SEGA torna più carica che mai con un titolo spettacolare e divertente
Valkyria Chronicles è una saga più unica che rara, che ha ricevuto nel corso degli anni diversi ben 3 seguiti al capitolo principale lanciato per la prima volta in Giappone nel lontano 2008 con il nome di Valkyria of the Battlefield: Gallian Chronicles.
La sua prima apparizione fu su PlayStation 3, dove il titolo riscosse un notevole successo grazie ad alcune caratteristiche che rendevano unico il titolo nel suo genere. Successivamente, Valkyria Chronicles 2 fece capolino sull’allora portatile di Sony, la PlayStation Portable con un capitolo che non riuscì a riscuotere il meritato successo, portando così il suo seguito a venir pubblicato unicamente in Giappone e solo su PlayStation Portable. Non è mancato anche uno spin-off, Valkyria Revolution, pubblicato su PlayStation Vita e su PlayStation 4.
Non sorprende dunque che l’annuncio del quarto capitolo della serie abbia riacceso l’entusiasmo ormai sopito nei cuori di tutti gli amanti di questa saga. Valkyria Chronicles 4 ha visto finalmente la luce solo da pochi giorni, anche su Nintendo Switch, e noi siamo qui per raccontarvi la nostra avventura per la guerra di liberazione della Gallia!
L’interessante Setting della storia, ambientata in un’Europa profondamente diversa da quella reale, il particolare combattere system che mescola meccaniche tipiche degli RPG classici, degli RPG tattici e che prende anche spunto dal mondo degli sparatutto, unito ad un cast di personaggi davvero interessanti hanno permesso alla serie di sopravvivere nei cuori dei fan.
Il primo punto che salta all’occhio è forse la novità più apprezzata di questo quarto capitolo. Il gioco è interamente tradotto nella nostra lingua madre a differenza di tutti e tre gli altri capitoli della serie principale che dovevano accontentarsi della sola traduzione in inglese (e giapponese, per il terzo capitolo). Una novità molto interessante, che potrebbe portare un maggior numero di persone ad approcciarsi per la prima volta a questa saga.
Valkyria Chronicles 4 narra le vicende di Claude Wallace, capitano dell’Unità E incaricato di svolgere una delle missioni più delicate di tutta la vicenda. Assieme alla sia unità, Claude dovrà infatti riuscire a raggiungere il centro nevralgico dell’Impero per riuscire definitivamente a terminare una guerra che sta logorando sin nelle fondamenta tutta l’Europa.
L’operazione Croce del Nord punta a liberare una volta per tutte l’Europa dalla minaccia dell’Impero, sempre più potente e dotato di una forza straordinaria. La storia inizia in maniera piuttosto tranquilla, permettendoci di simpatizzare con i personaggi in nostro possesso. Non passerà molto, però, perché tutta la disperazione causata dalla guerra ci piombi addosso, arrivando a farci provare un vero e proprio senso di oppressione ed incapacità di fronte ad alcuni avvenimenti. Insomma, la progressione della storia ed il susseguirsi degli eventi rimangono un punto forte della serie anche nel quarto capitolo, che torna ai fasti del primo e riesce tranquillamente a camminare al suo fianco.
Il cast di personaggi principali è composto da elementi di spicco e ben caratterizzati. Partendo da Raz, il soldato d’assalto che un tempo prendeva di mira Claude e adesso ne è un grande amico, continuando con Kai, la cecchino amica d’infanzia di Claude e Raz, e Riley, la granatiera per eccellenza e parte fondamentale della squadra, anch’essa amica d’infanzia dei personaggi sopra citati. A loro si uniscono un numero elevato di personaggi secondari, che variano tra alcuni dei più presenti e caratterizzati (ad esempio Minerva Victor oppure Miles Arbeck) fino a personaggi più deboli per cui, inevitabilmente, ci troveremo a preferire i primi rispetto a questi ultimi.
Non manca ovviamente un ottimo cast anche per i cattivi di turno, composto da personaggi molto interessanti del calibro di Crymaria, una Valkyria riportata in vita dall’Impero, Klaus Walz, un folle comandante di un’unità composta esclusivamente da potenti carri armati, e Belgar, scienziato dotato di grandi abilità ed altrettanto grandi piani per il futuro.
