World of Final Fantasy Maxima – Recensione

La saga di Final Fantasy torna in grande stile su Nintendo Switch con World of Final Fantasy Maxima, lo spin off in salsa chibi.

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Genere: JRPG
Multiplayer: No

La saga di Final Fantasy torna in grande stile su Nintendo Switch con World of Final Fantasy, lo spin off in salsa chibi che unisce i mondi di praticamente tutti i Final Fantasy.

Il primo contatto con World of Final Fantasy fu assolutamente strano. Il giorno in cui venne presentato, molti fan della saga iniziarono a domandarsi se la svolta chibi di questo spin off non rischiasse di comprometterne la qualità, preferendo uno stile più “infantile e tenero” piuttosto che contenuti di spessore tipici della saga.

Lanciato ad ottobre del 2016, il titolo ha subito messo in chiaro la sua volontà di essere un vero e proprio Final Fantasy, un grandissimo cross-over tra tutti gli universi già esistenti ma uniti in un mondo completamente nuovo, corredato da una storia originale e da un ottimo comparto tecnico. Inizialmente World of Final Fantasy arrivò esclusivamente su PlayStation 4 e PlayStation Vita, saltando a piè pari le release per Xbox One e Nintendo Wii U, oltre che PC.

La nostra avventura inizia!

Tutto ciò però è cambiato all’annuncio di World of Final Fantasy Maxima, la nuova versione del gioco che introduce una grandissima quantità di contenuti aggiuntivi, tra cui missioni extra, nuovi miraggi da catturare, nuovi boss da sconfiggere, la possibilità di cambiare il look dei protagonisti conferendogli bonus e malus differenti ed il New Game +, utilissimo per catturare tutti i miraggi e sconfiggere boss che non si era riusciti a completare alla prima run.

Ed ecco quindi che Square Enix ha deciso di portare Maxima non solo su PlayStation, ma anche su Xbox One, PC e soprattutto Nintendo Switch.

Un mondo di Jiganti e Lillichini

World of Final Fantasy ci metterà nei panni di Reynn e Lann, due gemelli dotati di capacità straordinarie che hanno perduto la memoria a causa di avvenimenti accaduti diversi anni prima. Rinchiusi in un mondo senza tempo, i due si risveglieranno improvvisamente dal loro stato d’incoscienza, trovandosi in un mondo abitato esclusivamente da Enna Kros, enigmatico personaggio che aiuterà i nostri eroi ad intraprendere il loro viaggio.

Il mondo di gioco è bellissimo!

Il mondo di gioco, il regno di Grymoire, è abitato da piccoli personaggi chibi chiamati Lillichini. I due gemelli, che invece appartengono alla specie dei Jiganti, possono cambiare dimensione in qualsiasi momento con la semplice pressione di due tasti. Questa meccanica avrà anche un’influenza attiva sul gameplay, ma ne riparleremo più avanti. In Grymoire i nostri eroi dovranno riscoprire poco per volta ciò che è accaduto anni prima, recuperando tutti i miraggi perduti.

In Grymoire troveremo tantissimi regni provenienti dai più disparati Final Fantasy. Sentire la canzone di Cornelia appena giunti in città è un vero colpo al cuore, così come esplorare le strade di Midgar o passeggiare per i Balamb Garden. Il lavoro fatto per ricreare queste ambientazioni è davvero sopraffino. Ovviamente le città non sono ricostruite interamente, ma poterci entrare sarà davvero un’emozione per tutti i fan della saga.

Mai vista Cornelia tanto bella!

In tutto ciò, sono presenti anche tantissimi dei nostri eroi preferiti, i quali intrecceranno le rispettive strade assieme a quelle dei gemelli durante vari avvenimenti che si svolgeranno durante tutto il corso dell’avventura. Poter parlare con la principessa Sara, scambiare battute con Snow e combattere fianco a fianco con Lightning e Cloud Strife sarà sempre un’emozione.

Il nostro incontro con gli eroi ci permetterà di guadagnare l’opportunità di acquistarne la relativa medaglia, così da poter richiamare l’eroe scelto durante le battaglie. Ogni personaggio evocato ha abilità differenti, tra chi cura la squadra e chi invece colpisce con forza il nemico applicando dei malus o dei bonus alla squadra. Nella versione Maxima possiamo anche trasfigurare Reynn e Lann in uno degli eroi, permettendo così ai due di guadagnare determinate abilità, pagando però con la possibilità di evocare determinati miraggi o di compiere determinate azioni.

