Oh, una principessa guerriera in bikini!
Code Of Princess non suonerà nuovo agli amanti degli hack and slash; il titolo fece la sua comparsa nel 2012, precisamente su Nintendo 3DS, e generò un modesto interesse per via di uno stile molto orientato al classico anime giapponese e una serie di personaggi ben caratterizzati, il tutto al servizio di un team che vantava tra le sue fila il Director e il Character Designer del leggendario Guardian Heroes – opera da cui Code of Princess trae più di una semplice ispirazione. Nicalis ha dunque deciso di dagli una seconda vita su Nintendo Switch, con una versione EX studiata per adattarsi meglio alle capacità avanzate dell’hardware. Vediamo come se la cava questo action mixato ad un GDR sull’ibrida giapponese.

La storia che fa da contorno alle avventure dei personaggi (e non localizzata in italiano) è piuttosto basilare. Il regno, dopo un lungo periodo di pace, si ritrova scombussolato da una guerra tra umani e mostri, un tempo coesistenti sulla stessa terra senza problemi di sorta e d’un tratto nemici agguerriti. Solange, principessa del regno, si ritrova in viaggio per scoprire cosa si nasconde dietro questi scontri cruenti e, nel corso della sua avventura, incontra una lunga sequela di personaggi che decidono di affiancarla per un unico e nobile scopo: la ricerca della verità.
La trama, sin da subito, non si dimostra il perno centrale dell’opera. Sebbene le battute tra i vari comprimari risultino gradevoli alla lettura e riescano a spezzare il ritmo tra uno scontro e l’altro, di certo non appassionano il giocatore al punto tale da arrivare ai titoli di coda con l’unico fine di scoprire il finale delle vicende. Apprezzabili i toni leggeri e talvolta nonsense che permeano gran parte dei dialoghi, molto meno la caratterizzazione di ogni singolo personaggio dal punto di vista psicologico, che si mantiene piuttosto superficiale. Menzione d’onore, al contrario, per il design estetico, che nulla ha da invidiare ad alcune produzioni anime giapponesi.
Sul fronte narrativo, quindi, Code of Princess EX si spacca in due: da un lato una storia narrata con fare scanzonato e ironico, che in certi frangenti fa il suo dovere, e dall’altro un’occasione sprecata per rendere memorabili personaggi che, almeno sotto il profilo estetico, promettevano faville.

Passando al giocato, il titolo è, a tutti gli effetti, un hack and slash con elementi ruolistici, dove i personaggi controllati dal giocatore si muovono in orizzontale lungo una griglia composta da tre binari, attaccano lateralmente, verso il basso o verso l’alto, e possono contare sull’utilizzo di tre burst, potenziamenti temporanei che fortificano i colpi e fanno recuperare punti vita. Ogni combattente ha il suo personalissimo stile ed utilizza armi o magie sempre diverse, ma è limitato da una manciata di combo, cosa che rende gran parte dell’esperienza molto ripetitiva. Il divertimento quindi nasce più dall’intervallare i personaggi tra loro che dallo scoprire i vari punti di forza o di debolezza.
L’intelligenza artificiale alterna momenti di pura ebetudine ad altri dove i pattern diventano tanto aggressivi da risultare impossibili da anticipare. Un altro grosso problema si presenta nelle fasi di gioco più affollate, dove nemici tra loro diversi, che attaccano quindi seguendo schemi diversi, si ammassano insieme e formano un imprevedibile guazzabuglio di lance, pugnali e raffiche di energia oscura. In questi momenti non resta che affidarsi alla buona sorte e sperare di trovare un frame libero per andare a posizionarsi sulla mattonella vincente. Strategia macchinosa e che di certo non accresce il senso di soddisfazione che un titolo di questo tipo dovrebbe regalare.
A ciò si aggiunge un grinding pressoché sfrenato una volta giunti a metà della campagna. Ogni combattente, infatti, acquisisce esperienza quando viene completato uno stage; peccato che gli ultimi arrivati si ritrovino da subito ad essere nettamente sottolivellati, con differenze di decine e decine di livelli rispetto ai personaggi più sfruttati. L’unico modo per sopperire a questa disparità consiste nell’acquistare equipaggiamenti più potenti e completare sidequest e allenamenti mirati, attività che oltre a non aggiungere nulla al comparto narrativo non riescono a diversificarsi dagli scontri della campagna principale. Un’altra occasione mancata, stavolta sul lato gameplay; con un po’ di furbizia l’esperienza sarebbe potuta risultare più diversificata e la gran quantità di contenuti avrebbe avuto realmente senso di esistere.

Dal punto di vista tecnico, Code of Princess EX è un continuo saliscendi. I modelli 2D dei personaggi utilizzati durante i dialoghi e quelli animati durante le cutscene sono riusciti a passare la prova dell’alta risoluzione, mentre quelli in combattimento, tra una spadata e l’altra, sembrano appartenere a due generazioni fa, soprattutto sul grande schermo. Il frame rate ha potuto godere di un hardware più potente e si è ancorato ai 60 FPS, sebbene sia possibile percepire un netto calo nelle fasi più concitate. Anche dal punto di vista sonoro l’offerta è altalenante; se certe tracce risultano essere piacevoli durante l’azione, altre dissolvono velocemente nell’anonimato.
Code of Princess EX non è di certo un must have per chi ha già giocato l’originale su Nintendo 3DS. L’ampio roster di personaggi è controbilanciato da un gameplay oltremodo ripetitivo e da una mole di contenuti più utili ad allungare il brodo che ad aggiungere varietà all’esperienza finale. Se siete interessati alla modalità coop — che potrebbe rendere il tutto sicuramente più divertente — e non vi spaventa eseguire la stessa sequenza di azioni all’infinito, o se siete incuriositi dal provare vari stili di combattimento, per quanto basilari, allora potreste pensare di dargli una chance. Magari approfittando di uno sconto consistente.