Sfoglia di colori
Da anni siamo sommersi da giochi che fanno del multiplayer una loro componente fondamentale. Il più delle volte, tuttavia, condividere una partita vuol dire connettersi alla rete e giocare con persone che si trovano lontani centinaia, se non migliaia di chilometri. Viene a mancare quindi l’elemento “festa”, quello che spesso e volentieri si veniva a ricreare nelle camerette dei ragazzini appartenenti a qualche generazione fa.
Runbow sopperisce proprio a questo problema. Il gioco, già approdato su tutte le altre piattaforme, incluso lo sfortunato Nintendo Wii U, è recentemente stato accolto dall’eShop di Nintendo Switch. Il titolo è un party game che si basa su meccaniche platform ed action, oltre che su un fantasioso uso dei colori. Vediamo insieme perché si tratta di un must have per tutti gli amanti del chiasso e degli insulti in compagnia.
Una piccola premessa: per quanto divertente anche in singolo, come avrete già capito il gioco mostra tutto il suo potenziale soltanto in multiplayer, che sia locale oppure online. Passiamo quindi al gameplay. Quest’ultimo si basa su azioni piuttosto semplici da impartire: ci si muove come in un qualsiasi platform in due dimensioni con gli analogici e si utilizzano i tasti A/B per saltare ed i tasti X/Y per sferrare un pugno supersonico o per darsi uno slancio in aria. Tutto molto chiaro ed immediato, non fosse per un elemento che salta subito all’occhio: il colore.
Lo sfondo dei livelli cambia incessantemente il suo colore, allo stesso modo di una mano che sfoglia le pagine di un libro. Ciò va ad impattare sulle piattaforme lungo il cammino che, se della stessa tinta dello sfondo, finiscono con lo svanire nel nulla. Allo stesso tempo alcuni nemici perdono il loro scudo e diventano vulnerabili, così come temibili raggi laser smettono di funzionare. Da questa idea tanto semplice quanto geniale s’innesca un meccanismo che il giocatore riesce a comprendere solo dopo diverse decine di tentativi e di vergognosi fallimenti. Il tempismo nel gioco è essenziale; persa di vista la sequenza di colori — cosa che accade di frequente, soprattutto con tanti elementi a schermo — la sconfitta è dietro l’angolo.
La modalità avventura, a differenza delle altre, è accessibile anche ai giocatori solitari. A schermo si struttura come fosse il tabellone di un gioco da tavolo, con quattro riquadri divisi a loro volta da piccole caselle. Ogni casella, che varia di colore a seconda della difficoltà (verde, giallo e rosso), presenta un livello sempre diverso ed originale. Si passa dalla folle corsa verso il traguardo irta di pericoli fino a delle vere e proprie arene dove bisogna sopravvivere e allo stesso tempo collezionare monili. Affrontata in singolo, senza la possibilità di poter contare sulle abilità di un compagno, l’avventura può trasformarsi in una vera e propria sfida hardcore.
Ci sono poi le modalità accessibili solo dai due giocatori a salire (il gioco ne supporta ben otto in locale): tutte riprendono gli schemi dei livelli visti durante l’avventura, ma con l’aggiunta di power-up come il boost della velocità o tremendi espedienti che possono cambiare la vita dei concorrenti, come lo switch dei personaggi o il ribaltamento sottosopra dello stage. “Preparati a correre” è una sfida che vede nel superamento degli ostacoli la maggior sfida fino all’ambito trofeo; “Entra nell’arena” lancia i giocatori nella mischia e li mette di fronte ad ardue prove di sopravvivenza; “Onore al re della collina” premia il giocatore che è riuscito a stare più tempo in un’area specifica.
Vi è poi la sfida del Bowhemoth, probabilmente la più impegnativa, che ci vede intrappolati nelle viscere di un mostro gigantesco, alla ricerca del salto preciso al millimetro. Insomma, la varietà non manca e in compagnia Runbow si dimostra un titolo in grado di divertire i giocatori di ogni fascia di età. L’unico scoglio potrebbe presentarsi in caso non foste attorniati da amici o parenti. Purtroppo, nonostante l’implementazione del multiplayer online, trovare un giocatore disponibile si rivela spesso un’impresa titanica, forse più ostica persino del Bowhemoth stesso.
Passando al comparto estetico, artisticamente Runbow è di una semplicità unica, ma estremamente efficace. Il titolo presenta uno stile che si adatta perfettamente alle meccaniche di gameplay, non confondendo mai il giocatore con il superfluo. Troppi fronzoli avrebbero infatti distolto l’attenzione dai ritmi di gioco o potuto causare un’inutile confusione visiva. Anche le tracce musicali sono studiate al punto da dare la carica e scandire perfettamente i ritmi, sebbene il comparto sonoro non sia dei più vari.
Dal punto di vista tecnico il gioco è perfetto per la piccola ibrida giapponese e siamo sicuri che l’elemento portatilità sia un plus non di poco conto. Nota di merito per le skin dei personaggi utilizzabili che omaggiano i protagonisti di altre celebri produzioni indie: Shovel Knight, Rusty da SteamWorld Dig, Juan e Tostada da Guacamelee!, Gunvolt da Azure Striker Gunvolt e tanti altri ancora.
Runbow non sarà nuovo ai giocatori più informati, eppure il suo arrivo su Nintendo Switch rappresenta un’opportunità imperdibile per tutti gli amanti dei party game. Colorato, stiloso, dalle meccaniche semplici ma affatto banali. La creatura di 13AM Games saprà come divertire amici e parenti, a condizione di avere abbastanza controller da sfruttare. Consigliato con riserva ai giocatori solitari, che troveranno nell’avventura classica una sfida impegnativa e divertente, ma che rimarranno per forza di cose esclusi dall’elemento festa tipico del genere.