Il movimento eSportivo italiano sta vivendo un periodo di crescita esponenziale sia sotto il punto di vista del numero di partecipanti sia per quel che riguarda l’interesse del pubblico verso questo tipo di competizioni. E anche Nintendo è riuscita ad incanalare la sua forza e le sue produzioni recenti per portare alla ribalta i suoi titoli più competitivi. Splatoon 2, Super Smash Bros. Ultimate e Pokémon sono di certo le serie che in questo periodo sono i portabandiera di questo movimento di giocatori competitivi e di competizioni che si stanno estendendo a macchia d’olio sul territorio italiano.
In tal senso, c’è un evento multi-gaming in arrivo a dicembre che racchiude queste tre esperienze in una due giorni all’insegna dei tornei e soprattutto della valorizzazione di tali esperienze ludiche: United Splates of Smash. Tra gli organizzatori di questa manifestazione c’è Alessandro “El Vando” Vandini che è tra l’altro uno dei community manager della community di Splatoon 2 Italia. Un giocatore di lungo corso (30 anni) che ha iniziato a giocare con Pokémon Rosso su GameBoy e, tra l’organizzazione di un torneo e l’altro, si “diletta” nel tempo libero a lavorare presso una banca. Oltre a questo è stato uno dei miei compagni di avventura durante gli eventi organizzati sul palco di Nintendo Italia alla Milan Games Week 2018. Ho fatto qualche domanda a ElVando in merito al torneo, sulla scena competitiva di Nintendo e sull’eSport in generale che potete trovare qui di seguito.
Ciao Alessandro e grazie per averci concesso questa intervista, spiegaci che cosa è United Splates of Smash.
United Splates Of Smash è un evento nato dalla voglia di creare qualcosa di unico per i giocatori delle community Nintendo. Penso che mai come in questo periodo si sia visto, come alla Milan Games Week, quanto i giocatori Nintendo siano affiatati e vogliosi di ritrovarsi live per un po’ di sana competizione. L’uscita di titoli quali Super Smash Bros Ultimate e Pokémon Let’s Go Pikachu/Eevee ha fatto il resto… non potevo esimermi!
Quando e come è nato il progetto?
L’idea è nata dopo l’annuncio delle data d’uscita dell’ultima incarnazione della serie Pokémon e Super Smash Bros. Ultimate. Sapevo che tanti giocatori di Splatoon 2 li aspettavano con ansia e altrettanti giocatori appassionati degli altri due brand giocano attivamente a Splatoon 2 perché attirati dal lato competitivo del titolo. Perché quindi non creare un evento che riunisse tutti sotto un’unica bandiera con la possibilità di competere su ogni ambito e di conoscere i migliori giocatori competitivi di ogni titolo? Per me era una conseguenza naturale dare questa possibilità a tutti i player.
Ovviamente non sei il solo ad aver organizzato tutto questo. Chi sono gli altri tuoi “compagni di battaglia”?
Non sarei mai riuscito a fare nulla senza la collaborazione del mio pard Luca “Pagliagator” Pagliai, Francesco “Qwo” Natali, Joelma “Joshiki” Giovannini, Riccardo “Midorio” Serri, Giorgio D’Agostino, Marco “Mapikz” Albertazzi e gli youtuber Shai e Prof Britz. Insomma siamo una bella squadra d’assalto, con competenze specifiche per ogni titolo e tanta volontà di organizzare un evento spettacolare tanto per gli organizzatori quanto per i giocatori.
Quale è stato il momento più difficile nell’organizzazione dell’evento?
Il momento più difficile sicuramente viene ora perché il successo è determinato dal numero di iscritti e fino al 7 dicembre (giorno di chiusura delle iscrizioni, ndr) non potremo sapere effettivamente quanti saranno. Ti assicuro che l’attesa è snervante! Per quanto riguarda il lato tecnico/organizzativo non posso certo dire che ci siano stati momenti critici. I ragazzi con cui collaboro sono veramente persone valide. Qualsiasi difficoltà abbiamo trovato la abbiamo superata con facilità grazie alla collaborazione di tutti.
Quale è l’obiettivo finale al quale punta United Splates of Smash?
United Splates Of Smash punta a far conoscere le realtà competitive di tutti e tre i titoli presenti ai giocatori che non ne fanno parte ma si dimostrano ogni giorno sempre più interessati. Ti faccio un esempio banale: se durante l’evento quattro giocatori di Splatoon 2 si appassionassero anche a Super Smash Bros Ultimate e diventassero parte anche di quella community l’obbiettivo sarebbe raggiunto in pieno. La condivisione delle nostre esperienze e la voglia di conoscere nuovi utenti con cui confrontarci è la motivazione che ci ha spinto fino a qui.
Nelle intenzioni si tratta di un’edizione che sarà unica o puntate a farne un appuntamento fisso nel corso dei mesi o anni?
L’intenzione è di rendere l’evento annuale, un motivo di ritrovo prima di Natale e della fine dell’anno per tutti gli appassionati. Un modo per tirare le somme prima delle vacanze, di salutarsi e di competere con un pad in mano prima che sulle tavole imbandite. Sicuramente, se l’evento continuerà a captare interesse, si potrà organizzare qualcosa di sempre più grande e migliore.
