La fiaba di cui presto narreremo gli eventi
ha origine in Lemuria, terra lontana e onirica
Sia raggiante che tenebrosa in diversi momenti
Ma che racconta un’avventura, a tratti epica
Protagonista è Aurora, dalla lunga chioma rossa
Amata dal suo regno e dal suo prezioso padre
Che un mattino a Lemuria si risvegliò scossa
In cerca di un perché, un aiuto ella doveva trovare
Diversi compagni sul suo cammino avrebbe incontrato
Tra i più diversi, lei mai lo avrebbe immaginato
E un oscuro segreto dinnanzi a lei sarebbe apparso
Di questioni e problemi il suo viaggio sarà cosparso
In quel di Lemuria, una cosa ve la voglio dire
Le avventure di Aurora hanno dell’ardire
Una fiaba di rara bellezza, disponibile da anni per tutti
Approda su console nintendo, pronta per portarvene i suoi frutti
Ed in questa fiaba io ci ho messo il cuore
Sicuro che ne avrei ricevuto altrettanto amore
Child of Light è un titolo targato Ubisoft Montreal che ha fatto la sua prima comparsa nel lontano 2014, e da allora è stato reso disponibile su diverse piattaforme. Non solo PlayStation 3, 4 e Vita, ma anche Xbox One, Xbox 360 e Nintendo Wii U. La sua ultima apparizione, tuttavia, è quella che più ci interessa.
Annunciato diversi mesi fa direttamente da Ubisoft, Child of Light arriva su Nintendo Switch con un’edizione definitiva che raccoglie ogni singolo DLC pubblicato sinora e che porta netti miglioramenti al gioco originale. Attualmente non esiste un’edizione retail del titolo, ma lo sviluppatore promise sorprese a riguardo su Twitter.
Lemuria, tra arte e poesia
Le avventure di Aurora, una giovane ragazzina dalla folta chioma rossa, si svolgono a Lemuria. Addormentatasi in un sonno mortale, Aurora dovrà vagare in questo mondo tanto variegato quanto pittoresco per poter ritrovare la strada di casa. Durante tutto il viaggio la principessa farà conoscenza con diversi personaggi che l’aiuteranno nella sua impresa di liberazione e di salvezza.
Il cast di personaggi è composto da ben 10 personaggi, Aurora compresa. Il primo di cui faremo conoscenza è il piccolo Igniculus, una lucciola che diventerà l’inseparabile compagno di avventure della Principessa e costituirà anche un’importante meccanica di gioco. Attraverso di lui potremo infatti compiere diverse azioni, sia durante lo spostamento sulla mappa sia durante il combattimento, ma ne parleremo tra poco.
Il dettaglio che più colpisce è sicuramente lo stile, sia delle ambientazioni sia dei dialoghi. L’intero gioco sembra un quadro dipinto a mano, da pennellate più tenui fino a colori acquarellati che mettono in mostra un’attenzione quasi maniacale verso questo aspetto. Durante lo svolgimento della trama, semplice nella sua struttura base (il cammino dell’eroe), non potremo non affezionarci ad ogni singolo dialogo tra i vari personaggi. Tutto ciò è reso possibile grazie alla costruzione stessa dei dialoghi, scritti tutti in rima e che danno un sottofondo ancora più maestoso all’intera produzione.
Insomma, scoprire Lemuria è sempre un piacere, un’avventura che lascia poco spazio a fronzoli inutili e che si concentra sull’efficace storytelling che la contraddistingue. A sottolineare ancora una volta l’importanza del Viaggio dell’Eroe e, quindi, della necessità di ritornare a casa di Aurora, ci pensa anche lo stesso level design. Generalmente i giochi a scorrimento laterale tendono a partire dal bordo sinistro dello schermo per poter poi muovere il personaggio verso destra. In Child of Light, salvo una piccolissima parentesi iniziale, tutta l’avventura di Aurora avrà luogo dal lato destro dello schermo per spostarsi verso quello sinistro. Ciò lascia intuire la volontà dello sviluppatore di far tornare la Principessa indietro, dallo stato in cui si trovava al suo risveglio sin tra le braccia del padre, rimasto distrutto dalla perdita della figlia.
