Fortnite accusato per gli attentati in Nuova Zelanda, nuovo vergognoso attacco al mondo videoludico

Un servizio trasmesso su un canale argentino accusa Fortnite di essere la causa dell'attentato di Christchurch. Un nuovo grave attacco al mondo videoludico.

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La macchina del fango dei media di nuovo in azione

Alcune settimane fa un servizio di Striscia la Notizia accusò Fortnite di creare dipendenza e istigare nei ragazzi comportamenti antisociali, violenti… e addirittura di incentivare il fenomeno della pedofilia.
Questo è ovviamente solo una delle tante voci che si è levata contro il gioco, e più in generale verso il mondo videoludico, spesso accusato di essere portatore di valori negativi. E nella maggioranza dei casi a torto, senza alcune prova o dato sperimentale corretto, se non le pseudo testimonianze di qualcuno.
fortnite servizio striscia la notizia
Spesso e volentieri mi sono ritrovato a leggere accuse anche al limite del grottesco, come quelle relative all’aumento del tasso di divorzi dovuto a… Fornite. Ci manca solo che venga accusato di essere la causa della fame nel mondo, e il quadro del ridicolo sarà completo.

Ma in realtà al peggio non c’è mai fine…

Pochi giorni fa in Nuova Zelanda c’è stato un attentato terroristico a due moschee a Christchurch, nel quale sono morte oltre 50 persone e altrettante sono rimaste ferite.
L’attentatore ha lasciato un libretto di 70 pagine, dove enunciava le ragioni dell’attacco e citava anche due giochi: Fortnite e Spyro TheDragon, oltre a una frase relative al noto Youtuber, PewDiePie.
La stampa sensazionalistica, sempre pronta a gettare fango, ha ovviamente subito accusato i videogiochi e la comunità. E questo è ciò che è avvenuto in Argentina, dove inizialmente una testata giornalistica ha accusato Fortnite di essere corresponsabile dell’attentato.
Ma poi si è arrivati al grottesco quando su Channel 9 è stato trasmesso un servizio, preposto per attaccare il gioco.
https://www.youtube.com/watch?v=-ElXUABYflk
Il servizio, con sfondo la scritta “Posseduto da un videogioco“, mostra i giornalisti intenti ad attaccare il gioco denunciandone la violenza e mostrando anche immagini dell’assalto, correlandole al gioco. Ma ecco che arriva il culmine dell’idiozia.

I due giornalisti iniziano infatti a “giocare a Fortnite“, ma appare subito evidente che i due stiano fingendo dato che viene mostrato anche un inesistente split screen e appare subito palese che le immagini siano solo degli streaming tratti da internet.
A un certo punto si vede anche uno dei due fingere di essere improvvisamente “posseduto” da istinti rabbiosi… perché a quanto pare il gioco è in grado “possedere le persone a livello fisico, psicologico ed emotivo”.  Devo aggiungere altro? Forse quando gioco devo chiamare un esorcista…
Naturalmente la questione ha destato lo sdegno della comunità di videogiocatori argentina, che si sono sentiti presi in giro,  nonché quella delle community del resto del mondo, che comunque ridicolizzato i presentati per il “teatrino” organizzato.

Distrazione di massa?

Quello che forse fa più ribrezzo di tutta questa storia, è il fatto che i media argentini si preoccupino di videogiochi in maniera irrazionale, quando nel paese e in Sud America in generale ci sono numero casi di violazioni di diritti umani perpetrati anche da governi ed estremismi religiosi (vedi la bambina di 11 anni costretta a partorire).
Accusare i videogiochi (Fortnite nel caso specifico) è solo un modo forse per distrarre la massa da questioni dirimenti come queste violazioni di diritti, e forse è più semplice accusare qualcuno di essere “posseduto dai videogiochi”, piuttosto che ricercare le ragioni in problemi psicologici miscelati ad estremismi politici e xenofobia.
Tutti noi siamo videogiocatori e, sì, anche videogiocatori di Fortnite. Eppure nessuno di noi d’improvviso ha preso una pistola e ha commesso una strage. È chiaro che anche il mondo dei videogiochi presenti lati “oscuri, nessuno lo nega, ma offendere una nostra passione ogni volta è davvero troppo.
Ma accusare un medium di essere veicolo di violenza a priori è concettualmente sbagliato, ancor di più quando numerose richerche dimostrano che il gioco ha in realtà effetti benefici. Allora, forse, dovremmo essere solo in grado di avere un equilibrio, come in ogni cosa.
Ma questo verrà mai compreso dalla parte di società che accusa? Speriamo che ciò possa avvenire, il prima possibile.

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