Quando Pokemon incontra Final Fantasy

Come anticipato prima, il mondo di World of Final Fantasy Maxima è abitato da tantissimi miraggi di tutti i tipi. Reynn e Lann potranno imprismare questi miraggi per usarli poi in battaglia o cavalcarli (solo quelli grandi) sulla mappa di gioco. Questi miraggi ci permetteranno anche di sbloccare diverse rotte prima ostruite o da un ghiacciaio, o da dei massi, o di attraversare un burrone volando, o di farci letteralmente sparare da un cannone.

In battaglia le Pile sono fondamentali

È durante le fasi di combattimento, però, che il vero cuore di World of Final Fantasy Maxima viene fuori. La nostra squadra sarà sempre composta da due “pile” diverse, una per Reynn e l’altra per Lann. I miraggi, infatti, sono divisi per ordine di grandezza e vengono impilati seguendo esattamente questo ordine. Ad esempio, potremmo costruire una pila con un Behemoth sotto (taglia L), Reynn al centro in versione Lillichina (taglia M) ed infine un Chocobino in testa (taglia S).

Una pila è costruita in base alle dimensioni dei miraggi

L’ordine delle grandezze va sempre rispettato e non c’è possibilità di mettere un Behemoth in testa ad un Chocobino (anche se ciò sarebbe stato piuttosto esilarante da vedere). La conformazione della pila ha un effetto attivo durante le battaglie. Se dovessimo impilare diversi miraggi con abilità in comune (prendiamo ad esempio Ignis), ne otterremo in battaglia la possibilità di usare la versione potenziata della stessa (ad esempio, Ignira). Volendo fare un altro esempio, impilando due miraggi dotati di abilità Cura e Reynn potremo ottenere una pila in grado di usare Curaga. La costruzione della pila richiede quindi molta più attenzione e strategia di quello che si possa pensare, poiché un’errata formazione potrebbe portare alla dipartita contro boss e nemici particolarmente ostici.

Inoltre, non è difficile trovare anche miraggi avversari con una pila, che oltretutto non è detto che rimanga tale per sempre. Non solo i miraggi possono creare le proprie pile, portando quindi una difficoltà maggiore rispetto ad affrontarli da soli, ma potremo anche distruggere tale pila così come gli avversari potranno distruggere le nostre. Esistono infatti diverse abilità che hanno forza destabilizzante, alcune più alta mentre altre più bassa. Altre abilità permettono invece di recuperare l’equilibrio perso a causa degli attacchi avversari.

Pokemon, sei tu?

Una volta indebolito un miraggio avversario avremo la possibilità di imprismarlo, trasformando World of Final Fantasy nel gioco di Pokèmon che tutti vorremmo. I miraggi catturati, a volte anche dopo diversi tentativi, verranno o inseriti all’interno della squadra (dove potremo portare fino a 12 membri tra miraggi ed i gemelli) oppure spediti alla simpatica Serafie che li gestirà per noi.

Serafie <3

Tramite Serafie potremo quindi scambiare i miraggi in squadra grazie al prismario, nonché trasfigurare gli stessi nelle varie forme sbloccate tramite il miraggiario, visualizzabile tramite il menù di gioco e che permette di sbloccare abilità varie e, appunto, le trasfigurazioni. Queste ultime sono molto importanti anche per la costruzione delle pile, perché ogni versione del miraggio potrebbe possedere abilità uniche ma in una taglia che risulterebbe scomoda. Tramite la trasfigurazione potremo quindi cambiarne la taglia e costruire una pila adeguata.

Poco prima avevamo accennato al fatto che Reynn e Lann potessero passare da Jiganti ad Illichini senza limiti. Queste meccanica comporta la formazione di due diverse pile per ogni personaggio, una per la versione Jigante e l’altra per la versione Illichina di ognuno dei due. Nella mappa di gioco generalmente non ci sono motivi per preferire una o l’altra versione, ma a volte capita di trovare un forziere in una posizione comoda solo per un Jigante, mentre altre volte si trova un passaggio particolarmente basso ed indicato per i Lillichini.