Parliamo di Nintendo ed eSport: in quest’ultimo anno c’è stato un grande avvicinamento, con tante attività ed eventi organizzati. Quale potrebbe essere il passo successivo per migliorare questo rapporto e incrementare la qualità dell’offerta per i pro player?
Penso che il passo successivo possa essere creare un circuito che possa raccogliere gli eSport Nintendo ed elevarli al meglio. Un sistema che attiri le multi-gaming per premi e visibilità e non ti posso negare che ho già iniziato a lavorare in tal senso e nel 2019, se tutto fila per il verso giusto, ci saranno sorprese.
Le serie Splatoon, Super Smash Bros. e Pokémon rappresentano oggi le punte di diamante sulle piattaforme Nintendo per quel che riguarda i titoli dedicati alle competizioni eSportive. Quali altre serie famose dell’azienda giapponese, già presenti su Nintendo Switch o non ancora pubblicate, potrebbero trovare un posto al sole nel panorama competitivo?
Ti posso dare un nome su tutti: Mario Tennis Aces, già pronto al salto nel mondo degli eSport e con un supporto veramente commovente da parte di Nintendo che sta ascoltando gli utenti in tutto e per tutto. Le ultime patch e novità introdotte di recente lo confermano, ma il sogno sarebbe un episodio della serie Mario Striker (sul quale io concordo in pieno, ndr). La console Nintendo Switch ne sfrutterebbe le potenzialità di multiplayer locale perfettamente con tanto, tanto agonismo potenziale. Con il ranking online come in Mario Tennis Aces sarebbe veramente una chicca.
Esport in generale. Negli eventi come Lucca Comics & Games o Milan Games Week lo spazio dedicato ai tornei è sempre più ampio e raccoglie molto pubblico in Italia, ma è ancora tutto leggermente frammentato a livello organizzativo. Esiste un modello di gestione degli eSport che secondo te si può applicare anche nei nostri confini?
In Italia c’è molto interesse e molti sforzi ma, come dici giustamente, sono troppo frammentati. Serve che una realtà prenda la situazione in mano coinvolgendo i soggetti giusti e facendo convergere gli sforzi in un’unica direzione per affermare definitivamente il movimento. Fatto quello “sky is the limit”. Si potrà arrivare veramente ovunque perché i ragazzi di oggi che sono nati dal 1995 hanno già una cultura eSport radicata e sono, per fare un paragone, attori a cui serve solo un registra per potersi mostrare ed esprimere. Lo United Splates of Smash è nato anche per questo.
In Italia le potenzialità del business che ruota attorno al mondo dei videogiochi sono un argomento che incontra ancora un po’ di ostracismo nell’opinione pubblica. Cosa manca nel nostro paese per sdoganare definitivamente il mercato videoludico come reale occasione di crescita e di lavoro?
Per sdoganare definitivamente nell’opinione pubblica tutto quello che servirebbe a mio avviso sarebbe una vetrina importante, un programma dedicato su una rete nazionale (come già accade in Asia, USA ma anche in Francia e Germania) che possa dimostrare che tanti pregiudizi sul mondo dei videogiochi sono frutto esclusivamente dell’immaginazione di chi non ha mai preso un pad in mano. Per lavorare e crescere nel mondo eSport serve solo dare al pubblico la possibilità di vederlo e ai giocatori di partecipare e vedere i propri sforzi premiati al di là delle pareti domestiche. L’entusiasmo mostrato nelle fiere come la Milan Games Week e il Lucca Comics and Games non possono essere ignorati.
Si è parlato eSport allo Olimpiadi o meglio di eSport come disciplina sportiva. Qual è il tuo parare in merito? Che distinzione importante bisogna fare per evitare di scadere in critiche e fraintendimenti?
L’argomento è veramente delicato ma io ho una visione piuttosto netta a riguardo. Sono d’accordo nel paragonare gli eSport agli sport canonici perché richiedono un livello di allenamento e sacrificio paragonabile se non superiore in alcuni casi. Penso però che le Olimpiadi debbano rimanere terra degli sport tradizionali. Sono più che convinto e d’accordo che sarebbe davvero interessante avere una vetrina come delle olimpiadi per tutti gli eSport ma non all’interno della rassegna olimpica “tradizionale” bensì con una dedicata. Visti i numeri che le competizioni esportive portano in tutto il mondo non penso che economicamente per il Comitato Olimpico sarebbe un problema organizzare un evento del genere. Sarebbe una vetrina meravigliosa per tutti, dalle software house, agli atleti ai produttori di hardware. Sono convinto che ci arriveremo.
Ringrazio ancora Alessandro “El Vando” Vandini per avermi concesso questa intervista e gli faccio un grande in bocca al lupo e nome mio e di tutta la redazione di NintendOn per la buona riuscita di United Splates of Smash, ricordando a tutti che è ancora possibile iscriversi al torneo fino al 7 dicembre 2018.
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