Il momento, infine, è giunto. Il momento di portare a termine una recensione tra le più strane e complicate degli ultimi tempi. Ma prima di arrivare a parlare del gioco, è bene fare una premessa. Non tutti i giochi si limitano ad essere dei giochi normali, proponendo un gameplay radicato e profondo per esprimere qualcosa. Alcuni titoli preferiscono fare affidamento ad altre meccaniche per esprimere concetti, sentimenti e quant’altro.

GRIS è l’esempio calzante di come un gioco possa assurgere a ben più di un semplice videogioco, arrivando a sfiorare il sottile confine che separa l’ambito in questione dall’arte. E’ un punto da tenere bene in considerazione prima di acquistare questo gioco. La protagonista, Gris appunto, non parla ma si limita ad emettere dei suoni. E non esprime sensazioni se non attraverso questi suoni ed ai suoi movimenti. Saremo noi, dunque, a scoprire e capire pian piano quali avventure sta vivendo e quali sensazioni sta provando.
L’arte di emozionare
Generalmente, ciò che più fa emozionare all’interno di un videogioco è la storia, sia essa palese e ben raccontata oppure nascosta tra indizi e dettagli tutti da scoprire. E la storia può assumere diverse forme, e può essere narrata in tantissime maniere diverse. Una cosa, però, è sicura. Emozionare per davvero è molto difficile, e non sono poi così tanti i giochi che ci riescono sul serio.

In questo, GRIS riesce a prendere a piene mani i sentimenti e le emozioni del giocatore ed a trascinarli con sé lungo tutto il corso dell’avventura. Non è semplice, eppure il gioco ce la fa. L’aspetto più intrigante dell’intera avventura è il fatto che la narrativa sia quasi inesistente, che essa debba essere praticamente sempre dedotta dal giocatore. La protagonista non dirà mai una singola parola, non racconterà mai il perché si trova in un determinato posto ne ci farà mai sapere come si sente.
Ogni emozione e sentimento della protagonista ce lo racconterà il gioco. Lo stile acquarellato del gioco e la superba colonna sonora ci permetteranno di dedurre in maniera precisa cosa sta accadendo su schermo. Ogni panorama è infatti stato disegnato a mano ed animato nella migliore delle maniere, frame by frame, in un lavoro svolto in maniera eccezionale dagli sviluppatori. E la stessa gestione dei colori e delle animazioni sorprende per l’estrema cura riposta nel lavoro svolto.

La stessa gestione di colori ed animazioni è resa così bene che sarà la prima causa di coinvolgimento del giocatore con le vicende narrate. Le poche ore necessarie a terminare il titolo ci terranno sicuramente incollati allo schermo, innamorati di tutto ciò che staremo vedendo accadere. E’ la magia di GRIS, dopotutto.

Assieme a tutto ciò che abbiamo appena descritto, non possiamo non accennare alla colonna sonora, semplicemente perfetta. Sempre sul pezzo, mai esagerata e che riesce a trasmettere appieno le sensazioni che GRIS sta vivendo. E non solo, riesce a coinvolgerci al punto in cui noi stessi capiremo ciò che accade proprio grazie ad essa. Insomma, come avrete capito parlare di GRIS non può portare altro se non un lungo discorso su cosa significhi creare emozioni usando l’animazione, i colori e la musica perfettamente fusi in un’unica produzione.
Quando il gameplay non è così importante
Quello in cui peccano praticamente tutti questi videogiochi, ovviamente, è il gameplay. Preso per il suo genere d’appartenenza, ovvero il platform, GRIS potrebbe rivelarsi facile e quasi deludente. Non ci troveremo infatti praticamente mai in difficoltà nell’affrontare un puzzle ambientale, non rimarremo ore bloccati a tentare un salto impossibile o a risolvere un enigma complicato.

Malgrado tutto ciò, le fasi platform di GRIS sono perfettamente armonizzate con il gioco. Non sono complicate, è vero, ma allo stesso tempo non sono mai banali e buttate li a casaccio. Risolvere i puzzle non ci porterà via più di qualche minuto ma alla fine non avremo la sensazione di aver buttato via del tempo per un puzzle scadente. Funziona, quindi, la fusione tra emozione e gameplay che questo gioco vuole portare avanti.

Ogni stage che affronteremo ci introdurrà ad una meccanica nuova, che ci tornerà molto utile al fine di superare i puzzle successivi. Ma spesso, queste nuove meccaniche diventano anche parte della narrazione del gioco.
Non ci sono nemici da affrontare ne boss da sconfiggere. Inserire dei nemici avrebbe probabilmente spezzato la narrativa del gioco, andando ad appiattire l’esperienza che da essa ne potevamo trarre. E’ una scelta estremamente coraggiosa quella di Devolver Digital, che con GRIS si dimostra ancora una volta un Publisher estremamente coraggioso e volenteroso.
Insomma, GRIS non è un gioco per tutti. E’ un’avventura basata sui sentimenti e sulla capacità di coglierne il significato. Ogni frame del gioco racconta l’avventura vissuta dalla nostra protagonista, ogni colore esprime un’emozione legata indissolubilmente anche alla musica. Il costo del titolo è di 16.99€. Potrebbe sembrare tanto per una manciata di ore di gioco, ma una volta arrivati al fondo, ci ritroveremo soddisfatti di averli spesi.