Il costruttore è tornato con un titolo migliorato e corretto
Quando Square Enix lanciò Dragon Quest Builders, il 28 gennaio del 2016, in pochi avrebbero sospettato che un apparente clone di Minecraft avrebbe potuto raccogliere un certo successo.
Ad una prima occhiata, infatti, le somiglianze tra i due titoli erano molte. Ma solo andando a scavare a fondo si poteva scorgere un ibrido perfettamente riuscito tra la creatura Mojang e la storica saga Square-Enix.
A tre anni di distanza, e dopo l’arrivo del titolo originale anche su Nintendo Switch, la software house nipponica è pronta a rilanciare l’esperimento con un secondo capitolo pieno di novità, che sarà sicuramente in grado di bissare il successo del primo Dragon Quest Builders.
Questione di punti di vista
Amico? Nemico? Distruttore di civiltà? Qual’è la vera natura che si annida dietro al costruttore? La capacità di costruire e di trasformare le materie prime in altri oggetti è da anni una delle capacità più temute.
In Dragon Quest II, il clerico Hargon che progettava di distruggere il mondo sacrificando la propria vita per convocare il Dio della distruzione: Malroth, fu sconfitto dai discendenti degli eroi, ma un ordine religioso che ha ereditato le intenzioni di Hargon, è apparso con l’intenzione di sradicare i Costruttori in Dragon Quest Builders 2.
La pace successiva la morte di Hargon (in Dragon Quest II) termina con l’ascesa del “Hargon Order”, il cui obiettivo è distruggere il mondo. Esso guidò la distruzione di città e castelli in tutto il mondo, facendo cadere la terra nuovamente in rovina e lasciando pochi superstiti in vita.
Per un ordine religioso il cui obiettivo è distruggere e dominare ogni terra, un Costruttore con il potere di creare oggetti è un ostacolo davvero temibile. Il protagonista di Dragon Quest Builders 2 è proprio un costruttore, catturato da alcuni nemici facenti parte proprio dei Figli di Hargon.
L’avventura di nostro costruttore inizia sulle Isole Vacanti, un’enorme territorio disabitato, costituito da terreno corrotto dalla malvagità e dall’impossibilità di creare coltivazioni. Gli stessi Figli di Hargon hanno anche imposto il divieto di costruire qualsiasi cosa, obbligando gli abitanti delle isole a vivere di alghe e poco altro, impossibilitati a creare piatti più elaborati o strutture per ripararsi.
Costruttori all’ennesima potenza
Ciò in cui Dragon Quest Builders 2 si differenzia veramente dal primo capitolo sono le infinite possibilità di creazione che sono state aggiunte. Tali aggiunte riguardano ogni sfera della nostra avventura.
Vi ricordate che, inizialmente, dovevamo creare diverse quantità di armi da portarci dietro, rischiando di romperle durante i combattimenti? Ora non è più così. Potremo creare armi sempre più avanzate, armature per ripararci dagli attacchi dei numerosi nemici che troveremo sul nostro percorso e via discorrendo. Ed esse non si romperanno, costringendoci a passare da una gloriosa spada raffinata ad un ramoscello mezzo spezzato nel bel mezzo di un combattimento.
Anche le possibilità di costruzione di strutture e simili sono aumentate. Alla base del mantenimento di un villaggio non c’è solo più il creare strutture base, ma anche coltivazioni da cui trarre cibo con cui mantenere se stessi e tutti i cittadini. Tali coltivazioni vanno curate di giorno in giorno, affinché esse possano creare i frutti che saranno la base del cibo. Ogni pianta dovrà essere coltivata in maniera differente, ma da questo punto di vista non voglio privarvi del piacere di scoprire come far crescere il grano o le piante di pomodoro.
Particolarità interessante riguarda tra l’altro gli NPC. Essi non saranno solo delle semplici comparse, ma prenderanno parte alla vita lavorativa quotidiana, aiutando a mantenere coltivati i campi, preparando cibo e quant’altro. Mano a mano che il nostro villaggio crescerà, avremo la possibilità di reclutare sempre più NPC da impiegare nelle più disparate attività. Tra di essi troveremo anche un prezioso Lombrico, in grado di depurare il terreno permettendoci di creare grandi campi coltivati, o di piantare piante o ancora di far crescere l’erba dove prima c’era solo terra contaminata.
I progetti per le strutture si sono fatte più complicate, ma allo stesso tempo più elaborate e numerose. Grazie ad essi potremo quindi dotare il nostro paese dei bagni pubblici, oppure delle cucine. Ad essi si uniscono le personali richieste dei vari cittadini, che a volte ci chiederanno di costruire per loro strutture apposite come stanze da letto o fienili.
