It’s a me…SIGI!
Certi titoli, inaspettatamente, possono rivelarsi sorprendetemente divertenti. Non è da meno il caso di Sigi – A Fart for Melusina, un videogioco edito dallo studio Pixel.lu e distribuito da Sometimes You. Prima di iniziare, c’è una premessa obbligatoria da fare: questo videogioco è un port di un titolo arrivato, inizialmente, su dispositivi mobile iOS e Android per poi essere successivamente “trasportato” su PC e console casalinghe, compresa ovviamente Nintendo Switch.
La trama, di per se, è abbastanza banale: ci troveremo a vestire i panni di un pigro cavaliere di nome Sigi, costretto a dover salvare Melusina, la sua amata sirena, da un misterioso personaggio che l’ha rapita. Non mancheranno, ovviamente, orde di buffi nemici e sfide di vario tipo da affrontare nei 20 livelli disponibili, da attraversare armati di due elementi fondamentali: una spada e dei…peti. Si proprio loro. Come suggerisce il nome dello stesso titolo, il nostro eroe è un petomane incallito. Questi peti possono essere, paradossalmente, rafforzati sfruttando alcuni oggetti presenti nella mappa che doneranno al nostro protagonista dei particolari poteri (NdPittanza – oppure PET-ERI ah ah ah).
L’aspetto del nostro simpatico Sigi è una palese citazione a Super Mario (nello specifico quello presente nella copertina del terzo titolo per NES) ma non mancheranno ulteriori riferimenti ad altri giochi: SIGI, infatti, riesce nell'”impresa” di unire più meccaniche tra i titoli a piattaforme degli anni 90′. Non mancheranno infatti citazioni a Ghost ‘n Goblins (basti solo osservare l’abbigliamento del nostro protagonista), Donkey Kong Country e Super Mario.
Il gioco, sostanzialmente, è un platform a scorrimento a due dimensioni. L’unico modo per potere affrontare i nemici che ci ritroveremo di fronte sarà quello di sfruttare gli oggetti disponibili che ci donerà la mappa (di cui alcuni veramente buffi ma contemporaneamente inutili) oppure di trovare il momento adatto e saltare in testa al malcapitato di turno abbattendolo istantaneamente (vi ricorda vagamente qualche gioco, magari con un idraulico di origini italiane come protagonista?).
Man mano che si avanza con la storia, la difficoltà del gioco tende ad aumentare. Tuttavia la produzione soffre di un grave problema e purtroppo non trascurabile: la longevità. I livelli presenti, come detto precedentemente, sono in totale 20 (e ad ogni 5 è presente un boss differente da affrontare) ma purtroppo la maggior parte di essi non gode di certo di una difficoltà elevata (anche a causa dei costanti checkpoint che si possono trovare) rendendo, di fatto, il titolo molto semplice. In una sola ora di gioco è possibile completarlo al 100%.
Gli scenari dei livelli, inoltre, non godono di una vasta variabilità. Nel titolo sono presenti infatti solo due ambientazioni: una di giorno e l’altra di notte. L’unica feature interessante in grado di offrire un livello di sfida sostenibile è la ricerca delle lettere “S-I-G-I” (omaggio alle ben più note lettere presenti nella saga di Donkey Kong Country) nascoste saggiamente in vari punti, tuttavia esse serviranno a rendere ancora più semplice l’esperienza presente dato che una volta collezionate conferiranno delle vite extra.
Anche la colonna sonora non è certamente memorabile: purtroppo anche i temi selezionati sono molto ripetitivi e non coinvolgenti. Paradossalmente si è preferito dare più importanza ad i sound effect dei peti che alla musica presente all’interno del videogioco. Ma d’altronde stiamo parlando di un videogioco che parla di un petomane, mi pare giusto rimanere coerenti con il concetto.
SIGI è un titolo che, dev’essere preso per quello che è: un videogioco pensato per far sorridere il giocatore ma che nel complesso, non offre nessuna grande esperienza.