Arti marziali e belle donne: perché vogliamo il Maestro Muten in Dragon Ball FighterZ

Dragon Ball FighterZ arriverà su Nintendo Switch a settembre: il roster è ricco di personaggi, ma ne manca uno essenziale: il Maestro Muten.

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Immortale come il manga a cui appartiene

L’opera di Akira Toriyama, uno dei primi uomini giapponesi che insieme a Shigeru Miyamoto abbiamo probabilmente adorato fin da bambini, continua ad essere immortale, nemmeno fosse Crilin. Dopo un periodo di presunto stop definitivo, qualche anno fa il tutto è tornato alla ribalta con Super e, adesso, abbiamo addirittura Heroes e un nuovo film che farà diventare Broly un personaggio canonico.

Insomma, i livelli di combattimento continueranno a salire all’inverosimile, basterà fare un passo senza controllare la potenza per distruggere un pianeta, ma alla fin fine l’essenza di Dragon Ball sono le arti marziali e l’ironia. Non sono qui per aprire un dibattito su quale sia la migliore serie dell’intero manga/anime, né tantomeno se si sarebbe dovuto concludere con Freezer o Cell, visto che proprio dopo l’imperatore dello spazio i livelli di forza e le trasformazioni hanno cominciato ad avere meno senso.

Ma è proprio l’introduzione di tantissimi personaggi sempre più forti e della spettacolarità dei combattimenti che ha permesso a Dragon Ball di avere una miriade di picchiaduro dedicati, tra cui l’ultimo Dragon Ball FighterZ, in uscita il 28 settembre su Nintendo Switch. Un roster abbastanza ampio, che andrà ad arricchirsi ancor di più tramite DLC, ma che tra i personaggi presenti e quelli futuri, almeno fino ad ora annunciati, vede una gravissima mancanza.

La sua prima, indimenticabile apparizione.

Vecchio, depravato, pigro, ma ha anche dei difetti

È lui, per quanto con il tempo messo da parte ma fortunatamente tornato alla ribalta (e che ribalta!) in Super, l’indimenticabile e unico Genio delle Tartarughe o Muten-Roshi. Ammettiamolo, per quanto possa essere depravato e per grandissima parte della storia un personaggio secondario, è impossibile non amare il vecchietto che ha insegnato le basi del combattimento a Goku e Crilin.

Gracilino, ossessionato dalle belle donne, passa il tempo su un’isoletta sperduta nell’oceano in compagnia della sua amica tartaruga, mentre sfoglia riviste raffiguranti belle ragazze in bikini e guardando programmi con stupende sportive in tute attillate. Un’immagine che ci fa sorridere e che fa pensare ad un anziano uomo che si gode la sua pensione.

Nulla di più sbagliato.

Il Maestro Muten ha più volte dimostrato, soprattutto nella prima serie, di possedere una forza fuori dal comune: d’altronde è colui che ha sviluppato la Kamehameha, poi appresa da Goku e praticamente mezzo roster di tutto il manga. Certo, le sue debolezze le ha mostrate spesso attraverso epitassi incontrollabili alla vista di seni e parti bassi dell’inconsapevole Bulma, ma chi di noi non ha debolezze? Lo stesso Goku, eroe per eccellenza, trema alla sola vista di un ago, quindi perché non accettare questa fragilità che, da uomini, possiamo capire benissimo?

Come convincerlo facilmente.

Non dimentichiamoci infatti di una grande abilità di cui è capace il Maestro, ovvero quella di irrobustire il proprio fisico fino a deformarlo con un’incredibile muscolatura, cosa che gli ha permesso di spegnere un incendio indomabile, di distruggere la luna e di combattere al Torneo del Potere.

Non ci troveremo di fronte ai cosiddetti guerrieri Z, quelli che riescono ad aumentare la loro aura (per la gioia di Piccolo) in un nanosecondo e a livelli stratosferici, ma a me, effettivamente, non dispiacerebbe affatto arrivare a quell’età con la sua forma fisica. Anzi, a dire il vero, non mi dispiacerebbe affatto arrivare a quell’età, visto che probabilmente Muten ha più di 300 anni grazie ad una pianta speciale mangiata in gioventù.