Non mancano divertenti scene d’intermezzo in stile anime

Volendo fare un accenno al menù di gioco nelle fasi di combattimento, avremo la possibilità di scegliere tra quello rapido e quello classico. Quello rapido ci permette di raggiungere le abilità girando la levetta sinistra e premendo il corrispettivo tasto mostrato a schermo. Quello classico, invece, ci darà una visione più “complessa” nonché, appunto, classica delle azioni disponibili.

Il combattimento, poi, si può svolgere sia sfruttando il classico Active Time Battle (l’ATB) oppure la modalità attesa. Il primo ci richiederà quindi di scegliere l’abilità da usare prima dei nostri avversari, mentre la seconda ci permetterà di scegliere con estrema calma bloccando lo scorrimento del turno finché non avremo selezionato ciò che vorremo fare.

Chibi è bello

Lo stile di gioco, basato su una grafica molto colorata e sullo stile chibi, risulta decisamente piacevole alla vista. Tutto il mondo è costruito in maniera perfetta, ed è ottimamente godibile sullo schermo di Nintendo Switch in modalià portatile. Ovviamente il meglio di sé lo da in modalità docked, dove il dettaglio grafico è maggiore nonché la pulizia generale è più apprezzabile.

E’ l’ora delle batoste!

Questo non significa che in modalità portatile il gioco sia brutto da vedere, anzi rappresenta un deciso passo avanti rispetto alla grafica vista su PSVita nel 2016, dove tutti gli ambienti sembravano più spenti, soffocati dalla bassa risoluzione del gioco e da un framerate non esattamente stabile, dai caricamenti lunghi ere geologiche per tutte le battaglie.

Nella versione Nintendo Switch non avremo praticamente nessuno di questi problemi. Le battaglie si caricheranno in una manciata di secondi se non meno, il framerate è saldamente ancorato sui 30 fps e tende a non scendere praticamente mai. Anche la console stessa non scalda particolarmente, non spingendo nemmeno l’acceleratore sui giri della ventola che rimane abbastanza silenziosa per tutto il tempo.

Un confronto tra la versione Switch (a sinistra) e quella PlayStation 4 (a destra)

In modalità docked ovviamente la risoluzione è superiore, l’aliasing presente in portatile sparisce e la pulizia dell’immagine è ancora più apprezzabile di prima. In entrambi i casi, giocare a World of Final Fantasy Maxima sarà estremamente appagante.

Ad onor del vero bisogna segnalare un bug particolarmente strano e, per il momento, abbastanza inspiegabile. Malgrado il gioco tenda a girare benissimo in entrambe le modalità, pare sia la causa di un rallentamento generale di tutto il sistema operativo di Nintendo Switch. In parole povere, una volta aperto World of Final Fantasy, sarà davvero difficile lasciare il gioco in pausa e condividere uno screenshot poiché l’apertura della galleria potrebbe richiedere anche 40 secondi o più (cosa assurda, visto che in altri contesti l’apertura è praticamente istantanea). Credo non ci sia bisogno di sottolineare i problemi ad effettuare screenshot data la lentezza nel compiere queste azioni, malgrado il gioco scorra fluido e senza il minimo problema.

Quando la tenerezza è terribilmente potente

Un plauso va, ovviamente, alla colonna sonora composta da Masashi Hamauzu che riesce sempre ad abbellire ogni scena del gioco. Da questo punto di vista, la saga di Final Fantasy continua a farsi valere.

World of Final Fantasy Maxima si propone quindi su Nintendo Switch in una versione decisamente interessante, piena di contenuti e finalmente portatile con una qualità simile alle controparti per console fisse. Peccato per la mancanza di un’edizione retail, inspiegabile e soprattutto inspiegata.

Giocato decine di ore su Nintendo Switch, sconfitti svariati boss e portata a termine la modalità storia.
Pro: Storia leggera ma non banale, colonna sonora e combattiment system ai livelli della saga. Lo stile Chibi non oscura il carisma dei protagonisti originali.
Contro: Qualche bug insolito, una risoluzione più bassa rispetto alle controparti.
8,4

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