Ad aiutare nella costruzione, così come nel combattimento, troveremo anche l’inedità possibilità di switchare alla visuale in prima persona. Grande novità di questo secondo capitolo, permette di vedere il mondo di gioco con occhi completamente differenti, nonchè di approcciarsi alla costruzione con maggiore precisione in determinati contesti. Fortunatamente la telecamera è stata sistemata rispetto al primo capitolo, così da non rischiare più vorticosi giramenti di testa qualora entrassimo in una stanza ristretta senza la visuale in prima persona.
Più grande è meglio
Una delle richieste più sentite da parte dei giocatori è stata quella relativa alle dimensioni della mappa. Come abbiamo anticipato prima, essa è stata modificata rispetto al primo capitolo. Non avremo quindi una distesa unica di terra, ma diverse isole da esplorare e su cui creare le nostre città.
E’ aumentata anche la dimensione verticale delle mappe, ora almeno tre volte più alte. Inutile sottolineare che ciò permette di sviluppare il gioco in verticale, sia verso il cielo che sotto il livello del mare. Un’altra delle novità è infatti quella relativa alla possibilità di planare, evitando così la morte in caso di salti particolarmente pericolosi da certe altezze, mentre potremo esplorare finalmente il bioma marino grazie alle capacità di nuoto del nostro personaggio. Fortunatamente è stata inserita la corsa, utilizzabile tramite il tasto R dei controller, così da poter evitare attacchi nemici e muoversi più in fretta lungo le mappe.
A queste novità si aggiunge un fattore importante, soprattutto per la longevità del titolo. Square Enix ha deciso di rendere più cooperativa l’esperienza di gioco dotando Dragon Quest Builders 2 di alcune modalità multiplayer, di cui una anche locale così da incrementare non solo il divertimento, ma anche le fasi di looting dei vari materiali ed oggetti utili al proseguo dell’avventura. Il multiplayer permetterà anche di giocare con amici online, oppure di visitare mondi di altri giocatori e di raccogliere materiali anche li.
Il tutto, però, non sarà disponibile sin dal principio. Dovremo infatti raggiungere prima un determinato punto della storia per poter sbloccare il portale che ci permetterà di visitare gli altri mondi. Non potrete nemmeno invitare qualcuno, o visitare l’isola di qualcuno, durante la modalità storia. Questa decisione è stata presa per evitare di avvantaggiare alcuni giocatori durante tale modalità, così da permettere a ciascun costruttore di godersi appieno la propria avventura prima di dedicarsi ad intense sessioni di costruzione.
Esperienza portatile a blocchi
Ma come funziona il gioco su Nintendo Switch? Abbiamo avuto modo di parlare di molte delle novità aggiunte al nuovo capitolo, altre dovrete scoprirle voi vivendo l’avventura nei panni del costruttore. Ma la versione Nintendo Switch, funziona bene?
Ebbene, la risposta è: si, ma non sempre.
Dragon Quest Builders 2 è molto spesso una gioia per gli occhi anche in modalità portatile. Non abbiamo informazioni precise sulla risoluzione, ma la qualità dei modelli poligonali è molto elevata e, malgrado alcune texture non rendano giustizia al prodotto, ci troviamo di fronte ad un gioco molto bello da vedere, oltre che da giocare.
Il problema reale si presenta nel momento in cui andremo a costruire città sempre più affollate di NPC, di coltivazioni e di costruzioni. In questo caso noteremo diversi cali di framerate, soprattutto in modalità docked dove la risoluzione è ancora più alta. Nulla che non si possa sistemare con una patch di aggiornamento, ma effettivamente è un peccato vedere il mondo a scatti in un gioco del genere. Il gioco è perfettamente giocabile e godibile, ma la speranza di una patch è l’ultima a morire.
Nota di merito per la colonna sonora. Come da tradizione, la soundtrack di ogni Dragon Quest è di altissimo livello, ed anche questo Builders 2 sfoggia un numero di tracce molto interessante e soprattutto piacevoli da ascoltare, perfette per tutte le situazioni di gioco.
Insomma, Dragon Quest Builders 2 è un sequel perfettamente riuscito, che prende la formula di gioco ibrida del primo capitolo e la eleva alla massima potenza in un capitolo pieno di novità, in grado di donare ore ed ore di gioco a tutti gli appassionati. Square Enix è stata in grado di migliorare ulteriormente il suo prodotto, e chissà cosa ci attenderà all’orizzonte, verso il radioso futuro di una saga spin-off che già dal secondo capitolo riesce a brillare di vita propria.