Kirby e la nuova stoffa dell’eroe, una recensione tra la seta e il cotone

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Genere: Platform 2D
Multiplayer: No
Lingua/e: Italiano, Inglese, Tedesco, Francese, Spagnolo

La grande tradizione tessile Nintendo

La diversificazione, nell’odierno mercato, è importante, e Nintendo lo sa bene. Era il 2010 quando la casa di Kyōto sfidò Gucci, Armani e compagnia cantante col restyling sartoriale di uno dei suoi brand più noti, quello di Kirby. La passerella era quella di Wii, e la nuova linea venne apprezzata da pubblico e critica.
Da allora l’azienda giapponese ha fatto un Oops… I did it again! col fido dinosauro mariesco Yoshi nell’epidosio Woolly World, nel quale puntò su un verde più deciso; hanno ora deciso di riproporre la stessa tessitura dell’eroe di Dream Land nove anni dopo, in un formato più small, più smart, più cool, ovvero quello dell’inossidabile Nintendo 3DS.


Siamo a Dream Land, un regno famoso per la sua tranquillità

E certo, un posto che è stato minacciato almeno una ventina di volte dal 1992; ma va be’. Questa volta pare che uno stregone, tale Malandrana (ah! malandrino!), stia terrorizzando la popolazione con la minaccia di trasformare ogni abitante in filo. Kirby sta, tanto per cambiare, polleggiando, assaporando il suo cibo preferito, un pomodoro (GO VEG!), e nella foga di aspirare tutta quella polpa e quella vitamina E, rischia di assorbire anche il cattivone, ed è così che di rimando finisce lui stesso inghiottito da un calzino, dentro al quale si ritroverà trasformato in stoffa, a vagare per un regno di stoffa, accompagnato da un alleato di stoffa, Batuffolo.
E VA BENE, DOV’È QUESTO OSCAR PER LA SCENEGGIATURA, EH?
Il motivo scatenante della fabula è volutamente naïve, innocuo, e ci spinge subito verso l’atmosfera dell’avventura, che verrà poi sigillata dal comparto grafico. Ad aumentare il fattore morbidezza, si aggiunge la narrazione delle vicende che scandiscono la storia attraverso delle illustrazioni raccontate da un narratore, il quale, come può accadere nelle fiabe per bambini, modifica anche la propria voce in base al personaggio parlante. Poterei dire di non aver disprezzato questa scelta, che però può non piacere a tutti. Poi iniziamo a tesserla noi, questa trama.


Fin dai primi momenti di gioco il nostro senso della giocabilità viene deliziato. Muovere la sferetta rosa attraverso grovigli di fili e toppe è immediatamente divertente. I poteri del personaggio non sono più gli stessi: divenuto materiale da macchina da cucito, Kirby non può più aspirare chi si trova davanti e prenderne le sembianze. Ma l’ottimista vede opportunità in ogni pericolo, diceva Winston Churchill, e così possiamo sfruttare la nostra nuova condizione per trarne il meglio: Kirby può modificare le proprie fattezze in un macchina per correre o in un paracadute per atterrare, lanciare fili, acquisire poteri per mutare la propria forma  e le proprie abilità: in altre parole, potremo continuare a fare ciò che abbiamo sempre fatto, con modalità differenti.
L’avventura procede attraverso le 7 regioni di Toppalandia, dove affrontare 4 livelli e un boss, più due stage addizionali successivi. Il game design tocca punte elevatissime: i livelli, di buona lunghezza, sono tappezzati di una creatività che strappa il sorriso. Lo scorrimento è ben ideato, gli anfratti e gli oggetti nascosti sono presenti in buona quantità, le battaglie con i boss posseggono meccaniche efficaci. A ciò contribuisce l’aspetto grafico: un vero e proprio capolavoro per 3DS. Le forme, i colori, le animazioni, e i personaggi sono manifattura pregevole, gli sfondi fanno il loro dovere un gradino sotto di qualità; livelli come Dinogiungla e Orchestropoli raggiungono gradi di struttura del livello lodevoli. Il comparto sonoro, invece, fa il suo dovere con un’ispirazione in vero altalenante. Presente la compatibilità con alcuni amiibo; ultima nota, l’effetto tridimensionale dello schermo superiore, assente, ormai acqua passata nelle intenzioni della Grande N.
Non manca la classica varietà di gameplay della serie: siamo di fronte al più tipico dei Kirby, un platform 2D dove però all’occasione si vola, si corre, si spara, si distrugge tutto, ed ognuno di questi momenti di variazione è impreziosito dalla splendida realizzazione tessile della relativa metamorfosi kirbiana.
Sullo stesso tema, altrettanto classicamente non mancano i minigiochi indipendenti: Fila, Dedede, fila! è un running platform a scorrimento orizzontale in 4 livelli in cui migliorarsi attraverso quattro classificazioni che vanno da C ad S; Meta Knight tritatutto è invece più vicino ad un action bidimensionale, sempre in 4 livelli con quattro possibili gradini di ranking. I giochini, perché così dobbiamo definirli, sono sì immediati, ma hanno decisamente poca carne al fuoco e poca carne al fuoco: l’impressione è che gli sviluppatori non abbiano riposto particolare sforzo in queste modalità, né per quantità né, peggio, per qualità.


