla versione Anniversary uscita per pc nel 2015 e visivamente molto pulito e nitido. Il comparto sonoro si dimostra ancora una volta di alto livello, piacevolmente sorprendente sia dal punto di vista musicale che del doppiaggio, nettamente migliore e azzeccato dal punto di vista di voci e interpretazione di tanti capolavori moderni.

Il fascino visivo di Grandia è paragonabile sollo a quello di Xenogears, estremamente simile

Game Arts, con i due capitoli di Grandia raccolti nella Collection, è stata una software house abile come poche altre nel narrare due storie di puro stampo fantasy mescolando tecnologia, steampunk e magia.
Le avventure si prendono il loro tempo per decollare ed entrare nel vivo ma fin da subito rapiscono, trasportandoci in mondi in cui nessun dettaglio è casuale.

Ogni personaggio principale è costruito splendidamente, caratterizzato e profondo, nelle decine di ore per completare i due titoli assisteremo a un numero incalcolabile di dialoghi e interazioni.
La sensazione che rimane dopo aver giocato e vissuto i due titoli è quella, complice l’estrema cura e attenzione di Game Arts per i dialoghi, di aver davvero percorso un viaggio assieme a Justin, Feena, Ryudo, Elena e tutti gli altri. Un viaggio unico, dall’inizio ala fine.

Tantissimi pixel, un mondo enorme, ricco di sfide e store da scoprire

Grandia HD Collection propone due pietre miliari del genere gdr giapponese, due avventure indimenticabili dal fascino unico e dalle qualità rimaste immutate nel tempo. Il miglior esponente del suo genere uscito per Sega Saturn e il migliore uscito per Sega Dreamcast insieme rappresentano un’occasione imperdibile.

L’unico requisito necessario per recuperare i due capolavori di Game Arts e apprezzarli fino in fondo è possedere una discreta conoscenza della lingua inglese, non essendo tradotti in italiano.
Non esistono altri validi motivi per gli amanti dell’avventura, dei giochi di ruolo e delle storie ben narrate per non acquistarli.
E chissà che GunHo Online, un giorno, non decida di portare anche Lunar e Lunar II su Nintendo Switch.

Ho giocato e amato Grandia nella sua versione originale, sono tornato su Elencia, scoprendo finalmente quel gioiello di Grandia II. su Nintendo Switch,
Pro: Due pietre miliari del genere gdr insieme splendidamente a proprio agio su Nintendo Switch. Il tempo è passato ma la qualità è rimasta inalterata.
Contro: Esclusivamente in lingua inglese, tecnicamente Grandia avrebbe meritato una conversione pixel perfect
8,5

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