E’ tempo di andare in guerra
Una delle caratteristiche principali di Valkyria Chronicles 4, così come di tutta la serie, è sicuramente il gameplay. Come accennato poco prima, il combat system unisce alcune caratteristiche prese dagli RPG classici, RPG Tattici e dagli sparatutto. Ogni partita inizia con una spiegazione della missione e con la possibilità di posizionare sul campo di battaglia le nostre unità, a piacimento per quanto riguarda le classi ma in numero limitato ed in posizioni predefinite.
Ogni turno è composto da un numero differente di mosse eseguibili. Per poter muovere un personaggio, infatti, consumeremo un Punto Comando (i PC) e daremo occasione al nostro soldato di avanzare sul campo di battaglia sfruttando al meglio possibile il totale di stamina predefinito per la propria classe d’appartenenza. Ogni classe, infatti, mette a disposizione non solo abilità e armi differenti, ma anche una quantità diversa di energia per compiere le nostre azioni -cosa a cui dovremo prestare attenzione durante il nostro turno. Nel momento in cui la barra della stamina sarà consumata, il nostro personaggio non potrà più muoversi (ma potrà attaccare nel caso non lo abbia fatto). In questa modalità avanzeremo per la mappa con una visuale in terza persona, liberamente esplorabile a 360° grazie alla levetta destra dedicata proprio alla visuale. Ovviamente è possibile usare un ulteriore punto comando sullo stesso personaggio nello stesso turno, che però non avrà la possibilità di usufruire della barra di stamina piena ma, di volta in volta, la vedrà sempre più limitata. Passato il turno, ovviamente, tutta la barra relativa viene completamente ricaricata.
Ogni classe mette a disposizione un armamentario differente, più o meno efficace a seconda dell’avversario che ci troveremo di fronte. Sarà quindi facile abbattere un ricognitore usando un soldato d’assalto, mentre per distruggere un carro armato potremo contare quasi solo sui lancieri e sui granatieri. Quest’ultima classe è una novità inedita di Valkyria Chronicles 4. I granatieri hanno a disposizione un mortaio in grado di colpire i nemici a grandi distanze grazie alle bombe sparate in aria con precisione millimetrica. Tornano quindi estremamente utili per eliminare nemici insidiosi o nascosti in zone altrimenti difficilmente raggiungibili ma non solo, sono anche molto utili per infliggere danni durante il turno dell’avversario nel momento in cui esso entrerà nell’area d’attacco del granatiere.
Le mappe offrono spesso diversi livelli in cui posizionare le proprie unità. Vien da sé, quindi, che posizionare un cecchino su una torre di guardia possa tornare estremamente utile per abbattere le unità avversarie con grande precisione. Non mancano inoltre le coperture, sacchi di sabbia che offrono riparo ai soldati (che quindi avranno una maggiore resistenza ai danni inflitti dagli avversari, nonché tettoie utili per difendersi dagli attacchi dei granatieri.
Un’altra novità per la serie è la possibilità di far compiere ad un soldato caduto un ultimo gesto eroico. Come da tradizione per la serie, infatti, un soldato che perde tutti i suoi punti vita può essere riportato in infermeria nel giro di tre turni al massimo. Se ciò non accade, il permadeath ci permetterà di perdere il controllo e di lanciare il nostro controller fuori dalla finestra. Inoltre, la stessa sorte tocca al suddetto se, una volta a terra, un nemico si avvicina all’unità e ci passa sopra.
La possibilità di far compiere al soldato un ultimo gesto, però, ci permette anche di non sprecare il turno in cui viene ucciso. Generalmente attivabile solo durante il proprio turno, una volta abbattuto un soldato può decidere se ispirare un compagno vicino (portando quindi dei bonus al suddetto) oppure se compiere un’ultima, tragica, azione riuscendo magari ad uccidere un avversario che avrebbe rischiato di compromettere l’operazione.