A tutto ciò si unisce poi una colonna sonora eccezionale, composta con strumenti classici e che riesce a dar risalto ad ogni singola azione che compiremo all’interno del gioco. Quest’ultima rappresenta un ulteriore tassello di qualità che rende il titolo meritevole di essere giocato.
Un gameplay semplice ma efficace
Il gameplay di Child of Light è sostanzialmente quello di un classico JRPG, con alcune fasi di platforming libero e accessibile in ogni sua direzione grazie alle ali che la Dama dei Boschi dona ad Aurora. Molto spesso il gioco ci chiederà, infatti, di muoverci non solo lateralmente, ma anche verticalmente lungo la mappa per raggiungere punti e superare ostacoli altrimenti insormontabili.
I combattimenti, invece, ci permetteranno di usare due personaggi alla volta. Ogni protagonista è dotato di diverse abilità sbloccatili da uno skill tree di volta in volta grazie ai punti abilità guadagnatili al passaggio di livello. I turni sono scanditi da una barra posta sul lato inferiore dello schermo. Grazie alle abilità dei personaggi, ed all’intervento di Igniculus, potremo non solo rallentare gli avversari, facendo si che i nostri personaggi ne traggano vantaggio, ma potremo anche far perdere loro un turno, interrompendo un’azione in corso. Questa meccanica, ovviamente, vale sia per gli avversari che per la nostra squadra, e presto diventerà quindi essenziale imparare a gestirne l’avanzamento.
Il piccolo Igniculus, inoltre, può essere utilizzato sia per curare i personaggi sia per raccogliere punti vita e punti magia grazie ad alcuni fiori presenti sullo sfondo della mappa di gioco. Con lo stesso potremo accecare i nemici per rallentarli durante i combattimenti, oppure accecarli nella mappa di gioco per poterli superare agilmente e sorprenderli poi alle spalle. Quest’ultima meccanica ci permetterà infatti di avere un vantaggio rispetto agli avversari, iniziando con un turno di vantaggio durante i combattimenti.
Potremo sfruttare Igniculus anche per raccogliere oggetti sparsi nella mappa e difficilmente raggiungibili in altre maniere.
Il livello tecnico è importante
La nuova versione di Child of Light per Nintendo Switch dona al gioco una consistenza del tutto eccezionale. Il titolo gira in 1080p e 60 fps in versione docked, e 720p 60 fps in versione handheld. L’aumentata risoluzione rispetto a quella vista non solo su altre console portatili, ma anche rispetto alle originale PlayStation 3/Xbox 360 e Wii U si denota in ogni suo momento.
I fondali sono semplicemente splendidi, i personaggi ben delineati ed i movimenti fluidi e precisi. Bisogna sottolineare, però, che a volte capitano dei microrallentamenti, questione di pochissimi secondi e che non inficiano minimamente sul gameplay, ma che possono risultare molto fastidiosi ad un occhio attento.
Salvo questo dettaglio, che probabilmente verrà risolto nei futuri aggiornamenti, il titolo si presenta come una vera e propria Ultimate Edition. Giocare a Child of Light su Nintendo Switch, sia in formato portatile che docked è una vera goduria per gli occhi e per il cuore. Diventerà quindi facile godersi l’intera avventura, dalla durata di poco più di una decina di ore per la storyline principale più qualche quest secondaria, ovunque e con chiunque.
La versione per Nintendo Switch, infatti, introduce la possibilità di giocare in multiplayer con un Joy-con a testa. Il primo giocatore impersonerà i protagonisti e li userà sia sulla mappa, sua nei combattimenti. Il secondo, invece, controllerà ogni movimento ed azione di Igniculus. Un’aggiunta molto simpatica che non farà altro se non piacere a chi apprezza condividere un’avventura con un amico o un familiare.