Occorre arrivare al succo dell’analisi, capire quanto valore risieda in questa produzione, e ciò che emerge è come anche Kirby e la nuova stoffa dell’eroe porti con sé la maggior parte dei pregi e difetti di questa serie, con qualche aggravante in più rispetto ai più recenti episodi pubblicati.
La modalità storia può essere portata a termine nel tempo di una carica della batteria di un New 3DS XL, tempo irrisorio al quale fanno da contrappeso i soliti collezionabili, numerosi come sempre. Altri elementi che potenzialmente ingrossano la longevità sono la possibilità di arredare la casa di Kirby, e la Modalità demoniaca, nella quale ripercorreremo i livelli ma questa volta ostacolati (a voler essere generosi…) da un piccolo demone volante di stoffa.
Il fattore rigiocabilità c’è quindi, e sono in tanti a pensare, parlando di questa serie, che l’impegno necessario ad ottenere il 100% colmi il vuoto di tempo e difficoltà dato dalla campagna classica, che come purtroppo spesso accade in Kirby, è molto bassa. Ma in questo specifico episodio si tocca una punta imbarazzante, come ricorderà chi lo giocò ai tempi su Wii. Kirby, in La nuova stoffa dell’eroe, non muore mai. Non ci sono vite, non ci sono checkpoint, non c’è possibilità di errore, e non ho intenzione di argomentare su come questo svilisca tutto il certosino lavoro di gameplay.
Tutto è, per l’ennesima volta, inesorabilmente, chiaro: per Nintendo, Kirby è un gioco per bambini. Ma ciò, sia ben chiaro, non rappresenta un problema in alcun modo dal punto di vista ludico; il problema è la concezione che l’azienda nipponica continua ad avere dei giovanissimi giocatori. Come ho già scritto altre volte sempre su queste pagine: Nintendo dovrebbe capire che i bambini non vogliono giochi che si completino da soli, ma hanno fame di sfide, perché sanno che è con queste che si cresce.


Kirby è la nuova stoffa dell’eroe è un vino delizioso che è stato annacquato. I completisti avranno pane per i loro denti, va detto, ma la possibilità che ci si annoi prima a causa della famigerata innocuità della prova offerta è reale.
E questo personaggio, che amiamo e che ha un potenziale immenso, merita molto di più, così come meritiamo di più noi, suoi fan, fan Nintendo: quelli ai quali viene chiesto di spendere 40 euro per un gioco che si completa ad occhi chiusi.

A casa e in treno sui due schermi del mio fido Nintendo 3DS XL
Pro: Seta pregiatissima, dolce tra le mani e lieta alla vista
Contro: Davvero troppo semplificato, e modalità extra striminzite
7

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