Anche l’occhio vuole la sua parte
Un altro dei tratti distintivi della serie di Valkyria Chronicles è sicuramente il motore grafico. L’engine proprietario Canvas ha permesso a SEGA di realizzare un titolo dotato di una grafica non estremamente dettagliata, ma caratterizzata da uno stile unico che rende tutte le immagini a schermo come se fossero degli splendidi quadri acquarellati. Questo effetto particolare, adornato poi da una cornice onnipresente nelle fasi di gameplay (fortunatamente poco invasiva anche sul piccolo schermo), riesce nell’impresa di ricreare paesaggi sia estremamente luminosi e allegri, sia campi di battaglia oscuri e tetri, illuminati magari solo dalle fiamme della guerra.
Le ambientazioni, inoltre, hanno anche ripercussioni reali nelle nostre partite. Ad esempio ci capiterà di trovarci immischiati in una bufera, che ridurrà al minimo la visibilità e la precisione dei nostri soldati, oppure avremo la possibilità di usare alcuni trigger ambientali a nostro favore, come la possibilità di causare una valanga in determinate zone della mappa, oppure incendiare porzioni di mappa per danneggiare gli avversari. Alcune di queste ripercussioni andranno a comportare anche dei malus ai nostri personaggi, portandoli a diminuire non solo la precisione, ma a volte anche la potenza d’attacco oppure addirittura l’intera barra della stamina. Ovviamente esiste anche il lato opposto della medaglia, caratterizzata dalla presenza di diversi bonus, complice magari la vicinanza di determinati alleati, oppure di alcune situazioni che si verificano durante la partita.
Su Nintendo Switch, in particolare, il dettaglio grafico si attesta su buoni livelli, mostrando generalmente un’immagine abbastanza pulita con un po’ di aliasing che non ne rovina la maestosità (ma che si nota più che altro nei dettagli secondari, come i disegni sul carro armato). Il framerate in generale resta fisso sui 30 fps, con cali di frame riscontrati solamente in una determinata missione della storia (con moltissimi effetti come una tempesta di neve, esplosioni e continui cambi di visuale della telecamera tra la visuale strategica e quella in terza persona. A volte, in rari casi, capita di assistere ad un minimo rallentamento nel passaggio tra la terza persona e la visuale strategica. Niente che infici l’esperienza di gioco, ma è comprensibile che possa dar fastidio, specie di fronte al framerate solido di tutte le altre situazioni.
Oltre la battaglia
Il proseguo della storia principale è affidata alla modalità libro, in cui si alterneranno dei brevi video animati a battaglie sul campo. Nella stessa modalità, premendo i tasti ZL e ZR, potremo accedere ad altre modalità tra cui le schermaglie (riproposizione di mappe affrontate in passato, utili per guadagnare moneta di gioco ed esperienza extra) il campo base (necessario per potenziare l’armamentario sia dei soldati, sia del carro armato. Potremo anche accedere a dialoghi inediti tra i personaggi, utili anche per imparare nuovi comandi da usare sul campo di battaglia). Un’ulteriore modalità ci permette di accedere a delle storie inedite dedicate ai personaggi secondari. Molto spesso queste storie raccontano avvenimenti passati, utili per approfondire la storia dei personaggi. Peccato per la brevità di queste storie, che non sempre riescono a far provare più che semplice simpatia per i loro protagonisti.
Nel passaggio tra un pezzo di storia e l’altro, al nostro campo base faranno capolino diverse nuove reclute. Potremo quindi decidere se lasciarle al campo base oppure sostituire qualcuno della nostra unità. A volte porteranno con sé anche delle storie inedite, giocabili nella giù citata modalità “Storie Unità“.
E’ importante sottolineare due fatti molto importanti. Non solo Valkyria Chronicles 4 permette di importare i salvataggi effettuati nella versione demo del gioco (utile per chi non volesse riprendere da zero il gioco perdendo i progressi della demo), ma è anche compatibile con i backup in cloud di Nintendo.
Valkyria Chronicles 4 riesce quindi nella difficile impresa di sdoganare definitivamente la serie, soprattutto in Europa ed in America dove abbiamo subito la mancanza del lancio del terzo capitolo. L’intrigante storia, la traduzione in Italiano, l’eccellente cast dei personaggi e lo splendido motore grafico sono assolutamente dei punti di forza per la produzione, che riesce a risplendere di luce propria anche su Nintendo Switch. La portabilità poi permette di giocare in qualsiasi contesto e situazione, facendo si che possiamo avanzare nella storia o effettuare schermaglie anche fuori casa o comodamente seduti sul divano.