Il Mestro Muten è il personaggio più umano che ci sia in tutto Dragon Ball, non perché gli altri effettivamente siano Saiyan, Namecciani o chissà cosa, ma proprio per il suo senso critico, saggezza e, come detto prima, anche qualche debolezza. Per quanto nella serie Z il suo personaggio perda tantissimo di spessore, il Genio delle Tartarughe riesce sempre a farsi apprezzare nei suoi pochi interventi, come quando fu l’unico a capire che Goku non avrebbe mai vinto contro Cell e che il nostro eroe stava solo prendendo tempo per preparare psicologicamente suo figlio Gohan.

Gohan, un nome che non lega solo padre e figlio, ma anche allievo e maestro. Il nonno adottivo di Goku, da cui è stato preso il nome del primogenito di quest’ultimo, è stato proprio allenato da Muten. Un intreccio del destino, ma che rende ancora più importante il ruolo di Roshi. Se nonno Gohan non fosse stato un guerriero, avrebbe mai intrapreso una vita sui monti, quegli stessi monti in cui ha trovato la navicella di Goku appena atterrato dallo spazio? Senza il maestro Muten probabilmente Dragon Ball non sarebbe mai iniziato.

300 e passa anni, il tempo per andare in palestra di sicuro lo trova.

Pronto per sfidare chiunque

Diamo a Muten quel che è di Muten allora. Perché non introdurlo nel roster di Dragon Ball FighterZ, sprezzante del pericolo e combattente fino alla fine? Il vecchietto ha già dimostrato nel Torneo del Potere di potersela vedere con i più forti e poi, ovviamente, avrebbe dalla sua uno stile di combattimento così originale che la forza bruta passerebbe in secondo piano.

L’agilità non è di certo un problema, così come pugni e calci visto ciò che Muten è riuscito a fare contro l’esercito di Freezer in Dragon Ball Super. L’attacco speciale è già lì, pronto per essere utilizzato ed è quello a cui tutti abbiamo pensato: una Super Kamehameha nella sua forma muscolare potenziata, verso cui anche il più potente dei personaggi dovrebbe essere almeno un po’ allarmato.

Non dimentichiamo però il vero attacco finale di cui è capace Muten, quella tecnica che lui stesso evita di usare poiché richiede una quantità di energia enorme, ossia la Mafuuba. Nemmeno il più incredibile dei Golden Freezer, Zamasu o Jiren potrebbero nulla contro questo attacco sigillante che, con la spettacolarità grafica del titolo di Arc System Works, farebbe innamorare e gasare chiunque.

Rimarrebbe il problema degli spostamenti ad altissima velocità, quelli che tutti gli altri personaggi effettuano con una sorta di “teletrasporto”. E allora ecco che il Maestro potrebbe ricorrere alla mai troppo amata nuvola d’oro (o nuvola Speedy), che potrebbe trascinarlo in un attimo alle spalle del nemico. Ricordiamo però che questa permette di far salire solo persone pure di cuore e, per quanto Muten sia un eroe dal cuore d’oro, quest’ultimo è macchiato un po’ troppo da pensieri perversi. Qualche frazione di secondo però, necessari per attaccare il nemico e spostarsi alle sue spalle, siamo sicuri che la nuvola d’oro glieli concederebbe, soprattuto per consentirgli di eseguire gli inseguimenti aerei.

Non guasterebbe anche qualche attacco dal tono ironico, magari usando il guscio della tartaruga come difesa per fracassare le nocche dei nostri rivali (possibile counter) o distraendo l’avversario con l’ultimo speciale estate dei costumi da donna…

L’attacco finale per eccellenza, altro che sfera Genkidama.

Di costumi alternativi non dobbiamo preoccuparci visto il buon guardaroba che il Genio ha sfoggiato in questi anni: dalla sua simbolica camicia arancione, alla stessa ma con un guscio di tartaruga alle spalle, fino al travestimento in Jackie Chun, utilizzato in diverse occasioni proprio per non farsi riconoscere dai suoi allievi durante i tornei Tenkaichi.

Dunque il Maestro Muten ha tutte le carte in regola per essere presente nel roster di Dragon Ball FighterZ, sia per importanza che per moveset. Probabilmente dovremmo convincerlo per tornare sul campo da battaglia ma soprattutto a staccarsi dai suoi programmi tv e riviste; in quel caso potremmo sempre sfruttare Oolong e la sua capacità di trasformarsi in una graziosa donzella disponibile a… concedersi in qualche modo.

Dopo una violenta fuoriuscita di sangue dal naso, avremmo il nostro Muten-Roshi pronto a combattere.

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